Vivere la stessa vita di Gesu’

Domani 1 dicembre ricorre il centesimo anno della morte di Charles de Foucauld … Scoperto Gesù ha voluto vivere la sua stessa vita.

Resosi conto che «nessuna congregazione della Chiesa dà oggi la possibilità di condurre con Lui questa vita ch’Egli ha condotto in questo mondo», si domanda se «non è il caso di cercare alcune anime con le quali […] formare un inizio di piccola Congregazione di questo genere:

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La Chiesa che “viene”

… Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diventerà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare molti degli edifici che aveva costruito nella prosperità. Poiché il numero dei suoi fedeli diminuirà, perderà anche gran parte dei privilegi sociali. In contrasto con un periodo precedente, verrà vista molto di più come una società volontaria, in cui si entra solo per libera decisione.

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Il diacono “servo inutile”.

Il diacono «servo inutile»
La preziosità del ruolo liturgico del diacono è proporzionale alla sua fragilità: il fatto che i
gesti rituali propri del diacono possano essere tutti sostituiti dal prete, o da un fedele laico, ne fanno una figura non indispensabile. In questa fragilità è tuttavia possibile vedere il simbolo della condizione del vero servizio, che è sempre all’insegna dell’umiltà e della discrezione. A chi ragiona nella prospettiva della mera utilità pratica, il ministero del diacono apparirà inevitabilmente come una pericolosa clericalizzazione dei laici. Per chi ha compreso, invece, che se la Chiesa ha bisogno di diaconi, non è perché mancano i preti, ma perché sia più pienamente Chiesa, rimane il compito essenziale di un serio discernimento, perché la chiamata al
ministero poggi su un effettivo carisma di mediazione e di servizio, capace di adattarsi alle molteplici necessità della comunità.

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Pregare, lottare, vivere … Amare

Nella preghiera come nella lotta, nulla è grave se non perdere l’amore. Senza l’amore, a che serve la fede, a che serve arrivare fino a consegnare il nostro corpo alle fiamme?
Lo intuisci? Lotta e contemplazione hanno una sola e identica sorgente: il Cristo che è amore.
Se preghi, lo fai per amore. Se lotti per ridare un volto umano all’uomo sfruttato, ancora, è per amore.

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La Parola, la Fede e l’Amore

A chi mi chiede: lei ha mai dei dubbi sulla fede? Ne ho tanti“. I dubbi che toccano la fede, “in senso positivo”, ha precisato papa Francesco, “sono un segno che vogliamo conoscere meglio Gesù e il mistero del Suo amore verso di noi”. “Questi dubbi fanno crescere” ha ribadito il Papa. È un bene che ci poniamo delle domande sulla nostra fede peché siamo spinti ad approfondirla. “I dubbi però vanno anche superati“. E come si può farlo? Francesco dà tre indicazioni precise: l’ascolto della Parola di Dio; la catechesi; la fede vissuta nell’amore per gli altri.

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Parola e parole

Cari amici buongiorno a voi. Ieri abbiamo fatto festa per Cristo Re dell’universo e si è chiuso l’anno liturgico. Anche noi qui all’eremo da domenica prossima, prima domenica di Avvento, desideriamo rinnovare la nostra presenza tra voi scegliendo di pubblicare non più riflessioni sulla Parola del giorno ma pensieri di spiritualità dei Padri della Chiesa, teologi, profeti e santi. Lo facciamo anche perché abbiamo messo a disposizione le nostre “Riflessioni ai vangeli festivi dell’anno A”.

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