Il rifiuto dell’altro è l’inizio della barbarie.

La fiaba

C’era una volta in un villaggio di Rose, un piccolo fiore di nome Margherita.

Tutti i bambini del villaggio di “Gran Terreno”  la isolavano perchè la vedevano diversa da loro.

Eppure Margherita aveva un dono che altre non avevano, il potere di cambiare i suoi petali ogni giorno, mentre alle sole Rose era consentito di essiccarsi e di restare spoglie dei loro colori.

margherita

Si stancò allora di tutte le ingiustizie che aveva subito per la sua diversità e decise di dare una svolta alla sua vita.

Prese tutte le sue cose e le mise in una valigia.

Decise di viaggiare con lo scopo di trovare dei suoi simili, ma appena incominciò il viaggio entrò in una grande foresta chiamata “Gran Roveto”, dove trovò un grande dirupo, ma Margherita era tenace, e grazie alla sua leggerezza atterrò intatta sul suolo della valle dopo essersi lanciata.

Appena entrò nella valle, notò che si trovava un gigantesco campo, dove si trovavano solo Margherite e allora non si sentì più sola.

Appena al villaggio scoprirono che Margherita era scappata, decisero che tre Rose dovevano andarla a cercare.

Appena entrarono nel bosco, trovarono il dirupo e grazie alla loro leggerezza anche loro si lasciarono cadere, ma appena videro nella grande valle le tante Margherite, capirono che erano loro ad essere diverse.

Margherita li riconobbe, anche se il colore era diverso, ma non si lasciò trovare.

Le Rose furono costrette a tornare indietro, ci si giura che da quelle Rose scenda una goccia d’acqua ogni volta che si parla di Margherita.

E che da quel giorno tutti volevano tra di loro i diversi, così che fossero trattati per ciò in cui in realtà erano: “normali”.

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