Rinunciare alla propria volonta

Il prologo della Regola prosegue chiarendo che essa si rivolge a chi ha deciso di rinunciare alla propria volontà. In particolare chi vuole seguire la Regola di San Benedetto si sottopone alla volontà del Signore Gesù Cristo.

È una scelta di campo molto netta che per essere seguita necessita di molta preghiera. Ed è così che il prologo prosegue con queste parole …

  1. Prima di tutto chiedi a Dio con costante e intensa preghiera di portare a termine quanto di buono ti proponi di compiere,
  2. affinché, dopo averci misericordiosamente accolto tra i suoi figli, egli non debba un giorno adirarsi per la nostra indegna condotta.

Poi il prologo va oltre invitando ad ascoltare la Scrittura … Scrittura che è Parola di Dio, Parola che parla al cuore e che ci chiama.

  1. Fratelli carissimi, che può esserci di più dolce per noi di questa voce del Signore che ci chiama?
  2. Guardate come nella sua misericordiosa bontà ci indica la via della vita!
  3. Armati dunque di fede e di opere buone, sotto la guida del Vangelo, incamminiamoci per le sue vie in modo da meritare la visione di lui, che ci ha chiamati nel suo regno.
  4. Se, però, vogliamo trovare dimora sotto la sua tenda, ossia nel suo regno, ricordiamoci che è impossibile arrivarci senza correre verso la meta, operando il bene.
  5. Ma interroghiamo il Signore, dicendogli con le parole del profeta: “Signore, chi abiterà nella tua tenda e chi dimorerà sul tuo monte santo?”.
  6. E dopo questa domanda, fratelli, ascoltiamo la risposta con cui il Signore ci indica la via che porta a quella tenda:
  7. “Chi cammina senza macchia e opera la giustizia;
  8. chi pronuncia la verità in cuor suo e non ha tramato inganni con la sua lingua;
  9. chi non ha recato danni al prossimo, né ha accolto l’ingiuria lanciata contro di lui”;
  10. chi ha sgominato il diavolo, che malignamente cercava di sedurlo con le sue suggestioni, respingendolo dall’intimo del proprio cuore e ha impugnato coraggiosamente le sue insinuazioni per spezzarle su Cristo al loro primo sorgere;
  11. gli uomini timorati di Dio, che non si insuperbiscono per la propria buona condotta e, pensando invece che quanto di bene c’è in essi non è opera loro, ma di Dio,
  12. lo esaltano proclamando col profeta: “Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria!”.
  13. Come fece l’apostolo Paolo, che non si attribuì alcun merito della sua predicazione, ma disse:” Per grazia di Dio sono quel che sono”
  14. e ancora: “chi vuole gloriarsi, si glori nel Signore”.

A domani.

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