Un popolo chiamato Chiesa

Laici, diaconi e donne sono i chiamati dal Concilio Vaticano II a destrutturare il modello organizzativo  tridentino rimasto sostanzialmente immutato. Una lettura precisa e puntuale ci è offerta dalla teologa Serena Noceti in questa relazione dell’aprile scorso. Si tratta di una interessantissima esposizione dedicata alla ministerialita nella Chiesa che vi chiediamo caldamente e vi consigliamo di ascoltare.

Clicca per ascoltare Serena Noceti

A più di 50 anni dal Concilio Vaticano II il modello tridentino è ancora in piedi salvo qualche modifica di facciata. Senza questo cambiamento radicale tutto continuerà come prima.

Ebbene sia il Concilio Vaticano II che papa Francesco (vedi Evangelii  Gaudium ) sono intervenuti in merito e hanno sancito la necessità di una autentica corresponsabilita del popolo di Dio. La  Noceti, vice presidente dell’Associazione Teologica Italiana continua a ribadire che la direzione da seguire è quella di un ritorno alle origini della Chiesa che per essere realizzato ha bisogno di una progettualita che passa attraverso:

1) la creazione di nuove ministerialita’ laicali;

2) un aggiornamento dei percorsi formativi che debbono coinvolgere unitariamente seminaristi,  presbiteri, diaconi, religiosi e laici;

3) la creazione di team di coordinamento dell’attività pastorale delle parrocchie sotto la guida e responsabilità di un laico formato e di cui faccia parte il presbitero, il diacono, una coppia, i religiosi e i laici.

4) una sostanziale autolimitazione dei presbiteri e una vera declericalizzazione della Chiesa, che rappresenta il vero nodo che blocca ogni creatività;

5) 

Un commento su “Un popolo chiamato Chiesa”

  1. Bellissima utopia! Vorrei però riflettere un momento sul punto n° 2: se i nuovi presbiteri ed eventualmente futuri vescovi continueranno ad essere (s)formati da precedenti presbiteri, teologi, ecc. non cambierà mai alcunché. C’è bisogno di una netta sforbiciata.

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