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Il mio Spirito sopra di Lui

Lo Spirito di Dio suggerisce di fare sempre il bene, di farlo nel silenzio, di farlo anche di nascosto, di farlo anche verso chi trama contro e, con furbizia (sciocca perché conosciuta) crede di non essere scoperto.

Lo Spirito di Dio punta alla giustizia vera che non reagisce al male, che non segue l’istinto che, invece, vorrebbe punire il colpevole, che non punta alla vendetta.

Lo Spirito di Dio suggerisce di accettare la morte, di non difendersi, di fare silenzio, di non fare valere i propri diritti … lo Spirito di Dio suggerisce di donare la vita, di soffrire in silenzio, di non rispondere e di fare del proprio meglio per l’altro anche se questo altro sta tramando contro. Lo Spirito di Dio sceglie di avere fiducia che il bene vincerà.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,14-21
 
In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

Parola del Signore.

Fra i campi di grano

Ci sono tre cose che mancano nei Vangeli. Potresti essere sorpreso/a ma è proprio così. Nei vangeli penitenza, sacrificio, mortificazioni, sono tre vocaboli assenti. Nessuno dei tre è presente nell’insegnamento e nella figura di Gesù. Egli, piuttosto, ci invita alla gioia, ci spinge verso la felicità e ci incoraggia a sorridere alla vita. Oggi, infatti, dice a chiare note: “Misericordia io voglio e non sacrifici“.

Dobbiamo scrollarci di dosso la tristezza, i musi lunghi, l’aria di afflizione; dobbiamo abbandonare un cristianesimo alla ricerca del potere e del dominio sull’altro, una religiosità del sacro per vivere, invece, la santità dei semplici che vivono la bellezza della vita con gioia e responsabilità. Dobbiamo lasciare andare gli altri, chiunque siano, per la loro strada, non possiamo salvare il mondo, l’unico Salvatore è Gesù Cristo. Allora viviamo con gioia i giorni che ci sono donati perché questa si che è nostra responsabilità.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,1-8
 
In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Parola del Signore.

Miti e umili di cuore

Davvero siamo stanchi e oppressi. Davvero correre è diventato complicato: abbiamo il fiatone e siamo circondati da troppe brutte notizie mentre i potenti, nel loro mondo, ignorano il resto e con il loro comportamento aumentano il senso dell’oppressione. Che fare? C’è una via d’uscita? Si. Consegnarci nelle mani del Signore Gesù. Riconquistare la gioia dei miti e dei semplici, restare umili guardando alle cose belle che ci sono state donate che sono proprio tante. Ridare forza ai valori antichi, alla reciproca solidarietà, a quella fratellanza umana e cristiana che abbiamo smarrito. Cominciamo presto, cominciamo oggi, cominciamo adesso.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,28-30
 
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore.

I piccoli

Siamo piccoli e tali dobbiamo sentirci. Questa è la strada migliore e più bella per vivere la nostra vita. Restiamo con i piedi per terra e alziamo lo sguardo verso il cielo. Non c’è niente di più bello e più vero per essere davvero felici: restare piccoli, guardare in alto e affidarsi pienamente al Padre. Tutto il resto è un’illusione.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-27
 
In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Parola del Signore.

Non indurite il vostro cuore

Oggi Gesù usa parole insolitamente dure. Leggiamole con disponibilità ad aprire il l nostro cuore alla sua volontà.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,20-24
 
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sodòma sarà trattata meno duramente di te!».

Parola del Signore.

Voi che mi avete seguito

Seguire Gesù libera dalle catene di questo mondo, libera da obblighi e condizionamenti, libera … dal male.

Non è facile seguire Gesù ma se si riesce ci si accorge di come la vita cambia. Le cose, tutte le cose, si vedono in maniera diversa e diventiamo capaci di aiutare davvero l’altro offrendo vicinanza senza sostituirsi e dando sostegno vero che incoraggia la sua responsabilità. Anche la nostra sofferenza e le nostre preoccupazioni svaniscono o si attutiscono. Ci rendiamo conto che nulla dipende da noi e che ogni persona, nella propria libertà e indipendenza, è capace di fare scelte di vita personali. È questa la vita eterna che Gesù ci lascia intravedere fin da subito e ci fa vivere grazie alla sua Amicizia

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19,27-29
 
In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».

Parola del Signore.

Chi è il mio prossimo?

La nostra fede produce opere buone? Oppure è piuttosto sterile, e quindi più morta che viva? Mi faccio prossimo o semplicemente passo accanto? Sono di quelli che selezionano la gente secondo il proprio piacere?  Queste domande è bene farcele e farcele spesso, perché alla fine saremo giudicati sulle opere di misericordia; il Signore potrà dirci: “Ma tu, tu, tu, ti ricordi quella volta sulla strada da Gerusalemme a Gerico? Quell’uomo mezzo morto ero io. Ti ricordi? Quel bambino affamato ero io. Ti ricordi? Quel migrante che tanti vogliono cacciare via ero io. Quei nonni soli, abbandonati nelle case di riposo, ero io. Quell’ammalato solo in ospedale che non va a trovare nessuno ero io!

Papà Francesco

Dal Vangelo secondo
Lc 10,25-37

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

Parola del Signore.

Due passeri

Siamo guardati a vista dal Signore. Egli ci conosce e protegge; guarda al nostro cuore ed è attento ai nostri bisogni. A volte ci sono fatti umani che ci sconvolgono la vita. Alcuni non dipendono da noi o dalle nostre scelte altri invece accadono e ci avvolgono dentro situazioni assurde e spiacevoli. Eppure in ogni cosa della vita dobbiamo essere capaci di non lasciarci vincere dal male e come il passero cercheremo di restare fiduciosi. Il Signore al quale abbiamo dato e diamo fiducia è accanto noi e non lascerà che il male prenda il sopravvento senza darci la forza di combattere la nostra buona battaglia. Egli cammina con noi e ci sosterrà nei momenti più difficili e complicati.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,24-33
 
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.

Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Parola del Signore.

Oggi ricordiamo i santi Aquila e Priscilla

Qualche anno fa, in questo stesso giorno, nel Monastero di Sant’Antonio Abate sull’Aventino, abbiamo prestato il nostro “giuramento” quali oblati. È stato un momento molto importante e significativo del nostro pellegrinaggio che chiudeva un cammino di conoscenza e di formazione e ne apriva uno diverso di maggiore impegno, fedeltà e testimonianza.

La badessa madre Michela e le monache insieme a don Innocenzo Gargano ci accoglievano e noi accettavamo una relazione stabile con loro. Tutto questo avveniva nel giorno nel quale la Chiesa ci fa fare memoria dei Santi Aquila e Priscilla, collaboratori di San Paolo. Questa coppia mise a disposizione dell’Apostolo Paolo la loro casa per aiutarlo nella predicazione della buona notizia.

Noi abbiamo voluto prendere il loro esempio come modello ed ecco perché la nostra casa si è fatta luogo nel quale accogliamo per incontri e o solo per condividere in semplicità la gioia della fede in Gesù Cristo. Questo stile di fare evangelizzazione è, a nostro parere, molto coinvolgente e ci mette continuamente in gioco, ci aiuta e aiuta le persone a comprendere che la fede è vita, vita concreta, reale e fa parte del vissuto quotidiano. Certo può capitare che ci sia qualcuno al quale questo stile di vivere la fede non piace, altri che lo osteggiano in maniera chiara o peggio velatamente. Ma questo è molto poco importante. Gesù al suo tempo aveva già avvisato che chi lo avrebbe seguito testimoniando la fede sarebbe stato oggetto di ostilità e perfino di persecuzioni. Oggi, nei nostri contesti, vengono adottate tattiche meno invasive o eclatanti ma non per questo fanno meno male … ci affidiamo al Signore che ci invita ad essere forti fidandoci di Lui: “non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”.

Buon cammino di fede a tutti

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,16-23
 
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore.

Strada facendo

Cari amici buongiorno. Questa mattina Gesù ci propone il programma per una vita, ci indica il sentiero sul quale camminare e ci offre un progetto attraente, avvincente e coinvolgente. Tutto si “farà” sulla “strada” e nel quotidiano dei giorni se ci lasceremo guidare dalle opportunità che la vita ci offre.

Mettiamoci davvero in gioco, … non è mai troppo tardi.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,7-15
 
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».

Parola del Signore.