Il prezzo della libertà

C’è un fuoco che infiamma i cuori di carne ed è l’Amore. Per fare sintesi Sant’Agostino disse “Ama, e fa quello che vuoi” … Ed è in questo atto così potente che il fuoco che viene dall’alto si fa vedere a da alla nostra vita un senso e un orientamento concreto.

Per dirla tutta e per dirla con poche parole l’amore di cui ci parla Gesù non è questione di sentimenti o di parole ma è il frutto della vita quotidiana. Si tratta di offrire gratuitamente la propria vita per gli altri, di lavare loro i piedi così come ha fatto Gesù ai suoi discepoli. Si tratta di mettersi a servizio. Di certo non significa rispettare leggi o precetti ma, si tratta di vivere l’invito ad Amare con i fatti e non a parole. Solo con la vita quotidiana questo Amare concreto può essere tradotto in realtà. Amando non si obbedisce agli uomini ma a Dio. Nessun uomo su questa terra, infatti, può imporci nulla. Sarà solo la nostra coscienza radicata in Dio a guidare la vita. Se seguiremo davvero questo “comandamento nuovo” vivremo la libertà di Cristo ma questa ci consegnerà, probabilmente, all’isolamento perché gli uomini del potere ci vorranno emarginare e ci metteranno da parte. Gli uomini del potere, infatti, non gradiscono questa libertà che impedisce loro di dominarci. Ma per restare fedeli a Cristo siamo chiamati a vivere questa croce che anche Gesù ha dovuto accettare restando solo nel momento più buio della sua vita. Non dobbiamo aver paura: Cristo è con noi e Lui ha vinto il mondo.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,12-17

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Parola del Signore.

La vostra gioia sia piena

«Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena»(Gv 5,11). Sentire l’amore di Gesù per noi ci dona la gioia e la felicità. Senza sentire nel cuore questa sua presenza ci faremo trasportare da falsi bisogni, da sciocche invidie, da pregiudizi e dall’orgoglio. Certo dobbiamo essere attenti e vigilanti ma se il nostro cuore batterà con Lui e per Lui non potremo mai essere tristi dentro. Lotteremo con Lui e per Lui per camminare verso la santità e al di là di ogni problema il nostro cuore sarà sempre capace di Ascoltare la sua Parola e Servire il prossimo in ogni cosa della vita.

Romano Guardini scriveva: «La sorgente dell’allegria, si trova nel più profondo dell’essere di una persona (…). Lì risiede Dio. Allora, l’allegria si espande e ci fa luminosi. E tutto ciò che è bello è percepito con tutto il suo splendore».

Allora quando non siamo contenti dobbiamo saper pregare come San Tommaso Moro: «Mio Dio, concedimi il senso dell’umore affinché possa assaporare la felicità della vita e possa trasmetterla agli altri».

Ricordiamoci anche di quello che Santa Teresa del Gesù chiedeva: «Dio, liberami dai santi con la faccia triste, giacché un santo triste è un triste santo».

Ma non dimentichiamo che Gesù nella sua vita ha conosciuto ore di tristezza e anche momenti di grande gioia. Buona vita.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,9-11

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

Parola del Signore.

Rimanete in me

Stare con Gesù, restare aggrappati a Lui e godendo del Suo Amore donare Amore. Succhiare la sua linfa per portare frutto. Questa è la via della felicità. Gesù ci ama e vuole la nostra felicità e come la vite offre la linfa a tutti i suoi tralci e poi i tralci non trattengono la linfa ricevuta ma portano frutto anche noi che riceviamo l’Amore di Gesù dobbiamo donarlo agli altri perché la nostra felicità sta nel donare e non nel trattenere. Ogni cosa che tratteniamo per noi è un vincolo che impedisce la vera gioia e la vera felicità. C’è negli Atti degli apostoli, infatti, una frase di Gesù che è questa: “Vi è più gioia e felicità nel dare, che nel ricevere.” La felicità, quindi, non dipende da cose fuori da noi ma solo e semplicemente dalla nostra capacità di donare.

Gesù ci è vicino e lo portiamo nel cuore egli ci dona il suo Spirito la sua linfa, la sua vita e come chi ama davvero egli ci purifica (la traduzione corretta, infatti, non è potare ma purificare). Gesù toglie le nostre impurità, ciò che ci impedisce o ci limita nel portare frutto e la sua Parola ci purifica e ci rende capaci di fare come ha fatto lui per essere felici adesso e, come abbiamo visto, la felicità è tutta nel dare, nel donare, nell’offrire il nostro Amore servendo gli altri.

Ci sono nel vangelo tre verbi maledetti (non da Dio ma dal nostro vivere quotidiano) e che ci impediscono di donare e sono: avere, salire e comandare. Questi tre verbi sono la causa dell’odio e di ogni ingiustizia. Chi vive seguendo questi tre verbi non porta linfa ma la trattiene per se e causa sofferenza negli altri, uccide se stesso e non potrà mai essere felice.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15, 1-8

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Parola del Signore.

Vi do la mia pace

La pace è una condizione del cuore e non è assenza di sofferenza o dolore. Dolore e sofferenza fisica, morale o spirituale, infatti, sono parte di questa vita. Ne sono parte non evitabile. La Pace che ci dona Gesù Cristo, invece, nasce dal dolore e dalla sofferenza patita con la serenità di un cuore capace di attraversare la vita restando in grado di accogliere gli eventi rimanendo saldi in Lui. L’esempio di Gesù, la sua accettazione della croce è il modello a cui fare riferimento. Occorre, perciò, separarsi dal mondo restando nel mondo; stare nelle situazioni con quella serenità che non significa fuggire il dolore e la sofferenza ma stare con quella disponibilità ad accoglierlo senza perdere la Pace del cuore. Questo ci insegna Gesù e questo è l’obiettivo da raggiungere sapendo che Lui è dalla nostra parte. Non possiamo cambiare gli altri o la realtà ma possiamo e dobbiamo necessariamente cambiare noi dentro il cuore lasciando che gli altri facciano la loro vita e il mondo segua la sua strada. Non abbiamo nessun potere sugli altri e sul mondo. L’unica possibilità per vivere l’amore e Amare e lasciare andare pregando, nel silenzio, con il cuore unito a Cristo. Questa è la via. Buon cammino.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,27-31a

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:

«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.

Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.

Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Parola del Signore.

Lo Spirito insegnerà

Il grande segreto che Gesù comunica ai suoi discepoli non è una legge da rispettare ma una relazione da coltivare, un dialogo da alimentare e una vita da Vivere. Parte tutto da questa fondamentale novità: non ci sono pratiche da fare, precetti da osservare, regole che ingabbiano o cose da offrire. La relazione è uno scambio di parole, di gesti e di abbracci reciproci tra un Padre e un figlio e noi tutti siamo figli. Gesù ha liberato per sempre l’umanità dalle forme e dai riti. Mentre nell’Antico Testamento Dio aveva posto la sua dimora in una tenda in mezzo al popolo, e camminava con esso guidandolo verso la libertà successivamente venne sequestrato dalla casta sacerdotale e relegato in un tempio dove non a tutti era possibile l’accesso se non attraverso il pagamento di tributi e offerte. Con Gesù Dio ha abbandonato definitivamente il tempio e, come ha scritto Giovanni all’inizio del suo vangelo, “ha posto la sua tenda fra noi”.

L’uomo, perciò, è il nuovo santuario, il nuovo tempio. Dio è dentro l’uomo se l’uomo osserva la sua Parola, cioè se vive amando. È amando, infatti, che si è abitati dallo Spirito che insegna, accompagna e custodisce la vita.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,21-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Parola del Signore.

Come io ho amato voi

Cosa significa Amare “come” ha amato Gesù? Per rispondere ricordiamo che Gesù dona questo comandamento nuovo nell’ultima cena ed è proprio nell’ultima cena che Gesù si china a terra per lavare i piedi dei discepoli. Questo è il segno e il simbolo dell’Amore. Si tratta del servizio che il cristiano che Ama compie come ha fatto Gesù. Servire è la misura per capire l’Amore di Gesù per il prossimo e misurare il nostro. Se non serviamo non amiamo.

Ma questo “servizio” non pone condizioni e si offre a tutti anche ai nemici perché è in questo che si vede la gloria di Dio. L’Amore di Dio è, quindi, un Amore che si dona anche ai nemici, anche a chi tradisce (anche ai nostri Giuda)

Buona domenica

Se vuoi ascoltare la lectio del Monastero di Sant’Antonio in Roma delle monache camaldolesi clicca qui

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
 Gv 13,31-33a.34-35

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

Parola del Signore

Vi ho chiamato Amici

Amare è questione di vita. Le parole per quanto belle non potranno mai spiegare l’Amore. L’Amore, infatti, viaggia alto e non risponde a nessun comando, non vive di reciprocità, non cerca risposte … l’Amore è oltre ogni ragione è gioia di dare, donare e servire. L’Amore è Servizio che incontra l’altro per diffondere nel mondo il divino e dare gioia ricevendo gioia. È Gesù il “campione” dell’Amore, è Lui il modello da imitare che ci chiama Amici e che ci fa conoscere il Padre. Come possiamo essere donne e uomini se non amiamo? Come possiamo rinunciare o rifiutare l’Amore? Rimaniamo nell’Amore e la gioia, quella vera, abiterà la nostra vita dandole il senso profondo per la quale l’abbiamo ricevuta. Non c’è nulla ma proprio nulla di più grande.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,9-17

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Parola del Signore.

Signore, non sappiamo dove vai

È la paura che allontana, che separa e che provoca turbamento. Oggi Gesù ci chiede di placare l’ansia e pacificare il cuore; ci chiede di avere Fede e fiducia in Lui che non ci lascia mai soli. Ce lo ha promesso e mai ritirerà la sua vicinanza e protezione.

È Lui la Via, la Verità e la Vita. È Lui che ci apre la strada e ci invita a seguirlo. Ed è sempre Lui che si prende cura di noi e ci protegge dal male, da ogni male. Lo fa perché nessuno possa approfittarsi di noi.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,1-6

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

Parola del Signore.

Accogliere

Se una persona vive la fede lo vedi; se quella persona segue Gesù, lo senti; se ha accolto Gesù nella sua vita e tu accogli lui nella tua allora anche tu sai che hai accolto Dio in casa tua. Gesù ce lo ha detto e ora ce lo chiede. Ogni giorno Gesù ci mette davanti persone da accogliere, da accompagnare e da amare È un privilegio essere scelti per accogliere e accompagnare ed è nostra libertà farlo o non farlo. Come sempre siamo liberi di accogliere o meno le proposte del quotidiano e, quello che stiamo vivendo, è proprio un tempo favorevole per accogliere il disegno di Dio e per vivere lo spirito delle beatitudini. Si, perché accogliere significa essere miti e poveri in spirito, dare da mangiare e da bere, offrire misericordia ed essere operatori di pace, conservare la purezza del cuore e accettare ogni persecuzione per favorire la giustizia. Accogliere è un amare vero che non domanda nulla in cambio.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 13,16-20

[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

Parola del Signore.

Come Luce

Alcuni anni fa siamo stati insieme a Taize nella Comunità di Freré Roger frequentata da migliaia di giovani cristiani provenienti da tutto il mondo . È stata un’esperienza piena di luci, cioè di testimonianze semplici di come la fiducia in un Dio che sta accanto a noi può cambiare la vita e darci un senso. Il vangelo di oggi ci spinge a condividere con voi tutti (che siete tanti) un piccolo passo della regola di Taize… Eccolo:

Non arrestarti mai, cammina con i tuoi fratelli, corri verso la meta, seguendo le tracce del Cristo. E la sua traccia è un cammino di luce: lo sono, ma anche voi siete la luce del mondo (Cfr. Gv 8,12 e Mt 5,14)… Affinché la luce del Cristo ti penetri, non basta contemplarla come se tu fossi soltanto puro spirito, devi impegnarti decisamente in questo cammino, anima e corpo. Che tu sia in mezzo agli uomini un segno di gioia e di amore fraterno”.

Ecco allora l’invito a non sentirsi mai soli, ad amare i poveri, i diseredati, i genitori, la famiglia, … Amare il prossimo chiunque sia … Raccontare le meraviglia di Dio con le parole e con la vita, non rattristare nessuno, aiutare davvero il prossimo e non lavarsene le mani, non fingere di ascoltare ma avere cura del vero bene dell’altro, restare semplici ed essenziali, accarezzare un fiore e guardare il mondo con gli occhi di un bambino … Allora sapremo essere luce, piccole luci capaci di attraversare la notte fino a raggiungere l’alba della risurrezione.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 12,44-50

In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

Parola del Signore.

Aquila e Priscilla