Sole di giustizia

Beati coloro che credono nell’adempimento di ciò che il Signore dice. Il sole di giustizia sta arrivando.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,39-45
 
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Parola del Signore.

Vieni e libera l’uomo

La forza di Dio è 🔥 che arde. Il calore del suo Amore riscalda. Gesù libera dalle catene del dolore e spinge a costruire vita dando senso ad ogni nostra iniziativa che unisce il cuore e la mente. Eccolo il Signore che viene … Accogliamolo.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,26-38
 
Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
 A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore.

Benedetta tu fra le donne

Siamo alla 4′ domenica di Avvento e il Natale del Signore bussa alla porta. Oggi, per chi vuole, ci faremo guidare da dom Innocenzo Gargano, monaco camaldolese di San Gregorio Armeno.

Ecco il link per ascoltare la sua lectio sulle letture di questa domenica clicca qui

Buona domenica Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,39-45
 
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Parola del Signore.

La tristezza di questi Natali

Correva l’anno 1991 e padre Turoldo viveva il suo ultimo Natale. Questa poesia è la sua ultima accorata preghiera di Natale.

“La tristezza di questi natali”

Signore, ti muova a pietà.
Luminarie a fiumane,
ghirlande di false costellazioni
oscurano il cielo di tutte le città.
Nessuno più appare all’orizzonte:
nulla che indichi l’incontro con la carovana del Pellegrino;
non uno che dica in tutto l’Occidente:
“Nel mio albergo si, c’è un posto”!
Non un segno di cercare oltre,
un segno che almeno qualcuno creda,
uno che attenda ancora colui che deve venire…
Non attendiamo più nessuno!
Tutto è immoto, pure se dentro un inarrestabile vortice!
E’ così, è Destino, più non ci sono ritorni,
né ricorsi: è inutile che venga!
Tale è questa civiltà gravida del Nulla!
Ora tu, anche se illuso di credere
o figlio dell’ateo Occidente, segui pure la tua stella così è gridato per tutta la città dai vessilli –
segui, dico, la stella e troverai cornucopie vomitare leccornie,
o non altro che spiritati manichini di mode folli in volo dalle vetrine…
Poiché falso è questo tuo donare (è Natale!),
falso perfino stringerci la mano avanti la Comunione,
e trovarci assiepati nella Notte a cantare “Gloria nei cieli … “.
Un amaro riso di angeli obnubila lo sfavillio dei nostri presepi,
Francesco cantore di perfette, tragiche letizie:
pure se un Dio continuerà a nascere,
a irrompere da insospettati recessi:
là dove umanità alligna ancora silenziosa e desolata:
dal sorriso forse di un fanciullo della casba a Daccà, o a Calcutta…
Nessuno conosce solitudine come il Dio del Cristo:
un Dio che meno di tutti può vivere solo!
Certo verrà, continuerà a venire,
a nascere ma altrove,
altrove…”

Da “Il sapore del Pane”

Dio con noi

Giuseppe, uomo giusto e profondamente rispettoso della legge, questa volta la trasgredisce. Avrebbe dovuto denunciare Maria ma cede all’Amore, non applica la Legge antica ma il suo cuore si fa conquistare dall’Amore. Applica, cioè, una giustizia più giusta. Ma non basta. Invece che imporre al figlio il nome del padre, come la tradizione imponeva, Giuseppe rompe con l’antica usanza e accetta di chiamarlo Gesù, uomo che salva. Queste due decisioni che Giuseppe fa sue sono una rivoluzione. Sono due gesti di accoglienza che crea una cosa nuova. Ed eccolo allora il “Dio con noi”. Eccolo il Dio che viene. Non siamo più noi che dobbiamo cercare Dio ma è Lui che ci cerca. A noi spetta, invece, di accoglierlo nel cuore. A noi spetta aprire le porte a Cristo.

Chiediamo allo Spirito di aiutarci a non essere egoisti o presuntuosi. Facciamoci “casa”, piccola casa che accoglie Gesù e lo fa entrare perché la Luce del suo Amore possa illuminare la nostra vita e dare alla nostra vita il senso di una esistenza spesa per il bene. Solo noi possiamo permettere a Dio di entrare nel nostro cuore e dargli la facoltà di trasformare la nostra vita dando alla nostra esistenza il senso di una vita spesa per il bene

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 1,18-24
 
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele»,
che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Parola del Signore.

Insegnaci la via della saggezza

Matteo ci propone la genealogia di Gesù. È un lungo elenco di nomi che lo legano a Davide e poi ad Abramo. Serve per dimostrare che Gesù appartiene al popolo eletto. Va inoltre sottolineato che a legare questo elenco di nomi ci sono tre serie di 14 nomi e 14 è un 7 + 7 e sappiamo l’importanza del numero 7 nella Santa Scrittura. Tanti altri significati sono nascosti in questi numeri ai quali il popolo ebraico dava notevole importanza.

Tutto ciò era ed è fatto per dare forza e valore a Gesù di fronte al suo popolo. Un gioco analogo fa l’evangelista Luca ma per collegare Gesù ad Adamo … È evidente che entrambe le genealogie non hanno fondamento storico ma hanno, invece, un profondo valore teologico. Questo messaggio accredita Gesù come chi sa indicare la via della saggezza.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 1,1-17
 
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Àcaz, Àcaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò

Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.

Parola del Signore

Il pastore della meraviglia

Oggi condividiamo con voi la gioia profonda di sentirci un po’ come il “Pastore della meraviglia” e cerchiamo di dirvi anche il perché.

Siamo a pochi giorni dal Natale e oggi, la vita ci consente di vivere un’esperienza simile a quella vissuta dal “pastore della meraviglia“.

Ma chi è questo personaggio?

Molti lo conoscono già. E’ probabilmente uno dei pastori più sconosciuti ma anche più importanti del presepe. Egli di solito è al centro della scena del presepe e sembra anche essere collocato fuori contesto. Se ci fate caso lui è l’unico pastorello del presepe che sembra non avere un mestiere. Di solito ha le braccia in alto e lo sguardo meravigliato. Sempre sta con la bocca aperta per la cosa prodigiosa che sta vivendo e vedendo.

Anche noi oggi di fronte ai fatti della vita abbiamo la bocca aperta di meraviglia. Ringraziamo il Signore e ringraziamo gli uomini che si fanno occhi, orecchi e mani di Dio per ascoltare il grido dei poveri. I poveri sono tanti e tutti hanno bisogno dell’aiuto di Dio che però, per aiutare ha bisogno anche Lui stesso dell’aiuto dell’uomo. Ringraziamo Dio per i doni della vita che attesi, magari per anni, arrivano all’improvviso e quando arrivano restiamo meravigliati come il pastore della foto davanti alla grotta della natività dove ha incontrato Gesù.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

PS Il pastore della foto sta nel nostro presepe casalingo.

Più che un profeta.

Gesù, stamattina, ci parla di Giovanni in battista. Egli non è una canna sbattuta dal vento cioè non è un’opportunità e non si piega secondo le circostanze. Giovanni il Battista non è neanche un cortigiano (un uomo disposto a fare qualsiasi cambiamento pur di restare al suo posto a qualsiasi costo). Giovanni Battista è più di un profeta. È un uomo che, come Mosè che ha portato il popolo verso la Terra promessa, porterà il suo popolo incontro al Signore Gesù. Egli, quindi, è uno che prepara la strada. Un precursore. Uno che spiana la via. Giovanni è, perciò, una gran bella figura di uomo che sa vedere lontano e ha il coraggio di mostrare il bello e il buono che arriva.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 7,24-30

Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle:
«Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto:
“Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero,
davanti a te egli preparerà la tua via”.
Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.
Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto. Ma i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro».

Parola del Signore.

Sei tu colui che DEVe venire …

Ai dubbi di Giovanni (e anche nostri) Gesù risponde realizzando le opere che, secondo Isaia, il Messia avrebbe compiuto al suo ritorno: “i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia”. Gesù omette le azioni di vendetta contro i pagani e le sostituisce con la “Legge dell’Amore”. È questa, infatti, la rivoluzione cristiana. Dio Ama e non pone condizioni e chiede a noi di fare altrettanto.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 7,19-23

In quel tempo, Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”».
In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

Parola del Signore.

PUBBLICANI e prostitute vi passeranno davanti

Oggi desideriamo pregare il Signore affinché ci aiuti ad essere “veri”, a non limitarci alle “parole”, ad avere il coraggio di vivere da “semplici” e a fare del Vangelo la nostra guida.

Se riusciremo a farlo ci sentiremo figli Amati; a meravigliarci dei colori del cielo o di un fiore tra le pietre; a stupirci di ogni piccola cosa che vediamo, di ogni cosa che ascoltiamo e a gioire con chi è nella gioia e a soffrire con chi soffre.

Restiamo autentici e cerchiamo di essere il bene che manca

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 21,28-32

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Non ne ho voglia. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: Sì, signore. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Parola del Signore.

Aquila e Priscilla