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Siamo figli. Figli amati!!!

“Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!”. (Dalla Prima Lettera di San Giovanni Apostolo).

Eccola la nostra realtà;
la nostra verità;
la nostra fede.

In Te, infatti, ci scopriamo figli;
in Te e con Te lo siamo davvero;
siamo figli amati;
figli chiamati ad amare.

Questo è il cristiano …
un Figlio amato da un Padre,
un Figlio che ci chiama fratelli,
una vita, la nostra, in questa Fede.

Tutto il resto,
dottrina,
morale,
teologia,
sono ragionamenti su questa fede:

credere in un uomo-Dio che, da Figlio del Padre, ci chiama fratelli e, da donato al mondo, dona la sua vita per salvare la nostra,
e, salvandoci, ci fa Figli del Padre.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

 

 

Martiri per amore

Senza tempo,
per questo tempo,
per ogni tempo,
per te,
per me.

La Parola
evoca, annuncia e segna.

Il suo unico padrone è il vero,
taglia l’aria, divide, separa,
provoca e inquieta.

Se, davvero, la segui
non temere …
lo Spirito ti guiderà,
non sarai mai solo,
i potenti non prevarranno.

La forza dell’amore vincerà
ogni meschinità,
ogni inganno,
ogni invidia,
ogni falsa accusa.

Nessun odio ti potrà colpire,
nessuna pena potrà abbatterti ,
lo Spirito ti suggerirà pensieri,
parole e gesti.

Nessun martirio ti piegherà,
nessuna pena potrà abbatterti,
il Vento ti sospingera’ oltre,
ti solleverà alto nel cielo.

La salvezza sarà la tua ricompensa,
ogni falsità scoperta,
ogni odio vinto,
ogni rancore represso,
ogni viltà denudata.

Non aver paura, il bene vincerà,
ogni male sarà sconfitto.
Credi all’amore e ama,
ama e fa ciò che vuoi.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Mt 10,17-22

Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.

Dal Vangelo secondo Matteo.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

Parola del Signore

Saremo giudicati sull’amore

Cari amici, oggi termina l’anno liturgico e Matteo, con questa scena del giudizio universale ci ricorda che non saremo giudicati sul male che facciamo ma sull’omissione del bene, sul nostro “passare oltre”, sulla nostra indifferenza, sul nostro far finta di non vedere, non sentire, non parlare e non condividere ciò che abbiamo con chi è nel bisogno.

Gesù dal suo trono di gloria separerà i buoni dai cattivi, cosi come l’agricoltore separa il grano dalla pula, o il pescatore i pesci grandi da quelli piccoli…

Questo “atto” di separazione è un mettere ordine definitivo, ultimo … un fare chiarezza … inutile rispondere “quando mai ti ho visto e non ho fatto…”. L’altro, ogni altro uomo è immagine e somiglianza di Dio…, in ogni altro c’è il Dio da accogliere con amore.

Saremo giudicati sull’amore e non sulle chiacchiere o sui riti ai quali abbiamo presenziato. Saremo giudicati sulle opere che danno senso e qualità alla fede che diciamo di professare.

Non siamo noi i giudici dell’altro. Siamo solo piccoli Gesù che camminando sulle strade del mondo sono chiamati a specchiarsi nell’altro riconoscendoci fratelli con i quali condividere. Il resto, tutto il resto,  sono solo chiacchiere inutili.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Fino a quando amerete la menzogna?

Di fronte
a cuori induriti,
attori di periferia,
controfigure del bene,
invoca il Signore.

Solo il Signore protegge,
Lui che conosce ogni cosa
guarda, ascolta ed esaudisce.

Il male non ha futuro.
Non aver paura,
cerca e incrocia il loro sguardo,
non temere, non hai nulla da temere,
Il Signore ti difenderà.

Ringrazia Dio con gratitudine,
avrai, gioia, pace e protezione.

Sfida gli empi con la preghiera,
esortarli con l’esempio e
non essere scettico
ma conferma la tua fiducia.

Resta fedele al bene.

Vivi la gioia dell’amore.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

 

Salmo 4

Quando t’invoco, rispondimi, Dio della mia giustizia!
Nell’angoscia mi hai dato sollievo;
pietà di me, ascolta la mia preghiera.

Fino a quando, voi uomini, calpesterete il mio onore,
amerete cose vane e cercherete la menzogna?

Sappiatelo: il Signore fa prodigi per il suo fedele;
il Signore mi ascolta quando lo invoco.

Tremate e più non peccate,
nel silenzio, sul vostro letto, esaminate il vostro cuore.

Offrite sacrifici legittimi
e confidate nel Signore.

Molti dicono: “Chi ci farà vedere il bene,
se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?>.”

Hai messo più gioia nel mio cuore
di quanta ne diano a loro grano e vino in abbondanza.
In pace mi corico e subito mi addormento,
perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare.

Amate i vostri nemici

Vangelo di Matteo 5, 43-48

“Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere
sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne
avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che
cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti
come è perfetto il Padre vostro celeste».

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È bello questo vangelo … È consolante … È  liberamente … È pacificamente … Le parole di Gesù donano serenità ad ogni cuore che crede di avere nemici e a quelli che nemici li hanno per davvero.

È un vangelo per tutti (per me, per te, per quanti sentono di essere odiati e non lo sono e per quelli che lo sono davvero). Resta il mistero di un Dio che ama e che permette all’uomo, a qualsiasi uomo, di farlo ma che gli consente anche di fare del male.

Tutti facciamo esperienza del mistero del male che si insinua in maniera subdola ovunque e certe volte è capace di produrre azioni che superano l’immaginazione. Certo, quando il reale supera l’immaginazione, anche i sogni potrebbero  perdere la loro consistenza. Ma se Dio lo permette è segno che ciò è necessario e, quindi, i chiamati vivano la realtà sorridendo … Crediamo, infatti, che è proprio nell’incomprensione e nelle difficoltà che Gesù ha vissuto la sua missione e l’uomo chiamato a vivere da cristiano non è solo un privilegiato bensì un prescelto a vivere un pizzico dell’esperienza inarrivabile di Gesù.  Perciò godiamoci il momento con la consapevolezza di essere amati profondamente dal Padre che ci mette ogni giorno alla prova e ci da forza, coraggio e, forse, qualche amico per attraversare la notte. Una notte che pur se fosse lunga tutta una vita sarebbe comunque da vivere e amare con la gioia nel cuore. Nessuno potrà mai scalfire la fiducia nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo. Ci sarà sempre la risurrezione e nell’attesa viviamo da cristiani autentici amando e amando con tutte le nostre forze i nostri nemici cercando di sperare nella conversione di cui tutti abbiamo bisogno. AMEN.

Franca e Vincenzo osb-cam

Ogni pecora è insostituibile

 

Questo doveva apparire Gesù a chi si avvicinava a lui per ascoltarlo.

Nessuno escluso, tutti i pubblicani e i peccatori, coloro che sono ritenuti lontani da Dio dalle autorità religiose del tempo, fanno un movimento verso Gesù, che per primo sa fare spazio all’incontro.

Diverso è l’atteggiamento di scribi e farisei.

Osservano senza veramente interagire, si scandalizzano della libertà di Gesù e mormorano. Dicono tra i denti il loro disappunto.

Mormorare è quel brusio di fondo che inquina le nostre relazioni, è dire sibilando quello che non si osa dire apertamente.

È il linguaggio dell’invidioso e del pauroso.

È il nostro linguaggio di quando, presi dalla logica del confronto, non sopportiamo che qualcuno abbia quello che crediamo spetti a noi di diritto.

È il nostro linguaggio di quando temiamo il confronto aperto e cerchiamo alleati, almeno all’apparenza, che confermino la solidità delle nostre posizioni.

È il linguaggio di chi non ha saldezza in sé e per affermarsi deve distruggere tutti quelli che sente come potenziali nemici e allora insinua, divide e in fondo spera che le pecore diverse, che si distinguono dal gregge, si perdano.

Ma diverso è Gesù che abbraccia con coraggio tutta l’umanità nella sua complessità e nella sua miseria.

Sa che ogni pecora è insostituibile, ogni moneta unica.

Gesù sa rischiare la parola scomoda ed eloquente e sa tacere, ultima risorsa a cui attingere quando una parola sensata non è possibile perché non ascoltabile.

Sa che il contrario di mormorare non è parlare, ma accogliere.

Non conosciamo perché la pecora si è persa, qui non viene fatto nessun commento morale, non ci sono attribuzioni di colpe, ma una sola cosa necessaria : la pecora è persa bisogna andare a cercarla.

Lasciare le novantanove nel deserto le espone a pericoli, ma quella persa non può essere abbandonata. Così vale per ciascuno di noi, nessuno è trascurato, abbandonato da Dio, che continua a cercarci pronto a fare festa quando ci trova, non importa quanto lontano e quanto faticoso sia stato raggiungerci.

La donna spazza la casa, compie tutta una serie di azioni volte ad indicare che proprio quella moneta che si è persa, per il fatto stesso di essersi persa è più importante di tutte le altre.

Non c’è in queste due parabole un calcolo di convenienza, ci viene da chiederci: vale la pena fare tanta fatica per così poco? Che cos’è una pecora di fronte a novantanove, una moneta di fronte a nove?

Qui c’è un problema di qualità, non di numero. La logica del numero è la logica dell’identico, dell’indifferenziato, la logica della qualità vede invece l’irripetibile unicità di ciascuno.

Vale la pena esporsi alla derisione e al disprezzo di coloro che sono ritenuti giusti per sedere a tavola di chi attende con gratitudine uno spazio in cui sentirsi accolto per come è e trovare così il coraggio di percorrere una via di amore e di vita.

Per una persona sola vale la pena, Gesù l’ha fatto per tutti noi e questa è la logica della croce di cui ogni tanto intravediamo l’ombra nelle nostre scelte più coraggiose.

sorella Elisabetta del Monastero di Bose

Lc  15,1-10

In quel tempo, 1 Si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 2I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». 3Ed egli disse loro questa parabola:
4«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? 5Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, 6va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: «Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta». 7Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione. 8Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? 9E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: «Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto». 10Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

Bene dire

Dire bene, gioire e perdonare,
ma soprattutto amare.

Franca e Vincenzo osb-cam

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri.

Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciò che detta la fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi all’insegnamento; chi esorta si dedichi all’esortazione. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.

La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità.

Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile.

Profeti del servizio: semplici e obbedienti

L’umiltà è farsi ultimo ed essere ultimo.
Ma come si fa? Come si fa in un mondo dove orgoglio, successo e potere sono diventati i grandi valori di riferimento?
La via è unica: è la via dell’obbedienza e della semplicità, la via di farsi “servi” degli ultimi. di chi soffre, di chi è solo e abbandonato. La via è quella di chi non giudica, di chi decide di farsi compagno di strada del povero, del rifiutato, di chi è solo ed escluso. La via del silenzio.
Se riusciremo a fare questo saremo davvero sollevati sul palmo della mano di Cristo e avvertiremo la sua tenera carezza che ci mostra la sua protezione. Saremo come il Padre ci vuole: servi dell’amore.

Franca e Vincenzo osb-cam

 

Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato

Oltre ogni orizzonte c’e’ Dio

Oltre le nuvole c’è il sole,
Oltre ogni confine c’è altro da scoprire,
Oltre ciò che siamo c’e ciò che possiamo,
Oltre la Legge c’è l’amore.

Oltre ogni silenzio c’è un fiume di parole,
Oltre il male c’è il bene,
Oltre l’urlo rabbioso c’è una carezza,
Oltre il presente c’è un futuro.

Oltre il reale c’è l’immaginazione,
Oltre il deserto c’è un prato verde,
Oltre la superbia c’è l’umiltà,
Oltre ogni lacrima c’è un sorriso.

Oltre la malattia c’è la guarigione,
Oltre la condanna c’è il perdono,
Oltre la morte c’è la salvezza,
Oltre la pena c’è la misericordia.

Oltre c’è sempre qualcosa che vale la pena scoprire e in questo oltre troviamo Dio.

Franca e Vincenzo osb-cam

Vangelo secondo Luca

Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisìa.
Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di sabato?». Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.
Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?». E non potevano rispondere nulla a queste parole.

Parola del Signore

Oltre la morte solo l’amore

Amare è l’unica possibilità per vincere il mistero della morte. Non una vuota memoria ma una invisibile lacrima d’amore è il segno, la ragione e la forza della vita oltre la morte. Che Dio ci benedica e che ognuno sappia sentire l’amore di Dio nella vita per non morire mai e riesca a donare una lacrima invisibile alle persone care per non farle morire mai.
Solo l’amore vince la morte.

Franca e Vincenzo osb-cam