Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,51-56
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Parola del Signore.
Anche oggi la riflessione mattutina è della nostra cara Amica Mirella Muia, dell’Eremo dell’Unità di Gerace
“Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri avanti a sé…”
Gerusalemme, il luogo della pasqua della morte e resurrezione di Gesù, è il cuore e il grembo della storia umana, scelto da Dio come luogo del compimento della salvezza – non per rinchiuderla nelle sue mura, ma per essere il segno di ciò che si compie in noi e attraverso di noi, nella misura in cui vi aderiamo…
I messaggeri di allora non furono creduti, e essi stessi non potevano essere consapevoli di ciò che stava realmente per compiersi – ma i messaggeri di oggi devono esserne consapevoli e personalmente coinvolti…
E tutto inizia dall’accoglienza della creazione nuova in atto nel tempo e nello spazio a partire da quella pasqua che si è fatta storia – perché Gerusalemme, da cui tutto si è effuso nel mondo, è ogni luogo in cui i messaggeri sono coloro che vivono, a partire da sé stessi e per gli altri, facendo della loro povertà umana il luogo della pasqua…
Buona giornata
Franca e Vincenzo, oblati camaldolesi ❤️