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Pecore che non hanno pastore

“”Mosè aveva chiesto che ci fosse sempre un pastore nel suo popolo perché il gregge non fosse
sbandato e invece la folla è come ‘pecore che non hanno pastore’. Ma in realtà i pastori ce li avevano,
tanti, forse anche troppi, è che questi pastori non si curavano del bene del popolo, ma soltanto dei
propri interessi. Non curavano la salute, la vita del popolo, ma difendevano i propri privilegi; non
servivano il gregge, ma lo dominavano.
Allora Gesù, di fronte a questa situazione che era stata già denunciata dai profeti, prende lui il ruolo di
pastore.
Da questo momento Gesù sarà il vero pastore di Israele. “E si mise a insegnare loro molte cose”. Gesù
non insegna dottrine per dominare le persone, ma, lo vedremo, si fa alimento, comunicazione vitale, che consente al popolo di vivere” di Alberto Maggi.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,32-38
 
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

Parola del Signore.

Fede che salva

La Fede è di chi sa di non poter fare tutto da solo; è di chi affida ogni cosa della vita alla volontà e all’azione di Dio; è di chi ha incontrato il Signore e ora ha il coraggio di vivere con fiducia in Lui, qualsiasi cosa accade.

In fondo la Fede è il frutto di un cammino di fiducia. Ogni dolore, ogni sofferenza, ogni tribolazione ansia o preoccupazione possono essere vinte dalla Fede nell’amore che Gesù dona a tutti non secondo i nostri pensieri ma secondo il suo disegno.

Ogni cosa, allora, ha un senso; ogni cosa ha un significato e concorre al bene. Dobbiamo, quindi, essere certi che il Signore è nostro compagno di viaggio sempre pronto a raccogliere i cocci della nostra vita per donarci il coraggio di cui abbiamo bisogno per affrontare i nodi più intricati della vita

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,18-26
 
In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli. 
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata. 
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

Parola del Signore.

Il figlio DEL falegname

Chiusi nei nostri preconcetti non riusciamo a riconoscere il nuovo che può arrivare dall’altro. Non diamo credito a chi vive accanto a noi, lo etichettiamo con parole simili a quelle che sono state usate dai suoi compaesani per Gesù: “Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone?”.

È arrivata l’ora, ed è questa, nella quale siamo invitati a cambiare, siamo invitati a dare fiducia all’altro …

Gesù, riconosce il suo fallimento con i compaesani e dirà: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua».

Ed è proprio per l’incredulità della gente che lo conosceva che Gesù non riesce a compiere segni e a convertire il popolo. Nonostante ciò resta fedele alla sua missione. Anche noi cerchiamo di aprire di più la nostra mente e liberarci dai preconcetti che spesso ci rendono ciechi, sordi e che, a volte, giustificano gelosie e invidie.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,1-6
 
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Parola del Signore.

Pace a voi

Il Signore prepara e dona la Pace. Egli è la Speranza, la fonte della nostra Libertà, colui il quale cancella ogni inquietudine e attende che ogni persona accolga con fiducia la sua presenza. Il Signore ci chiede di essere credenti e non increduli.

Il Signore cerca persone semplici, donne e uomini disponibili ad ascoltare la voce dello Spirito per vivere la buona notizia e raccontare con la vita l’Amore.

Il Signore ci chiede di sperare l’insperato, di sognare un mondo migliore e di vivere da autentici Figlio del Padre.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,24-29
 
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Parola del Signore.

Non sacrifici

Il Vangelo ci chiama a testimoniare la compassione di Dio. Ecco cinque proposte per risvegliare in noi il coraggio della misericordia.

Prima proposta: Affidarci a Dio che è misericordia.

Seconda proposta: Perdonare ancora e sempre.

Terza proposta: Avviciniamoci, da soli o insieme ad altri, ad una situazione di difficoltà.

Quarta proposta: Espandere la misericordia alle sue dimensioni sociali.

Quinta proposta: Misericordia per tutta la creazione.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,9-13

In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Parola del Signore.

Alzati e cammina

Davvero la misericordia di Dio non ha limiti. Gesù legge nel cuore del paralitico e lo guarisce nel corpo e nello Spirito. In maniera sorprendente per gli scribi (custodi della Legge) Gesù non solo perdona i peccati (prerogativa di Dio) ma, addirittura, li cancella. Per Gesù ciò che conta è il presente. Il passato è cancellato e chiede anche a noi di fare altrettanto. Il perdono, infatti, non si vede dalle parole ma chiede gesti concreti, chiede vita ed è vita. Chi non perdona continua a vivere tormentato lui e tormenta anche l’altro. Chi continua a serbare rancori; chi agisce con malizia e con falsità rinnova la condanna dell’altro e, quindi, anche di se stesso. La vera libertà esige la cancellazione di ogni colpa come fa Gesù con il paralitico. È chiaro, però, che i detentori della Legge non vogliono mollare il potere e, come gli scribi, s’indignano di fronte al perdono che Gesù, con grande misericordia, concede, donando una nuova vita al paralitico. L’invito a noi tutti, oggi, è quello di essere, come Gesù, misericordiosi con gli altri e per dimostrarlo a noi stessi in maniera concreta cerchiamo la o le persone con le quali abbiamo rancori di qualsiasi tipo e abbracciamole.

Buon cammino di santità.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,1-8
 
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

Parola del Signore.

Cosa vuoi da noi?

Il male opprime, maltratta e priva le persone della libertà e, quindi, di una vita dignitosa. La sola presenza di Gesù spinge il male a fuggire via. Di fronte alla forza del bene nessun male può resistere e cerca riparo in posti immondi generando disperazione e morte.

Quando Gesù arriva ed è accolto nella vita delle persone il male scompare e, finalmente, la vita riprende a fiorire. Il profumo del bene si diffonde e genera un ambiente piacevole. Purtroppo, non a tutti piace o desiderano il bene. Molti, anche insospettabili, preferiscono dominare e schiacciare il prossimo e rifiutano Gesù scacciandolo per poter continuare a fare il proprio comodo.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8,28-34

In quel tempo, essendo Gesù giunto all’altra riva del mare di Tiberiade, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada.
Cominciarono a gridare: «Che cosa abbiamo noi in comune con te, Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?».
A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci a pascolare;
e i demòni presero a scongiurarlo dicendo: «Se ci scacci, mandaci in quella mandria».
Egli disse loro: «Andate!». Ed essi, usciti dai corpi degli uomini, entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò dal dirupo nel mare e perì nei flutti.
I mandriani allora fuggirono ed entrati in città raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati.
Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e, vistolo, lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio.

Parola del Signore.

Mi vuoi bene?

Amare e accettare di essere amati. È questo l’essenziale ed è questo che da senso alla vita. Pietro è reduce dall’esperienza del suo tradimento e di fronte alle domande di Gesù cerca di ribadire la sua amicizia e il bene che vuole al maestro.

Gesù accoglie le fragilità di Pietro e con quelle anche le nostre e stamattina chiede anche noi: “Mi vuoi bene?”. Ci chiede, perciò, di seguirlo sulle strade della vita, ci chiede di essere con Lui e per Lui strumenti del suo Amore. Ci chiede di Amare e di accogliere il suo Amore.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 21,15-19

[Dopo che si fu manifestato risorto ai suoi discepoli,] quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Parola del Signore.

Seguimi

Seguire la Via è decidere di farsi testimoni, è seguire il Maestro, è fidarsi e affidarsi alla dolcezza e all’umiltà del cuore di Gesù.

In Lui, infatti, possiamo trovare Pace, Gioia e Felicità che sono l’aspirazione di ogni donna e di ogni uomo.

Seguire Gesù ci dà sicurezza, ci dà ciò di cui abbiamo bisogno per affrontare ogni difficoltà ogni ostacolo e vivere un’esistenza significativa.

Seguire Gesù è sapere che Lui non ci lascerà mai soli e che avremo sempre un compagno di viaggio che ci ama e ci ama fino a morire per noi.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8,18-22
 
In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva.
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».

Parola del Signore.

Talità kum

Per entrare nel significato profondo del vangelo di oggi abbiamo bisogno di due piccole chiavi di lettura che uniscono i due episodi narrati da Marco. Si tratta della parola “figlia” e della parola “dodici“.

Con la parola “Figlia” Gesù vuole indicare la nazione d’Israele e con “dodici“, le 12 tribù d’Israele. Insomma è attraverso di Lui, che Israele riceve vita nuova. Questa vita nuova viene donata da Gesù trasgredendo i precetti della Legge e dando valore alla Fede. Nel caso della “figlia” di Giairo, capo della sinagoga, Gesù trasgredisce le prescrizioni della Legge toccando la bambina considerata morta e le ridona vita, Talita-kum (fanciulla alzati). Nel caso della donna che aveva perdite di sangue è lei che tocca Gesù e trasgredisce la Legge rischiando di essere messa a morte in quanto la Legge le impediva di avvicinarsi e, peggio ancora, toccare chi è sano.

Gesù, insomma, da valore alla Fede che ignora le prescrizioni della Legge che ingabbiano la libertà e sono strumenti di potere di chi la amministra.

I due episodi narrati, quindi, ci trasmettono un significato che va oltre il racconto. Ancora una volta è la Fede e non la formale pratica religiosa che Gesù apprezza. Egli, il Figlio di Dio, elargisce doni al di là dei meriti. Per Gesù contano solo i bisogni reali delle persone. Dopo le guarigioni, infatti, Gesù non dice di fare offerte al tempio ma invita a vivere una buona vita. Questa è la grande novità che Gesù porta e che ai sacerdoti del tempio da fastidio. Molto fastidio.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco

Mc 5, 21-43

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.

Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.

E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».

Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.

Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

Parola del Signore.