Tutti gli articoli di eremo

Non comprendete ancora

Anche i discepoli possono diventare prigionieri della Legge che non vede e non ascolta e che mette in secondo piano il benessere dell’uomo. Questo pericolo è, purtroppo, presente nel cuore di donne e uomini che chiudono il cuore all”amore di Dio. Quando questo accade e accade più di quanto si possa immaginare e tocca la vita di insospettabili il “lievito” dello spirito farisaico entra nel vissuto quotidiano e le persone dimenticano l’amore di Dio assumendo il ruolo di giudici senza cuore.

Gesù si accorge che anche i suoi discepoli vivono questa brutta situazione e gli ammonisce con severità invitandoli a recuperare il senso profondo del suo insegnamento. Amare, accogliere e perdonare senza nulla chiedere in cambio.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 8,14-21

In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».

Parola del Signore

Li lasciò e partì

Gesù lascia i farisei e parte per andare dall’altra parte della riva. Lascia i “legalisti” per incontrare altre donne e altri uomini. Anche Gesù cerca altro, vuole incontrare un’altra umanità meno presuntuosa e meno aggrappata alle cose esteriori. Vuole conoscere nuove persone che hanno fiducia in Lui, persone che si affidano.

Noi su quale riva stiamo? Abbiamo bisogno anche noi di “segni”? Non ci basta la Sua Parola, il Suo Amore e il Suo perdono?

A che “generazione” apparteniamo?

Oggi, questi tre versetti del Vangelo di Marco, nella loro semplicità, ci pongono una domanda cruciale per comprendere la nostra fede. Rispondere con verità ci aiuta a capire a che punto siamo del cammino.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 8,11-13
 
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
 
Parola del Signore

Lo voglio …

Abili a nascondersi sotto le Leggi continuano a tenere lontani gli altri cioè coloro che sono ritenuti impuri e che additati come tali sono tenuti ai margini. Ed è così che sotto nuove vesti si rinnovano riti e tradizioni ancestrali che emarginano quanti rifiutano di privarsi della libertà che il Signore riconosce ad ogni persona. Eppure oggi Gesù ci mostra ancora una volta che l’Amore vince ogni impurità e riabilita alla vita attiva chiunque chiede di essere purificato. Nessun “lebbroso” resta tale se chiede al Signore di essere purificato. L’Amore di Dio è oltre la finta giustizia degli uomini “perbene” e supera le vecchie liturgie del potere che pur indossando abiti nuovi si esprime con la stessa sostanza restando relegato all’interno delle sue logiche che non è esagerato definire perverse.

Il male pur travestito resta sempre male che esclude, allontana, emargina e rifiuta con saccente noncuranza l’altro. Il Signore, invece, accoglie, accarezza con tenerezza, perdona sempre e comunque, promuove e offre e chiede collaborazione. Il Signore non si arrocca con i suoi ma abbraccia, condivide la vita reale non parla della vita ma fa la vita.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,40-45

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Parola del Signore

Erano circa 4000

Sente compassione per chi lo segue e ha fame. Davanti alla folla stanca e affamata Gesù offre il pane e prefigura l’Eucarestia. Egli, cioè, offre se stesso e chiede alla folla di sedersi (cioè di mettersi a “tavola” come facevano i Signori romani, sdraiati a terra). È così che Gesù si mette a “servire” e aiuta il popolo a sentirsi Signori serviti. Poi, invita i suoi discepoli a dare loro stessi da mangiare. Cioè chiede ai discepoli di mettersi a servizio del popolo come sta già facendo Lui. Quindi nell’eucaristia non si dà soltanto del pane, ma ci si fa pane per gli altri. Un’ultima, piccola annotazione, per entrare ancora meglio nel senso vero della rivoluzione che Gesù porta nel mondo. Mentre i sacerdoti del passato chiedevano al popolo di lavarsi e purificarsi prima di entrare nel tempio, Gesù fa capire che ciò che rende puri e che purifica davvero è partecipare all’Eucarestia. È prendere Gesù dentro di sé che ci rende puri e ci purifica. È la stessa partecipazione all’Eucarestia e non altro che ci dona lo Spirito. Il cambiamento è davvero enorme e, forse, ancora oggi non siamo riusciti a coglierne il senso e a praticarlo. Spesso, purtroppo, restiamo prigionieri di un modo di pensare simile a quello dei sacerdoti del tempio. Gesù, invece, ci ha liberati e ci offre se stesso. È Lui che ci purifica nel cuore e nello spirito. 😉

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco 
Mc 8,1-10

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».  Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
 
Parola del Signore

Apriti

L’amore guarisce ogni “infermità”, apre ogni “cuore”, ravviva ogni “speranza” e da certezze alla nostra vita. L’amore (e nessuno più di Gesù) è capace di guarire, aprire e donare vita rinnovando la capacità di Ascolto e di Parola a chi si è smarrito nei sentieri dell’esistenza.

Chi ne ha fatto esperienza non può tacerlo e non obbedisce allo stesso Gesù che chiede di non dirlo a nessuno. Chi ha riavuto per Amore il dono di Ascoltare e di Parlare non potrà tacere la sua esperienza. Lo stupore e la meraviglia del dono ricevuto chiedono Annuncio e condivisione e rifiutano l’obbedienza al potere dei soliti noti che vivono di autoritarismo dimenticando l’Amore e l’Autorevolezza di Gesù. Questi signori del potere imbrigliano gli ingenui o giustificano loro stessi e i loro “compari arrivisti” tradendo la Verità che dovrebbero servire. 😉

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 7,31-37

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano.
Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

Parola del Signore

Le briciole

Anche una briciola, una sola briciola d’amore di Dio è capace di saziare la fame dell’uomo che con fede spera nel Signore.

Gesù, infatti, riconosce la presenza della fede in chi spera in Lui e questo gli basta per essere e sentirsi liberati dal male. Ogni impurità scompare, ogni dolore si attutisce se ci affidiamo nelle sapienti mani del Signore e impariamo a vedere e sentire la sua presenza nelle storie della nostra vita.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 7,24-30

In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia». Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.

Parola del Signore

Ascoltatemi tutti

“Tutto è puro per chi è puro; ma per quelli che sono corrotti e senza fede nulla è puro; sono corrotte la loro mente e la loro coscienza”. Tito 1,15.

Il male è nascosto nel cuore e se gli diamo spazio la vita diventa un inferno senza pace e senza gioia. Il male che forse può maggiormente rovinare le nostre vite si chiama egoismo. È un male che s’impossessa dell’uomo che è sempre concentrato solo su se stesso. È così che tutto si fa per soddisfare il proprio “io” e adorando se stessi, gesti e parole sono tutte per onorarsi e per farsi ammirare.

Gesù, invece, ci insegna che per essere felici dobbiamo mettere al centro l’altro, servire l’altro e spazzare via dal cuore ogni impurità.

“Così neanche voi siete capaci di comprendere?” … ci chiede Gesù stamattina.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 7,14-23

In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.
Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

Parola del Signore

Invano mi rendono culto

A volte le forme tradiscono la sostanza. Capita quando le leggi degli uomini tradiscono la legge di Dio, quella dell’Amore.

Gesù smaschera scribi e farisei legati alle forme della legge e fa ancora di più: dichiara che certe leggi sono scritte dall’uomo e, poste sotto il suo controllo, sono applicate solo per dominare sugli altri uomini.

Gesù chiarisce che occorre Amare con i gesti e le azioni, soffrendo con chi soffre e facendo festa con chi fa festa sempre pronti ad accogliere. Così fa Gesù con noi ogni volta che, nella verità, ci rivolgiamo a Lui. Non sono le “qualifiche” che ci distinguono ma la vita concreta mostra a Dio e all’Altro che ci siamo e questo anche quando restiamo soli e incompresi nel nostro agire. L’Amore si preoccupa solo di Amare.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco 7,1-13

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.

Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie, di oggetti di rame e di letti -, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».

Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:

“Questo popolo mi onora con le labbra,

ma il suo cuore è lontano da me.

Invano mi rendono culto,

insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.

Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».

E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

Parola del Signore

Il mantello

Guarire dalle nostre malattie e dalle nostre paure è un desiderio che ci appartiene e, oggi, sappiamo che toccando il mantello di Gesù questo desiderio si può avverare. Toccare? E si. Se abbiamo fede, infatti, possiamo non solo toccare il suo mantello ma avere addirittura Gesù stesso con noi. Come?

Carissimi, l’Eucarestia è definita “farmaco d’immortalità” e quindi è la “medicina” che ci è stata donata per guarire da ogni malattia, soprattutto da quelle spirituali che tormentano la nostra esistenza. Abbiamo fiducia e fede che sia così? Crediamo che l’Eucarestia sia davvero il corpo di Gesù?  Il Signore ci dice con chiarezza: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: «Sràdicati e vai a piantarti nel mare», ed esso vi obbedirebbe. 

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,53-56
 
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
 
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
 
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.

Parola del Signore

Andiamocene altrove

Cercato, applaudito, richiesto e invocato, senza farsi notare, si allontana in silenzio, di notte, e cerca un “altrove”. Cerca un luogo solitario per pregare. Un deserto. Quando Pietro e i suoi lo trovano per riportarlo dalla folla (Tutti ti cercano) Gesù smonta ogni loro aspirazione al potere e al successo e li invita a seguirlo. Gesù cerca un “altrove”, cerca altre donne e altri uomini per annunciare l’Amore del Padre. E di villaggio in villaggio, di casa in casa scaccia il male (ogni male) dal cuore per ridare pace alla vita e possibilità per ricominciare ancora.

Lo aveva già fatto a Cafarnao in sinagoga e lo aveva fatto in casa di Pietro guarendo la mamma della sua sposa che aveva la febbre. Gesù le prese la mano e la donna iniziò a servire cioè a fare da diacono. Gesù chiama tutti a mettersi a servizio, anche le donne, e ciascuno di noi si senta chiamato a seguirlo. Nessuno deve più dirci che fare e come fare è questa l’ora per fare e per rispondere all’invito che Gesù rivolge a tutti

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,29-39

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

Parola del Signore