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Padre nostro

Siamo figli di un unico Padre e rivolgendoci a Lui chiediamo il “pane” e il “PERDONO” pronti a “PERDONARE” gli altri. Per chiedere ed avere il perdono anche noi dobbiamo donarlo. Per vivere questo progetto d’amore chiediamo al Padre di non lasciarci soli nel cammino della vita.

Davvero un gran bel programma di vita concreta, di vita vera. Gesù è attento alla vita delle persone e non alle regole, non minaccia ritorsioni e castighi. Dio non mette paura ma ama, accarezza e consola. Con Gesù, Dio libera la vita e spinge donne e uomini a vivere il buono e il bello. Il nostro Dio è un Padre che ama e non un Padre che punisce e condanna. Chi ci propone un Dio che minaccia, che castiga o che mette paura non ha compreso nulla del nostro Dio che è un Padre buono che soffre quando noi soffriamo e gioisce quando noi siamo felici … (occhio a chi ci racconta di un Dio che punisce. Non parla del Padre nostro).

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».

   Parola del Signore

Dille che mi aiuti

“Di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”.

Ascoltiamo il Signore!!!

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

   Parola del Signore

Chi è il mio prossimo?

Gesù, oggi, ci svela il segreto per scoprire la via fondamentale per vivere in profondità il suo messaggio. Egli “traduce” l’antica legge: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso» con un esempio di vita che apre il comandamento dell’amore su un piano universale. Si tratta di Amare chiunque si trova in una condizione di difficoltà e di farlo attraverso gesti concreti, azioni che implicano la condivisione del tempo, delle cose e delle risorse. Gesù ci invita a vivere una vita nella quale la solidarietà e la vita concreta esprimono la nostra fede. Non bastano le preghiere, la partecipazione necessaria ai riti e alle funzioni liturgiche occorre vivere l’amore nella quotidianità dei nostri giorni mostrando che l’amore vive non solo di parole ma, soprattutto, dei gesti che siamo chiamati a vivere nella quotidianità.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

   Parola del Signore

Contadini malvagi

Non solo non accolgono e rifiutano di riconoscere il padrone ma si organizzano per uccidere il figlio. Triste, questa parabola è davvero triste.

Il padrone aveva tentato e ripetutamente di essere riconosciuto. Ottiene solo malvagità.

Alla fine sarà costretto a dare tutto la vigna in affitto ad altri sperando che questi siano migliori e consegnino i frutti.

Franca e Vincenzo, osb-cam

 Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».

   Parola del Signore

Piccoli

Della pagina del Vangelo di oggi ci piace sottolineare un aspetto … La Beatificazione dei piccoli. La bellezza di comprendere quanto sia ormai sempre più necessario ed indispensabile farsi piccoli e minimi. L’importanza di coltivare l’umiltà, di non aver paura di mostrare la propria fragilità, la necessità di seguire la via degli ultimi.

Mai come prima tutto questo è diventato urgente; mai come oggi rappresenta la via privilegiata per essere cristiani.

In un tempo e in mondo nel quale alzare la voce, essere arroganti, mostrare la forza e l’astuzia è diventata una prassi di tutti, scegliere la via del silenzio, accarezzare il vento e farsi scivolare addosso la violenza dei prepotenti resta l’unica vera risposta possibile per i testimoni del vangelo.

Questo stile di vita profondamente evangelico appare essere ormai la più forte espressione possibile per cercare di restare fedeli al messaggio del Vangelo.

La scena di questo mondo passa e passa in fretta e cosa ci resterà. Il denaro o le cose accumulate? Il potere esercitato schiacciando gli altri? Il successo di imprese fantasmagoriche?

L’unica vera cosa che resterà per sempre è l’amore donato che per essere vero deve restare nel silenzio, nei piccoli gesti quotidiani, nell’umile testimonianza di chi accoglie il male, ogni male fisico o morale e lo assorbe senza farsene vittima.

È questa la sfida più importante che siamo chiamati a vincere. Dotti e sapienti non capiranno e non saranno d’accordo. Solo i piccoli, gli ultimi, i minimi potranno godere di questa beatitudine e vedere i propri nomi scritti nei cieli e ascoltare la voce del Signore che vince il male, ogni male.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

   Parola del Signore

Non indurite il cuore

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».

   Parola del Signore

Farsi Come bambini

Il Signore oggi ci chiama alla saggezza dell’innocenza. Ci invita farci come bambini, piccoli, semplici, puri. È un bel cammino da fare.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

   Parola del Signore

I tre arcangeli

Oggi grande festa dei nostri protettori: chiediamo a Gabriele di poter essere sempre fedeli ascoltatori ed annunciatori della Parola; a Michele di combattere con noi e per noi il Maligno; a Raffaele di essere il nostro “avvocato” difensore presso il Padre.

🙏🙏🙏🙏🙏

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal libro del profeta Daniele
Dn 7,9-10.13-14

Io continuavo a guardare, quand’ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.

Parola di Dio.

Oppure (Ap 12, 7-12°: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago)

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo Scoppiò una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo. E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana, e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli. Allora udii una voce potente nel cielo che diceva: «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, perché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto grazie al sangue dell’Agnello e alla parola della loro testimonianza, e non hanno amato la loro vita, fino alla morte. Esultate, dunque, o cieli e voi che abitate in essi».

Parola di Dio

Accoglienza

Semplici, piccoli e pieni di fiducia sono spesso invisibili agli occhi del mondo. Non lottano per i primi posti ma vivono senza invidiare o odiare.

Innocenti e fragili accarezzano il vento e lo sguardo si perde incantato sull’infinito.

Un fiore in un prato verde è il loro tesoro e la gioia è di casa nella loro vita. Tutto è bello e tutto è da ammirare senza ostacoli.

Guardano il cielo di giorno e sorridono; alzano gli occhi al cielo di notte e sognano.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

   Parola del Signore

Non vi siete pentiti

La bellezza di un’alba in riva al mare ha i colori di chi ascolta la Parola e cambia la propria vita.

Non saranno le sole pratiche rituali e la partecipazione alle devozioni a salvare le nostre vite. La fede si nutre della vita quotidiana e l’ingresso nel Regno di Dio è per chi vive e pratica il bene attraverso gesti di vero Amore.

Il Signore non ci chiede sacrifici (come i pagani) non ci chiede l’offerta di cose o pratiche abitudinarie … Ci chiede di amare, ci chiede di soccorrere i poveri, gli ultimi, … di fare del bene, di stare accanto a chi soffre, di fare il nostro possibile per sostenere chi è nel bisogno, … non ci chiede di sostituirci a loro ma di offrire la nostra discreta disponibilità … Ci chiede di sentirci parte viva dell’Eucaristia sull’altare … In quel pane ci siamo anche noi … Ci siamo noi se e quando offriamo la vita concreta e ne facciamo un servizio vero agli altri. … Questo significa lodare Dio ed essere suoi Figli.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

   Parola del Signore