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E vado dal Signore

Dell’Abate Pambo raccontavano che proprio quando stava per morire disse ai santi che gli stavano accanto: Da quando sono giunto in questo luogo di eremitaggio, ho costruito la mia cella e vi ho abitato, non ricordo di aver mangiato pane se non quello derivante dal lavoro delle mie mani, né di aver pronunciato parole di cui mi sia pentito fino a questo momento. E vado dal Signore come se non avessi neppure iniziato a servire Dio.

La saggezza del deserto: Detti dei Padri scelti per gli Amici dell’eremo di famiglia camaldolese Aquila e Priscilla

Franca e Vincenzo

Poverta’, tribolazione e saggezza

Disse ancora l’Abate Pastori: Povertà, tribolazione e saggezza: queste sono le pratiche della vita eremitica. Infatti è scritto: se si considerano questi tre uomini: Noè, Giobbe e: Daniele, Noè rappresenta coloro che non possiedono nulla, Giobbe quelli che sono nella tribolazione, Daniele coloro che sanno distinguere il bene dal male.

Se un uomo fa queste tre cose, Dio abita in lui [Ez., 14, 141.

“La saggezza del deserto”: Detti dei Padri scelti per gli amici dell’eremo di famiglia camaldolesi Aquila e Priscilla

Franca e Vincenzo osb-cam

Le buone azioni sono tutte uguali

Un confratello interrogò un anziano dicendo: Quale cosa è così buona da essere compiuta e tale che io viva in essa? Il vecchio disse: Solo Dio conosce ciò che è buono. Tuttavia ho sentito dire che uno interrogò fra i Padri il grande Abate Nistero, che era amico dell’Abate Antonio, e gli disse: Quale azione è così buona che io possa compierla? Ed egli rispose: Le azioni sono tutte uguali. La scrittura dice: Abramo fu ospitale, e Dio era con lui [Gn., 18]. Elia amava la quies (pace, riposo) e Dio era con lui. Davide era umile, e Dio era con lui. Dunque ciò che vedi che la tua anima desidera in conformità a Dio, fallo, e abbi cura del tuo cuore.

“La saggezza del deserto”: Detti dei Padri scelti per gli amici dell’eremo di famiglia camaldolesi Aquila e Priscilla

Franca e Vincenzo, osb-cam

Uomini degni di essere onorati

L’Abate Giuseppe di Tebe disse: Vi sono tre categorie di uomini degne di essere onorate al cospetto di Dio. La prima è quando un uomo debole è colto dalle tentazioni e le affronta rendendo grazie a Dio. La seconda è quando uno compie con purezza tutte le sue azioni di fronte a Dio e non fa nulla per compiacere gli uomini. La terza poi è quando uno rispetta e vive secondo i precetti di un padre spirituale, e rinuncia a tutti i propri desideri.

“La saggezza del deserto”.: “Detti dei Padri” scelti per gli amici dell’Eremo di famiglia

Franca e Vincenzo, osb-cam

Arturo Paoli: “Prima fai e poi capirai”.

L’ESPERIENZA DEL DESERTO E L’ASCOLTO DELLA VOCE INTERIORE DIVINA DEL CUORE .

PRIMA FAI L’ESPERIENZA POI CAPIRAI …… DI ARTURO PAOLI

Ricordatevi sempre che il metodo di Dio è questo : prima fai , poi capirai …
A quel punto ho scoperto la regola :
prima fai… anzi,fai e basta !
Fallo , senza interrogarti troppo , perché non riusciresti a capire .
Fallo , perché quello che stai vivendo ti sembrerà frutto di una violenza .
Fallo ,perché penserai che tutto sia organizzato da uomini
che non ti amano , dai tuoi nemici .
Fallo lo stesso , avanti , avanti ,
dopo capirai .

Sono stato spazzato via .
Una voce mi tormentava:
non sei più un educatore , macchè educatore ,
macché formatore .
Basta , basta ,
via di qua , via di qua !
Pensavi di fare del bene ,
ma forse facevi del male .
Via , via , via !

E sono andato via ,
nel deserto.
E nel deserto ho spazzato via tutto ,
mentre la voce mi rimproverava :
per parlare di Dio agli altri ,
insegnavi che Dio è Trinità ,
Che siamo fatti dell’Essenza del Padre.
Ti piacevano molto i teologi, i Credo ,
le esposizioni , le teorizzazioni.
Eri un grande maestro nell’insegnare
tutte queste belle cose. Forse le vivevi anche ,
o forse più che viverle , le vivacchiavi .
Ricordi ?
Ora nel deserto , tutto via ,
tutto spazzato via : via tutti i libri , tutti spariti ,
portati via dal vento , non è rimasto nulla ,
proprio nulla .

E quindi : il nulla ! E Dio dov’è ?
Anche Lui , questo Dio ,
spazzato via con i libri , con le teorie , con le idee.
Guardalo lassù Dio , guardalo sta volando con gli uccelli ,
in mezzo alle nuvole .
Guardalo . Anche lui è volato via ,
lontano , lontano …….

Solo allora capirai che Dio non si può amare ,
che tu non puoi amare Dio , che amare Dio vuol direttamente
lasciarsi amare da Lui , accogliere il suo amore ,
perché tu non puoi aggiungere nulla all’amore infinito.
Pensi di poter aggiungere qualcosa a questo amore infinito ?
Che cosa ?
___________

Viaggi e viaggi

Si, ci sono viaggi e viaggi. Alcuni veloci, altri, invece, durano più giorni, qualcuno un mese, altri rarissimi, 0 tutta una vita, … e così diciamo che la vita è tutta un viaggio.

Ci sono persone che decidono di andare soli, altri, invece, scelgono un compagno, altri mettono al primo posto la meta e poi, magari imparano che la cosa più importanti non e l’arrivo ma il cammino appunto.

Per affrontare il cammino, però, sarà necessario attrezzarsi. A volte è necessario un abbigliamento leggero, altre volte uno più pesante o tutti e due. In certe occasioni il sostegno di un amico e/o la disponibilità a saper cogliere il momento giusto oppure la disponibilità e la forza a saper accogliere il mistero della vita che ci porta dove non vorremmo, magari in situazioni che non avevamo ne immaginato, ne mai sognato.  Ma perché scriviamo queste semplici considerazioni? Lo facciamo perché da un po’ abbiamo occasione di riflettere sul mistero di certi eventi che ci si parano davanti, o di certe persone che irrompono nelle nostre esistenze e sembrano turbare sogni e desideri, di altre che all’improvviso scompaiono o che scopri ti remano addirittura contro. Sono soggetti che di fatto intralciano cammini e, magari nascosti, oppongono ostacoli desiderosi solo di turbare la pace e spezzare il filo al quale ci si è legati e cercano di isolarti e lasciarti in balia delle onde in qualche landa deserta.

Peccato per loro, eventi o persone che siano, noi vi confessiamo, peccando, certamente, di poca umiltà di sentire in noi qualcosa di simile a quanto, in un certo momento della vita avverti Etty Hillesum:

«Mio Dio, prendimi per mano, ti seguirò da brava, non farò troppa resistenza. Non mi sottrarrò a nessuna delle cose che mi verranno addosso in questa vita, cercherò di accettare tutto e nel modo migliore. Il calore e la sicurezza mi piacciono, ma non mi ribellerò se mi toccherà stare al freddo purché tu mi tenga per mano andrò dappertutto allora, e cercherò di non avere paura. E dovunque mi troverò, io cercherò di irraggiare un po’ di quell’amore, di quel vero amore per gli uomini che mi porto dentro. […] Una volta che si comincia a camminare con Dio si continua semplicemente a camminare e la vita diventa un’unica, lunga passeggiata».

E allora, adesso, con maggiore forza, riprendiamo davvero a camminare certi che, con Lui, non c’è d’aver paura.

Preghiera, lavoro, Parola, studio e accoglienza saranno, in maniera ancora più forte, i pilastri del nostro andare quotidiano. Non pretendiamo più nulla credendo anche di aver ricevuto moltissimo e, quindi, ci sentiamo anche più liberi e forti per continuare ad andare “controcorrente” consapevoli dei rischi ma anche della necessità di doverlo fare per non tarpare le ali ad una spinta forte che emerge dal nostro cuore.

Buon cammino anche a voi (o buona vita come abbiamo imparato a dire da un po’), e a chi deciderà di intraprendere il proprio viaggio con i nostri stessi ideali diciamo che insieme si va meglio e, forse, più lontano. Non vogliamo sprecare il tempo. Andiamo, non c’è più tempo da perdere. In verità neanche questa piccola sosta è stata una perdita di tempo. Anzi ci è servita a pensare meglio e a raccogliere idee per riprendere il viaggio.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Auguri diversi

Carissimi,

siamo già al 2 gennaio, San Basilio; siamo già immersi in un nuovo anno nel quale speriamo di “vedere”, di ” ascoltare”, di “toccare”, di “gustare” e di “raccontare” ancora qualcosa di bello e di buono per noi, per gli altri e per il Signore.

Il dono di questa vita che abbiamo ricevuto ci deve mettere il fuoco nel cuore, ci deve spingere a testimoniare ancora che Lui è nato, morto e risorto e che ci chiede di amarlo sopra ogni cosa … riusciremo a farlo?
Speriamo di si!!!
Vorremmo che questi nostri piccoli e semplici auguri non siano formali, dovuti e nemmeno scontati. Per questo vi chiediamo e ci chiediamo di ridare cuore e ragione alla nostra vita cercando di raccontare nel quotidiano l’amore per le piccole cose con l’impegno di conservare la fede in un tempo così difficile, così controverso, così nuovo … un tempo attraversato da cambiamenti così grandi che in poco tempo potrebbero, per davvero, spazzare via secoli di storia e di fede cristiana.
Da parte nostra cercheremo di essere “custodi” e non fari; “abitanti attenti” e non guerrieri solitari; “trasmettitori nascosti” di una fede antica come il mondo, senza credere di poterci battere contro questa deriva socio-culturale e della fede. E così cercheremo di essere piccoli testimoni disposti a costruire una storia di resistenza ad oltranza con l’unica idea di preservare l’essenziale che rischia di essere fagocitato per sempre.
Vi auguriamo ogni bene e di riuscire, con noi, a sollevare ancora lo sguardo verso le stelle per scrutare nuovi semi di quella umanità creata all’origine e vivere l’ideale di un amore incarnato nelle pieghe del quotidiano come se fossimo all’origine del cristianesimo in un tempo abitato da mille ostilità che non sanno e non vogliono sapere più nulla del bello, del buono e dell’altro nostro simile.
Buon viaggio e buon servizio.
Franca e Vincenzo osb-cam
Eremo di famiglia camaldolese

Sguardi sognanti

Piccoli sognatori;  semplici appassionati di questo mondo spesso ostile; ostinati di speranza … ci prepariamo all’arrivo  del nuovo anno e proviamo a “scrivere” nuovi programmi per contribuire a costruire il progetto di Dio.

Si tratta di tracciare nuovi sentieri paralleli a quelli antichi; nuove vie capaci di aprire lo sguardo su nuovi orizzonti; nuovi percorsi per cuori capaci di “vedere” oltre i mille ostacoli della vita quotidiana.

Siamo convinti che siano tanti i seminatori di speranza; crediamo, però, che molti hanno bisogno di essere scoperti e di fare rete.  Ci impegnano, perciò, a trovarli per costruire un mosaico di oasi dello Spirito capaci di contrastare questa deriva dell’umanità nella quale siamo immersi. E così, nel nostro piccolo eremo di famiglia camaldolese, dedicato ad Aquila e Priscilla, desideriamo continuiare  a camminare e vogliamo farlo avendo nel cuore la convinzione che, in questo modo, possiamo aiutare la speranza a farsi sperare.

In questi anni abbiamo già conosciuto molte belle realtà di chiese domestiche, luoghi nei quali il respiro di Dio cerca di farsi prassi ordinaria, semplice vita quotidiana. Si tratta di micro realtà a volte escluse, poco considerate se non del tutto ignorare: piccoli tentativi suscitati dallo Spirito creativo del Padre che sono nati magari vicino o accanto ad un monastero o a particolari luoghi dello Spirito e che stanno progressivamente prendendo consapevolezza di “essere”.

Ebbene noi speriamo che nel 2019 queste piccole realtà possano incontrarsi e cercare di verificare il loro cammino con l’idea di costruire, dal basso, una vera rete di sacche di resistenza e di controcultura in un mondo massificato da una deriva che appare inesorabile e che, concretamente, ha invaso ogni ambito e ogni aggregato, nessuno escluso.

Se anche tu (voi) pensi, speri e credi di entrare nella rete o vuoi solo cercare di confrontarti e di conoscere di più chiamaci, scrivici o contattaci come è meglio per te. Ti aspettiamo nel nostro eremo pronti ad accogliere donne e uomini di speranza che desiderano vivere il messaggio cristiano nella fedeltà e libertà di battezzati credenti.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Il verduraio

In questi giorni abbiamo letto una storia che condividiamo con voi. C’era una volta un verduraio che viveva sotto il comunismo e che metteva sempre un cartello nella sua vetrina dove era scritto: “Lavoratori del mondo, unitevi!”. Lo faceva non perché ci credeva ma solo perché non voleva avere guai. Non credendolo, quindi, nascondeva l’umiliazione subita dicendo a se stesso:  “Che cosa c’è di male nel fatto che i lavoratori del mondo si uniscano?”.  Ad un certo punto il verduraio decise di non esporre più quel cartello e di essere se stesso. Il suo tentativo di vivere nella verità, purtroppo, gli  procurò tanti problemi. Per prima cosa perse il lavoro e la sua posizione sociale. Ai figli fu impedito di andare all’università che desideravano o ad altre università. La gente iniziò a prenderlo in giro o a metterlo al bando. Ma, mentre accadeva tutto questo, egli continuava a dare testimonianza alla verità realizzando qualcosa di potenzialmente poderoso.

Con il suo comportamento semplice dichiarò che il re era nudo. E, poiché, il re è davvero nudo, è accaduto qualcosa di estremamente pericoloso. Attraverso la sua azione il verduraio ha parlato al mondo e ha permesso a tutti di guardare da dietro la tenda mostrando che è possibile vivere nella verità.

Il verduraio ha quindi posto in essere un comportamento di cambiamento disposto a soffrire per testimoniare la verità. Egli diventa una minaccia per il sistema però è riuscito a conservare la sua umanità.

Forse è giunta l’ora per creare e sostenere strutture parallele in cui la verità si possa vivere in comunità piccole e che si autostengono e che mantengono una relazione profonda tra loro. Non si tratta di fuggire dalla realtà ma di vivere una controcultura capace di preservare l’essenziale.

Questo è il tempo per avviarsi lungo questa direttrice per cercare di salvare il salvabile e consegnare a chi verrà dopo valori e verità nei quali crediamo.

Franca e Vincenzo, osb