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Insegnaci a pregare

Pregando il Padre nostro proviamo anche a rispondere a qualche punto di domanda e daremo un senso nuovo alla nostra preghiera.
1.“Senti” Dio come padre/madre? O ci “pensi” ogni tanto?


2.Chiamare Dio Padre/Madre significa accogliere il dono della fraternità universale, con l’umanità, con la natura, con l’universo: ti indignano i “brandelli di umanità ferita”? O ci passi sopra, con indifferenza? Ti indigna lo scempio ecologico causato dalla smania di profitto, o lo assumi come “prezzo da pagare” per essere moderno?


3.Come è la tua preghiera? Ne senti l’esigenza? Come essere uomini e donne di preghiera oggi? Perché esserlo?

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,1-4
 
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».

Parola del Signore.

La parte migliore

Si è sempre creduto che le due sorelle Marta e Maria siano l’esempio della vita attiva e di quella contemplativa e che quella contemplativa sia una dimensione superiore.

Studi recenti, invece, ci dicono altro. In particolare se ci fermiamo ad osservare Maria e facciamo attenzione alla situazione comprendiamo che mentre Marta serve Gesù e sembra dare a Lui la colpa del mancato servizio di Maria dall’altra parte Maria è seduta a terra che Ascolta il messaggio di Gesù. Quello di Maria è l’ascolto di chi Accoglie la più straordinaria novità della storia. È da questo Ascolto profondo che nasce e si sviluppa nel cuore e nella mente di Maria la libertà della propria vita. È questa libertà che è “la parte migliore che non le sarà tolta”.

Maria nell’ Ascolto della Parola riceve la libertà che la fa persona e la libera da ogni schiavitù. Questo dono grande che Gesù offre Maria è accolto e prende la sua vita. Da ora in poi Maria cammina su strade nuove. Nessuno potrà dominarla o renderla schiava perché la liberazione che ha ricevuto la fa persona.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,38-42
 
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Parola del Signore.

I piccoli

Respirare a pieni polmoni aria fresca di montagna è possibile se ci si riveste di umile semplicità, se si accoglie la mitezza di un cuore che vede.

Gesù giudicato da sacerdoti, scribi e farisei chiama a se tutti gli uomini che “stanchi e oppressi” dalle leggi della casta del suo tempo non ce la fanno ad osservare prescrizioni, regole ed imposizioni che fanno scoppiare la testa e la vita.

Farsi piccoli e accogliere i piccoli (i semplici e gli ultimi) è la via che permette di vivere le beatitudini e dare “ristoro” e leggerezza alla vita. Un po’ come ha fatto San Francesco di cui oggi facciamo memoria che ha mostrato con la vita come vivere il cuore di questo messaggio di Gesù.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-30
 
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore.

Mettere alla prova Gesù

I farisei sono sempre pronti a mettere alla prova Gesù. La durezza del cuore dell’uomo provoca azioni negative. L’eremita Mirella Muià ci guida all’interno delle scritture che ascolteremo questa domenica, la XXVII del tempo ordinario.

Al fondo anche delle questioni di oggi c’è la “relazione” che è davvero un nodo fondamentale della vita. Quando queste relazioni vacillano la vita si fa complicata e nascono questioni che ostacolano il dialogo.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal libro della Gènesi

Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda».
Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
Allora l’uomo disse:
«Questa volta
è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne.
La si chiamerà donna,
perché dall’uomo è stata tolta».
Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne.

Parola di Dio

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti.
Conveniva infatti che Dio – per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria – rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza.
Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli.

Parola di Dio

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

Parola del Signore.

Angeli

Invisibili agli occhi ma presenti nella nostra vita; solo il cuore che ha fede ne sente la presenza.

Per rintracciare le loro tracce e chiedere e avere aiuto dobbiamo guardare ogni cosa con gli occhi di Dio.

Gli Angeli custodi ci sono ed è la Fede che ci consente di vederli. Sono loro che sono attenti e presenti nella nostra vita. Esseri viventi che ci proteggono dal male, da ogni male.

Gli Angeli custodi inviati da Dio ci camminano a fianco e invisibili agli occhi sono presenti nella coscienza di ognuno e il loro aiuto è molto prezioso.

Restiamo piccoli ed entreremo nel Regno di Dio; restiamo innocenti e vedremo Dio faccia a faccia come l’Angelo custode che ci è stato donato. 😉

E oggi facciamo festa con i nonni e per i nonni che, come gli angeli, custodiscono e proteggono i bambini.

Auguri anche a chi porta il nome di Angelo, Angela, Angelica e via di seguito.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,1-5.10
 
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

Parola del Signore.

Il male dell’Indifferenza

L’indifferenza è uno dei peggiori atteggiamenti che può colpire la vita dell’uomo. L’indifferente non accoglie e chi non accoglie si isola nella sua torre d’avorio e si condanna da se stesso. L’indifferente si esclude dalla salvezza e rifiuta la relazione profonda con gli altri e con il mondo.

Qui sotto potete anche ascoltare il commento dell’eremita Mirella Muià sulle letture di oggi giorno nel quale la Chiesa festeggia Santa Teresa di Santa Teresa di Gesù Bambino.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».

Parola del Signore

Li inviò a due a due

Tutti sono inviati. Non ci sono categorie speciali di annunciatori del Regno di Dio. Basta essere battezzati e disponibili a collaborare per far conoscere il messaggio d’Amore di Gesù e costruire un mondo nuovo.

Gli inviati, cioè tutti, devono avere fiducia ed essere disponibili a servire i malati, i poveri, gli ultimi, gli esclusi e gli scartati.

È con loro che il Regno di Dio si può costruire pienamente.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 10,1-12

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.

Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

Parola del Signore.

Festa dei Santi Michele, Gabriele e Raffaele

L’eremita Mirella Muià commenta le letture della Festa Tre Arcangeli: Michele, Gabriele e Raffaele.

Nella tradizione cristiana San Michele Arcangelo è colui che combatte e sconfigge Satana. Nello stesso giorno la Chiesa festeggia anche gli Arcangeli Raffaele, soccorritore, e Gabriele, annunciatore. Giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente.

In particolare San Michele è considerato difensore del popolo e vincitore della lotta del bene contro il male.

(Prosegue la collaborazione del nostro piccolo Eremo di Famiglia con l’eremita Mirella Muià, dell’Eremo dell’Unità di Gerace)

Franca e Vincenzo, osb-cam

In cammino

Il cammino, ogni cammino è segnato dalla durezza, dalla fatica, spesso dall’incomprensione. A volte mettersi in cammino significa accettare il rischio di sbagliare, non avere certezze, soffrire e faticare molto. Spesso i risultati sono scarsi o quasi inesistenti.

Gesù andando verso Gerusalemme accetta il rischio del fallimento, accetta il suo destino e nonostante ciò spinge i suoi passi proprio in quella direzione.

Durante il cammino sperimenta il rifiuto e non viene accolto. Vive il dramma di essere respinto e scartato.

I discepoli imbottiti di “logica del mondo” avrebbero voluto reagire. Gesù, invece, non reagisce e rimprovera Giacomo e Giovanni.

Egli tira dritto verso il suo destino … E noi, che ci consideriamo cristiani e, quindi, suoi seguaci siamo disponibili a seguirlo davvero verso la nostra Gerusalemme? Siamo pronti ad accettare davvero il rifiuto, l’indifferenza? Siamo disposti ad andare incontro al nostro destino ultimo?

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,51-56
 
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Parola del Signore.

Il più piccolo

Ma chi è il più piccolo? A dircelo con la vita è Santa Teresa di Gesù Bambino. Lei nel suo diario parla della «piccola via». Questa “via” può esse­re percorsa solo se ci si fa «bambini. Si tratta di vivere una vita na­scosta, senza estasi, senza penitenze parti­colari, senza appariscenza, tutta occupata a mettere amore nelle attività ordinarie.

La «piccola via» non è una strada facile, non è una via sempli­ce. È, invece, una via complicata che richiede una grande virtù. Si tratta di abbassarsi e affidarsi al Signore, di essere umili e di avere una grande fiducia in Dio. Una fiducia simile a quella del bambino che si abbandona nelle braccia dei genitori. Abbandonarsi in Dio è quindi la “piccola via” che ci procura un posto nella vita vera con il Signore.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,46-50
 
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

I piccoli

Parola del Signore.