Archivi categoria: Commento ai Vangelo

Esci spirito impuro

Che ci piaccia o no, il male esiste e, il male, rende la nostra esistenza un inferno. Chi cede al male vaga tra i sepolcri ed è prigioniero degli spiriti negativi. Questi provocano rabbia, inganni, invidie, malignità e ogni sorta di male che dà origine o favorisce il propagarsi di azioni o comportamenti che creano disordine e situazioni di conflitto.

Ogni conflitto, infatti, trova le sue origini nelle provocazioni del male che divide e separa, crea ostacoli alla pace e suscita continue situazioni di difficoltà.

Il male, insomma, cerca di impadronirsi del cuore dell’uomo che, spesso, senza esserne consapevole, inizia a compiere azioni malevoli contro tutti ed anche verso chiunque cerca di suggerire azioni di bene. Ma il male non vincerà. La forza del male sarà annientata e gli spiriti impuri dovranno lasciare il corpo dell’uomo davanti all’azione forte e potente del Signore.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 5,1-20

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.
C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.

Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.

Parola del Signore.

Nessun profeta è bene accetto nella sua patria.

Oggi, dice Gesù, “oggi” si è compiuta questa Scrittura”. L’oggi di cui parla Gesù è proprio il nostro oggi, il nostro adesso. Egli, come il Padre ha fatto con Lui propone a noi una strada; propone, in particolare, di vivere l’Amore, cioè una vita che è dono, che è capacità di amare senza nulla aspettarsi in cambio. Chi ama, infatti, dona se stesso, dona la propria vita, la propria partecipazione attiva alle sofferenze e alle gioie degli altri che ci vivono accanto. Chi ama davvero, la prima cosa che fa è quella di aprire orizzonti, di aprire la vista e il cuore alla verità della vita. Chi ama è il profeta che non ha paura di dire le cose come stanno, di essere mite, umile e di prendersi anche le conseguenze di questa realtà. Ma come è evidente nell’esperienza quotidiana, dire cose vere a chi non le vuole sentire, provoca la reazione e il rifiuto del profeta. Ecco perché il profeta è scacciato e mandato via; ecco perché i suoi concittadini cercano addirittura di precipitarlo giù e poi lo cacciano via.

Chiediamoci se anche noi abbiamo vissuto la stessa esperienza, cioè se abbiamo rifiutato le proposte di Gesù per la nostra vita e lo abbiamo cacciato dal nostro cuore; chiediamoci se non abbiamo dato Amore e se, per orgoglio (o per altri motivi,) abbiamo pensato e pensiamo solo a noi stessi rifiutando di Amare il nostro prossimo. Chiediamoci se non siamo stati miti, se abbiamo tramato contro qualcuno, se abbiamo detto bugie o cercato di presentare una verità falsata … Se abbiamo rifiutato l’Amore di Dio e se poi, addirittura,abbiamo escluso Gesù e il suo Amore dalla nostra vita e, quindi, dal nostro cuore. Le risposte non saranno fatte di parole ma di azioni concrete attraverso le quali l’Amore vero (che è qualcosa che ci mette alla prova concretamente) si mostra, si tocca e si presenta come un aiuto e un sostegno alla vita e alla Speranza. Buon cammino.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 4,21-30
 
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Parola del Signore.

Maestro, non ti importa che siamo perduti?

Ci sono momenti nella vita nei quali ci si può trovare in acque agitate, in mezzo alla tempesta, sballottati qua e là da situazioni difficili da affrontare. In queste circostanze cresce la paura, l’ansia, le preoccupazioni immobilizzano e in preda all’agitazione si alzano gli occhi al cielo per chiedere l’aiuto di Gesù e gridiamo come fanno oggi i discepoli: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».

Ebbene possiamo essere certi che attraverso strade a noi sconosciute ci sarà l’intervento del Signore che guardando la nostra disperazione non permetterà che il male continui ad agitare le nostre vite e ci dirà: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».

Possiamo, dobbiamo e vogliamo confidare nella compassione e nella misericordia del Signore che ci Ama e vuole il nostro bene. Coltiviamo la nostra Fede per dare forza alla Speranza.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 4,35-41

In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

Parola del Signore.

Getta il seme e DORME; il seme germoglia e cresce.

La Parola che condividiamo e diffondiamo è capace di trasformare il mondo e cambiare il cuore dell’uomo, di ogni uomo. Come il piccolo seme piantato in terra cresce e diventa pianta che porta frutti e offre riparo, allo stesso modo la Parola diffusa e rilanciata è capace di cambiare il mondo. È quello che è successo dopo la morte e risurrezione di Gesù. La storia, infatti, ha preso un’altra direzione nell’intero pianeta e ha spaccato perfino la conta degli anni tra un prima di Cristo e un dopo Cristo.

Nulla di quello che è accaduto è merito dell’uomo ma le trasformazioni e i piccoli e grandi cambiamenti sono solo il frutto dell’azione potente ed irresistibile dello Spirito di Dio che, nascosto nella Parola, ci cambia il cuore e la vita.

Facciamoci attenti ascoltatori della Parola e anche la nostra vita cambierà!!!

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 4,26-34

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».

Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Parola del Signore.

Lampada ai miei passi è la tua Parola

Il cristiano è una piccola luce che deve illuminare il buio delle tenebre e del male. Non si può essere cristiani solo per se stessi.

Come la luce del sole che illumina e riscalda, il cristiano è chiamato ad essere “carità” per gli altri. Egli con mitezza porta speranza, con fede porta Cristo e dona Amore. Ma per essere Luce è anche necessario che il cristiano attinga l’olio necessario per la sua lampada dal Signore che ne offre a tutti con generosità. La vita del cristiano perciò è una continua offerta di pace e di gioia anche quando tutto attorno a sé sembra andare verso strade sbagliate o di morte. Nessuno può perdere la Speranza e per questo è necessario che, nella vita e, più ancora, nei momenti importanti, di gioia o di sofferenza, ci si faccia forza reciprocamente. Nessuno è o può restare un’isola e i luoghi più prossimi per vivere l’unità e la fraternità restano la famiglia, gli amici o le piccole comunità dove la luce del cristiano deve essere sempre accesa.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 4,21-25

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».

Parola del Signore.

Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi

Essere agnelli in un mondo pieno di lupi può essere considerato una grande sciocchezza. Ma dobbiamo essere consapevoli che la forza del cristiano non sta in azioni piene di inganni, di falsità o furbizie. Il cristiano ha la protezione di un Padre che ama i suoi figli e non permetterà che i più scaltri possano prendere il sopravvento.

Il cristiano cerca la mitezza, prega per avere la forza di non reagire di fronte alle cattiverie ma prende ad esempio gli agnelli e si riveste di semplicità, di purezza e di fiducia nel Padre

Abbiamo bisogno di tanta fede, di tanta speranza e di tanta perseveranza. C’è la possiamo fare … il Padre ci darà la forza e non permetterà che il male prenda il sopravvento.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-9

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.

Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Parola del Signore.

Nel mio nome scacceranno i demoni

Il male esiste e si annida nel materialismo, nella sensualità, nell’egoismo, nell’orgoglio, nella vanità, nella menzogna ecc. Ma come difendersi? Le armi contro il male che attraversa il mondo sono la fede, la preghiera e la penitenza.

A dirci che le cose stanno proprio così è direttamente Gesù. Nel vangelo di oggi, infatti, Gesù lo dice con parole semplici e chiare. Chi crede potrà scacciare i demòni, ... e potrà guarire i malati. Eppure, anche nella Chiesa c’è chi sminuisce questa verità. Chi lo fa sta già cedendo in uno degli inganni del male e cioè alla negazione della sua esistenza. Il Signore, oggi, nel nostro oggi, ci sta richiamando con forza a non cedere nell’inganno del maligno che è sempre all’opera in mille e mille modi diversi per distruggere la pace, l’armonia, la gioia e dividere, separare, infondere odio nelle relazioni e seminare la zizzania. Per combattere il male e il demonio dobbiamo riconquistare la fede in Dio, recuperare la Fede e pregare. La preghiera personale, intima, solitaria e nel silenzio è l’arma più efficace e potente contro il demonio e il male che egli diffonde.

Abbiamo, però, anche degli alleati potenti. Prima di tutto Maria che schiaccerà il male eppoi San Michele Arcangelo che ha proprio il compito di liberare il cuore dall’azione del maligno e noi aggiungiamo San Giuseppe, uomo del silenzio e della mitezza che ha sempre avuto un ruolo privilegiato nella vita terrena di Gesù e Maria.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 16,15-18

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

Parola del Signore.

Una casa divisa in se stessa non può restare in piedi

Chiamano bene il male e male il bene” (Is 5,20). È quello che capita più spesso di quanto possiamo immaginare ed è quanto accade nel vangelo di oggi. E, infatti, un monaco di Bose commentando questo brano scrive:

“È il peccato di chi non solo rifiuta la manifestazione di Dio, ma la rifiuta lucidamente e consapevolmente, al punto da capovolgere i segni di Dio contro Dio stesso. Dio certo perdona sempre, nulla c’è di imperdonabile per lui. Eppure chi agisce in questo modo si chiude all’offerta di salvezza che Dio fa in Gesù, non trova il perdono perché in radice non vuol essere perdonato, in quanto si sente già “a posto”. Attenzione, perché in forma e con intensità diversa, questo peccato tocca un po’ tutti, soprattutto noi, i cosiddetti “religiosi”.

Ma questa realtà tocca in maniera potente anche la vita quotidiana nella quale, spesso, ci costruiamo giustificazioni pur di non ammettere che potremmo vivere e agire in modo totalmente diverso e vivere fin da subito l’armonia di un mondo che Dio ha creato per la felicità dell’uomo. Ma l’uomo, spesso, agisce e opera per costruire attorno a sé situazioni infernali. Stiamo molto attenti alle nostre scelte di vita e facciamole ascoltando la voce dello Spirito che ci suggerisce parole, azioni e pensieri di armonia e mai di resistenza e di guerra. Essere docili e umili. Questi sono i segni dell’Amore … e nessuno potrà mai resistere all’Amore. Perché nessun male potrà sconfiggerlo … Non è mai accaduto e mai potrà accadere. E Gesù, infatti, dirà : “Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amato”. Amare è voce del verbo “servire”, “lavare i piedi”, “donare”.

La vita ci sorprende, sempre!!!

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 3,22-30

In quel tempo, gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni».
Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito.
Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.

In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna».
Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».

Parola del Signore.

Libertà per i prigionieri

L’umanità è spesso prigioniera del male, incapace di pensieri propri e, addirittura, di pensieri umani. C’è chi abbandona le proprie responsabilità e si maschera, perfino, da vittima; c’è chi genera il male e manovra con astuzia per generare divisioni e separazioni; c’è chi ignora le povertà e continua a vivere facendo finta di non vedere, di non sentire e di non sapere. Gesù li chiami ipocriti, sepolcri imbiancati, gente che sguazza nel torbido. Queste persone, vinte dal male che si è impadronito di loro, sono viscide e compiono azioni deplorevoli nascondendosi dietro una faccia da perbenisti. Il loro gioco è scoperto da tempo. Eppure Gesù spera che anche loro possano cambiare vita. Il primo passo è avere l’umiltà di Ascoltare la Parola.

Se, infatti, si ha il coraggio di accogliere il dono dello Spirito di Dio ci si può liberare dall’oppressione del male e si può cominciare ad ascoltare il grido dei poveri, dei ciechi e dei sordi. Chi ha accolto lo Spirito si farà strumento nelle mani di Dio per portare ai poveri il lieto annuncio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e donare la vista ai ciechi e rimettere in libertà gli oppressi. Gesù richiama tutti e ciascuno alle proprie responsabilità di donne e uomini creati per Amare.

Non è mai tardi per pentirsi del male fatto, per ricominciare e per riabbracciare il bene rigettando ogni male o ogni altro tentativo di fare del male agli altri.

Il gioco di queste persone è stato scoperto da tempo ma per Amore si fa finta di nulla subendo anche le loro azioni malevoli senza reagire. Chi fa il male si isola da solo e il tormento riempirà le loro coscienze. Beati, invece, i costruttori di pace. Beati coloro che sono attenti ai poveri, agli oppressi e che hanno cura degli altri. Occorrono veri “folli” di Dio. Non siamo cattivi, siamo fragili, ciechi, poveri e peccatori … dobbiamo tutti scacciare il male che incombe e riabbracciare il bene. Che Dio ce ne dia la Forza.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,1-4; 4,14-21
 
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:

«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore».

Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Parola del Signore.

Signore apri il nostro cuore

Siamo pronti a seguire Gesù quando fa cose secondo i “nostri” progetti e a dichiararlo “fuori di sé” quando fa cose che sono lontane dalle nostre idee. Gesù, invece, sta con i “cattivi” e mette da parte i suoi interessi. È questa la sua “pazzia”. Se non cambiamo modo di pensare e non apriamo il cuore resteremo sempre fra coloro che crederanno Gesù “fuori di sé”. Insomma se non cambiamo il nostro cuore continueremo ad amare noi stessi e non i progetti di Dio. Questo non è Amore ma egoismo. Vogliamo un Gesù secondo i nostri progetti. È la stessa cosa che facciamo nella preghiera: chiediamo cose secondo la nostra volontà e non comprendiamo la sua. Da oggi, se riusciamo, rinunciamo a chiedere e attendiamo la sua volontà. Dio non ci abbandona perché ci Ama e ci offre l’occasione per essere i suoi strumenti portando gioia a chi soffre e la sta cercando. Apriamo gli occhi del cuore e avremo vera gioia. Per una volta, almeno una, pensiamo agli altri.

 “Verrà un tempo in cui gli uomini impazziranno e, vedendo uno che non è pazzo, lo assaliranno dicendogli: ‘Sei pazzo!’, per il solo fatto che non è come loro” (Detti dei padri, Serie alfabetica, Antonio 25).

Franca be Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 3,20-21

In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.
Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».

Parola del Signore.