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Il Dio con noi

Teniamoci forte: l’Emmanuele, il Dio con noi è qui. Chi se lo sarebbe immaginato. Dio, il creatore del cielo e della terra è qui!!!

Sembra incredibile eppure la fede cristiana è questa. Una fede che se ti prende davvero ti penetra dentro e invade ogni più piccolo anfratto del corpo fino ad avvolgere cuore e ragione. Una fede che cambia la vita e la difende con tutta la sua forza; una fede che da senso e significato alla vita e che offre un orientamento ad ogni sentiero di vita.

L’Emmanuele, il Dio con noi, è qui!!! Maria lo ha dato alla luce e insieme a Giuseppe lo hanno accolto. Tutto questo viene dallo Spirito. Ma perché il creatore del cielo e della terra è venuto? Per salvarci dal male. Questa è fede!!!

La Fede, infatti, tutto crede e tutto spera e vince le nostre paure, i nostri dubbi, le nostre perplessità. La Fede quando siamo soli e ci sentiamo abbandonati ci soccorre e ci solleva su ali d’aquila, ci fa volare alto sulle miserie umane e supera ogni ipocrita visione terrena.

Chiedendo ed invocando la Fede possiamo davvero guardare lontano e con fiducia camminare ancora. Buon cammino.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 1,18-23

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi.

Parola del Signore.

Ne scelse dodici

Salire sul monte, salire in alto per toccare il cielo con un dito e cercare Dio. Alzare gli occhi e, di notte, pregare per stare in comunione.

Al mattino sarà più agevole fare scelte significative e scendere in pianura per ascoltare il grido del mondo e servire il prossimo che attende guarigione.

Questo è lo stile di Gesù dal quale usciva una forza che guariva tutti e TUTTI cercavano di toccarlo.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,12-19
 
In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. 
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

Parola del Signore.

A proposito del valore della Preghiera. Ascoltiamo papa Francesco.

Tendi la tua mano

Al centro della scena c’è l’uomo e il suo cuore, c’è la vita buona, la gioia e la felicità. La legge degli scribi e dei farisei viene dopo: è l’uomo il centro.

Gesù ama, accoglie, accompagna e guarisce. Le sue Parole sono per la vita e danno senso e significato al cammino e alla storia di ogni uomo.

La mano aperta serve ad accogliere ma anche a donare … Gesù guarisce la mano paralizzata e ci invita a fare della vita un dono per gli altri.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,6-11
 
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. 
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. 
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. 
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

Parola di Dio.

Fa udire i sorDi e parlare i muti

Liberare l’uomo, offrire capacità di Ascolto e di Parola, aprire il cuore e la mente alla possibilità di fare il bene. È questo il programma per una vita buona, bella e piena di senso e di significato.

Gesù libera l’uomo prigioniero del male che non gli permette di Ascoltare la Parola o il grido dei Poveri; dona all’uomo la capacità di parola per diffondere la sua Parola e Amare. Fa questo e molto altro ancora nel cammino della vita offrendoci la possibilità di Ascoltare come ha fatto Lui e di agire come ha fatto Lui servendo gli altri e non servendoci degli altri.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 7,31-37
 
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

Parola del Signore.
 

Signore del sabato

Il bene dell’uomo e la sua libertà di amare sono la misura per valutare la nostra vita. Nessuna legge umana è superiore al vero bene dell’uomo. Nessun obbligo o imposizione potrà mai essere “buona” se impedisce una vita piena e in sintonia con il benessere. Gesù smaschera chi si lega morbosamente ai riti e ai gesti se questi non aiutano la buona vita dell’uomo. E così ricorda che, fin dal tempo di Davide, l’esigenza di soddisfare il bisogno naturale di mangiare è superiore alla istituzione del riposo del sabato. In origine il “sabato” fu stabilito proprio per permettere all’uomo di riposare almeno un giorno a settimana. Ma se questo “riposo” crea o può creare problemi alla buona vita dell’uomo e non aiuta a vivere bene va superato e ignorato. Ciò che conta davvero è la possibilità di “Amare e Amare con il cuore”. Il freddo rispetto di regole e riti quando questi non aiutano a voler bene e volersi bene vanno accantonati senza alcun senso di colpa.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,1-5
 
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?».
Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».
E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Parola del Signore.

Vino nuovo

Se apri il cuore alle novità dello Spirito sei capace di accogliere il mondo che cambia senza perdere l’essenziale che è radicato nelle profondità di ogni persona.

C’è una Verità che non cambia e un modo di viverla che, invece, cambia. L’ascolto dello Spirito è la via che suggerisce strade e pensieri per cambiare vecchie abitudini. Il “si è fatto sempre così” è il peggiore errore che possiamo fare.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 5,33-39
 
In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».

Parola del Signore.

Lasciarono tutto e lo seguirono

Gesù chiama a diventare donatori di vita, uomini che pescano uomini e cioè che offrono salvezza a chi sta annegando nel mare. Mentre i pescatori prendono i pesci dal loro ambiente naturale, i pescatori di uomini salvano gli uomini dalla tempesta del mare e del male.

Lo stupore di Simone e compagni per la pesca miracolosa avvenuta in condizioni improbabili gli aveva spaventati ma Gesù con dolcezza e fermezza rivolgendosi a Simone dice: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». Ed è a questo punto che: “lasciarono tutto e lo seguirono”. Non facciamoci scappare l’opportunità di offrire salvezza e donare vita

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 5,1-11

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. 

Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 

Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». 

E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Parola del Signore.

Tu sei il Figlio di Dio

Gesù è venuto a “salvare” l’Uomo, è venuto per liberare e donare Amore. Anche oggi riceviamo conferma della Sua missione. Guarisce la suocera di Simone (poi Pietro) che subito dopo la guarigione “si alzò in piedi e li serviva”; guarì molti infermi affetti da varie malattie. Ma proprio di fronte alle tante dimostrazioni di bene entrarono in scena i demoni che si misero a gridare: «Tu sei il Figlio di Dio!».

Il maligno di fronte al bene protesta, si adira e cerca di mettere in cattiva luce chi pratica le virtù evangeliche. Accadeva allora e accade oggi. Spesso, purtroppo, chi fa o cerca di esprimersi in aderenza al vangelo viene perseguitato e messo in cattiva luce.

Stiamo attenti anche noi a non subire la cattiva influenza del maligno che potrebbe indurci in errore.

Facciamoci messaggeri della buona notizia anche se e quando qualcuno, per motivi suoi (gelosia, invidia o altro) cerca di fermare il possibile bene. La Parola sia nostra guida ogni giorno.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 4,38-44
 
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva. 
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo. 
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.

Parola del Signore.

Il Santo di Dio

Il genio del male sa riconoscere il bene e cerca di non farsi ostacolare nel suo impegno teso, tra l’altro, a separare la mente dal cuore. Quando cuore e mente non dialogano più il male prende il sopravvento e impedisce al cuore di vedere e sentire il grido di dolore del povero che chiede aiuto.

Ed è così che il buio si impadronisce dell’uomo e le sue azioni si fanno “male”. Emerge allora un male che scaccia il bene e che rifiuta di accogliere. Questo male provoca dolore e sofferenza nelle persone che lo subiscono mentre chi lo compie cerca anche di giustificarsi. Molto spesso, purtroppo, in chi compie queste azioni malvagie, sembra anche esserci un certo sottile desiderio di vendetta o ci sono forme di gelosie che appaiono godere delle difficoltà di chi chiede aiuto. Il Santo di Dio vede l’uomo posseduto dal male e fa di tutto per liberarlo con la sua Parola.

L’Ascolto della Parola di Gesù, infatti, è l’unica ancora di salvezza. È la Parola che purifica e comanda con Autorità spazzando via ogni illusione per dare speranza anche a chi l’ha perduta.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca 
Lc 4,31-37

In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».
Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. 
Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.

Parola del Signore.

Profeti

I tradizionalisti e i conservatori non comprendono e non accettano le novità. Questo accade in ogni ambiente e anche in ambito religioso. Spesso dicono: “si è sempre fatto fatto così” e rifiutano perfino di ascoltare come se non vogliono lasciare le loro sicurezze. Emerge una paura di fondo, una paura del nuovo che è chiusura ad ogni novità. Questo stile di vita non permette loro di accogliere la Parola di Dio e, quindi, sono incapaci di aprirsi alla libertà creativa dello Spirito. Questi ambienti sono statici, bloccati nelle loro certezze che, ripetiamo, sono una forma di difesa dalla paura.

Gesù, invece, apre il cuore ad una vita libera e responsabile, ad una vita creativa e aperta. Egli donandoci il suo Spirito ci offre la possibilità di essere protagonisti della vita che ci ha donato. Purtroppo, anche nella sua esperienza di vita Gesù ha dovuto subire l’ostilità e il rifiuto e lo ha subito proprio nel suo ambiente di vita: tra parenti, conoscenti e compaesani. Quanta amarezza. Gesù stesso se ne meraviglia. Ma i suoi compaesani lo cacciarono dal paese e tentarono addirittura di gettarlo in un dirupo.

Nulla è cambiato in questo nostro tempo dove si continua a praticare la stessa reazione verso coloro che con coraggio profetizzano e cercano di rilanciare il soffio creativo dello Spirito. Soffio che se accolto è l’unica possibilità che si ha per rinnovare e rilanciare il futuro, anche della nostra Chiesa.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 4,16-30

In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:

«Lo Spirito del Signore è sopra di me;

per questo mi ha consacrato con l’unzione

e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,

a proclamare ai prigionieri la liberazione

e ai ciechi la vista;

a rimettere in libertà gli oppressi

a proclamare l’anno di grazia del Signore».

Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».

All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Parola del Signore.