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Servo malvagio

Amare e perdonare sono le due grandi indicazioni che Gesù ci dona e delle quali è il più grande e autentico testimone. Egli ci chiede di vivere la nostra vita avendo nel cuore e nella mente sia l’Amore che il Perdono. Non si può amare davvero se non si perdona l’altro e non si può perdonare se non si ama.

Da come viviamo Amore e Perdono riusciamo a capire la nostra fedeltà al Signore. Essere liberi e semplici sono la condizioni principali che ci fanno uomini d’Amore capaci di accogliere il male e non avere rancori da vivere ma solo gioia da comunicare.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 18,21-19,1

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?».

E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.

Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.

Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.

Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.

Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione della Giudea, al di là del Giordano.

Parola del Signore.

In mezzo

Di fronte al male Gesù non reagisce e perdona. Egli mette al di sopra di tutto le Legge dell’Amore. Ed è l’Amore che apre tutte le porte della vera vita. Infatti Gesù sta in mezzo a chi si riunisce nel suo nome e lo invocano con fiducia per far crescere i semi di bene. Egli non è venuto per costruire steccati che separano o per giudicare e condannare ma è venuto per stare con coloro che curano i semi del bene. Gesù sta in mezzo a chi cerca di mostrare che il bene è l’unica via della vera salvezza.

Una comunità che non testimonia e non vive la misericordia, una chiesa che non supera gli ostacoli della vendetta e anche quelli derivanti da una chiusura e un rifiuto dell’altro non è una testimone credibile di quel Gesù venuto, invece, per Amare. Gesù non condanna, Egli accoglie ogni più piccola speranza di bene. Se la chiesa non è misericordiosa non è testimone di Gesù e quindi in quella Chiesa manca la presenza di Gesù.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️l

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Parola del Signore.

Se il chicco di grano

C’è una forza, c’è una potenza, c’è un mistero racchiuso nella vita pronto a manifestarsi con tutta la sua carica solo il giorno nel quale la donna e l’uomo vedono traformare la propria esistenza in un’altra dimensione.

È ciò che Gesù cerca di trasmetterci oggi con un esempio tratto dalla natura e attraverso il quale parla prima di tutto di se stesso ma anche di ogni persona che lo segue fino alla morte.

La morte è il momento che libera energie e dilata la sua forza nell’infinito e all’infinito. È solo donando se stessi, perciò, che donne uomini possono raggiungere un risultato massimo di vita nuova.

Se, invece, si vive per se stessi si costruisce un fallimento. Solo vivendo per gli altri, infatti, ci si può realizzare davvero. Ecco la potenza di mettersi al SERVIZIO. Un Servizio che è imitazione della vita di Cristo e segno della sua potenza. Un segno che si esprime nella croce che appare al mondo espressione di infamia, disonore e vergogna ma che è invece un grande appello al Padre che non potrà mai lasciarci soli permettendo la nostra risurrezione.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 12,24-26
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».

Parola del Signore.

Vegliate …

A fare la differenza tra le vergini sagge e le vergini stolte c’è solo dell’olio. Cosa sarà mai?

Si sa che nella vita ci sono sempre e per tutti, nessuno escluso momenti difficili, attese lunghe, esperienze che lasciano il segno, incontri cercati e altri che non arrivano mai. Come queste dieci vergini che uscirono incontro allo sposo ma tra loro solo in cinque oltre alle lampade presero anche dell’olio in piccoli vasi. Queste cinque, quindi, portarono con loro anche l’olio della pazienza, della speranza e della perseveranza.

L’olio della pazienza, infatti, è necessario quando tutto ci va storto, quando viviamo una situazione sfavorevole, quando siamo stanchi e oppressi; l’olio della perseveranza, invece, ci permette di proseguire a camminare nella notte nonostante il buio e la fatica del cammino; l’olio della speranza, infine, è quel cucchiaino di olio che ti darà la gioia di una nuova vita, la gioia di una soluzione. Pazienza, perseveranza e speranza sono le virtù che le donne sagge hanno vissuto, portando con sé quel poco di olio in più.

Le cinque stolte che sono piuttosto superficiali e distratte, frettolose e poco attente al momento dell’incontro decisivo con lo sposo restano impreparate e mancano l’appuntamento. Lo sposo dirà loro: “non vi conosco“.

Possiamo, infatti, incontrare Cristo nella nostra vita ed entrare nel suo Regno se viviamo il Vangelo, se viviamo la vita fidandoci e affidandoci ma per farlo abbiamo bisogno della nostra volontà, del nostro desiderio e della nostra saggezza.

Ecco allora che vegliare significa saper aspettare avendo fiducia che Cristo verrà, portare con sé l’olio della pazienza, della speranza e della perseveranza. Arriverà il giorno dell’incontro e il Signore ci troverà pronti per vivere e gioire con Lui.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo 25, 1-13

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Parola del Signore.

Pane vivo

Gesù, è il pane vivo disceso dal cielo. Questa sua affermazione non piace ai capi religiosi perché se il popolo prende consapevolezza di questa straordinaria novità il loro ruolo di “mediatori” ha termine.

Ogni donna e ogni uomo, infatti, ha un canale privilegiato per dialogare con il Signore. Gesù si è fatto pane e si è fatto pane per donarci la vita adesso e per sempre.

Questa è la realtà che sconvolge i piani di quanti ieri, oggi e domani si propongono come mediatori con il Signore. A loro questa Verità di fede non piace e operano per continuare a mantenere il popolo sottomesso.

Oggi, ancora una volta, Gesù ci chiama ad essere consapevoli e responsabili della possibilità di un dialogo personale con Lui che si è donato, una volta e per sempre, per dare alla nostra vita, una possibilità eterna di stare con Lui. Nessun potere umano può privarci di questo dono che supera ogni ostacolo e ogni indebita ingerenza.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,41-51
 
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».
Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Parola del Signore.

Se avrete fede

«Dio può solo dare il suo amore», scriveva nel VII secolo un teologo, Sant’Isacco di Ninive. E il suo amore ci rende la fede accessibile. Ma che cos’è la fede? La fede è un’umile realtà, un’umilissima fiducia in Dio. Se la fede diventasse pretesa spirituale, non porterebbe da nessuna parte. Allora capiamo l’intuizione di Sant’Agostino: «Se hai il semplice desiderio di conoscere Dio, hai già la fede». (Frere Roger).

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17,14-20

In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio e disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo».
E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me». Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito.
Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede. In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile».

Parola del Signore.

È bello essere qui

In questo tempo è facile incontrare campi di girasole che fin dalle prime luci dell’alba si orientano verso il sole. La luce da loro la forza di vivere e crescere. Allo stesso modo ogni cristiano per vivere bene ha bisogno di guardare la luce di Cristo perché se si cammina guardando le tenebre si va verso una morte lenta.

Un po’ alla volta Cristo trasforma e trasfigura tutte le pulsioni negative che abitano l’uomo. Se, infatti, ci si concentra sulle proprie ferite si sta male con sé stessi e con gli altri. Se invece, ci si orienta verso Cristo la ferita, quella ferita che ci fa così male si trasfigura in una fonte di energia, in una fonte di unità, di collaborazione, di comprensione. Questa è la vera e unica possibilità che l’uomo ha per rinascere e vivere felice, per vincere la morte con la vita.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,2-10
 
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elìa con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

Parola del Signore.

Ma voi chi dite che io sia?

Il momento è cruciale. Gesù chiede cosa la gente dice di Lui che si è definito un Uomo. Le risposte che riceve sono molto incerte e confuse ma tutte dimostrano che la gente non ha capito la sua vera identità. Gesù è identificato con personaggi (profeti) che avevano predicato per cambiare le istituzioni. Gesù, invece, sappiamo bene è venuto per cambiare il nostro cuore. Insomma Gesù veniva visto come un restauratore dell’antica autonomia e libertà, come un liberatore dalla dominazione dei romani e non come un liberatore del cuore dell’uomo. Allora Gesù chiede ai discepoli: «Ma voi, chi dite che io sia?».

La risposta da dare è evidentemente di tipo personale. Io, noi, voi cosa crediamo? Chi è per noi Gesù?

È l’uomo del potere, l’uomo che può darci il successo, il denaro e risolvere i problemi che abbiamo? Oppure è colui il quale ci indica la strada della vera libertà dalle cose e da ogni forma di schiavitù? Gesù è il figlio di Dio che accetta il rischio di portare la buona notizia agli uomini e, quindi, a ciascuno di noi. Gesù è colui che ci mostra con la sua vita come cambiare la nostra. Fimo a quando noi continueremo a credere in un Dio che deve assecondare i nostri desideri dimostreremo di non aver compreso nulla lui. Gesù vuole donarci una vita nuova, diversa e ci chiede di seguirlo e come a Pietro dice a ciascuno di noi: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

Gesù ci chiede di seguirlo sulla via della croce, ci chiede di lasciare i nostri pensieri e i nostri sogni e sognare i suoi sogni, di accogliere il suo invito a fare della nostra vita qualcosa a Lui gradito.

Vogliamo noi vivere come piace a Dio? Vogliamo essere suoi testimoni, vogliamo accogliere la croce?

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 16,13-23

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».

Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».

E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli.

E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.

Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

Parola del Signore.

Donna, grande è la tua fede

La grande fede di questa donna è la forza con la quale vince la resistenza di Gesù che decide di intervenire secondo il desiderio della donna che chiedeva che la figlia fosse liberata da un demonio..

L’episodio narrato da Matteo appare emblematico e ci suggerisce uno stile di fede che non si arrende e che sostiene e da forza e coraggio al nostro viverla con fiducia.

La fiducia di questa donna verso il Signore è molto grande e smuove anche l’apparente indifferenza di Gesù e il suo iniziale progetto rivolto esclusivamente al popolo eletto. Anche grazie al coraggio e alla grande fede di questa donna Gesù cambia la direzione della sua missione adesso non più rivolta solo ad Israele ma estesa anche ai pagani.

Siamo di fronte ad un cambiamento di prospettiva epocale che apre nuovi orizzonti. Un mutamento che ha coinvolto anche i pagani. La missione del Padre ora si estende a tutti i confini del pianeta.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 15,21-28
 
In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore, – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.

Parola del Signore.

Non abbiate paura

È notte e Gesù raggiunge i discepoli camminando sul mare. Qualcosa di simile era accaduto secoli prima sul Mar Rosso e anche oggi come allora risuonano le parole “Io sono” con le quali si era presentato Dio Padre al popolo scelto.

I discepoli sono così messi di fronte ad una rivelazione potente di Dio ma questo non basta, come vedremo in seguito. Per seguire davvero Gesù occorre restare fedeli alla sua Parola, è necessario restare fedeli anche nelle nostre notti della vita, occorre cercare continuamente la sua presenza nella nostra vita.

A volte può accadere che non sentiamo più la sua presenza e restiamo impauriti dal suo silenzio. Gesù ci invita ad avere fiducia e a stupirci, invece, della premura che Lui ha per noi. L’invito è quello di cercarlo continuamente nei giorni della nostra vita e di farlo senza paura e con tanto coraggio e speranza. È Dio che salva le nostre vite ed è Lui e solo Lui a non abbandonarci mai chiamandoci per nome e ripetendo anche a noi: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 14,22-36

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.

La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».

Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».

Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.

Parola del Signore.