Attenti agli scribi

Guardare lo stile di vita e gli atteggiamenti degli scribi (i teologi e i maestri della Legge) del tempo di Gesù doveva lasciare senza aria chiunque. Immaginateli vestiti con abiti austeri che attendono di essere salutati, riveriti e ossequiati, immaginateli seduti nei posti più evidenti delle sinagoghe, immaginateli ai posti d’onore nei sontuosi banchetti ai quali partecipavano, immaginateli quando con il loro parlare mellifluo e sdolcinato “saccheggiavano” le tasche anche delle vedove oppure mentre pregando si mettevano in evidenza. In verità solo provando ad immaginarli come ne parla Gesù fa molta impressione e ci lascia senza parole.

Gesù viene per ridare cuore al mondo, per offrire verità e sconfiggere le apparenze. Per prima cosa, quindi, ci invita a stare molto attenti e a diffidare di chi, ancora oggi, ha comportamenti simili. Non è per niente facile a volte accorgersene però possiamo provare ad aprire gli occhi con semplicità e con attenzione avendo cura di cogliere i dettagli. È nei dettagli che certe cose si fanno evidenti e ci mostrano le cose come stanno.

A noi, però, spetta il bello e il buono nascosto in una vita che tutto crede, tutto sopporta e tutto spera. Una vita da donare con il cuore che vede e con le opere concrete, con le parole e i gesti attraverso i quali offriamo tutti i doni che abbiamo ricevuto.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,38-44

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Parola del Signore.

La folla lo ascoltava

Per Dante Davide è la pupilla dell’Aquila imperiale, lo spirito più luminoso del cielo di Giove. A Davide, infatti, è legata la traslazione a Gerusalemme dell’Arca dell’Alleanza, che custodiva i rotoli della legge, e la sua attività di salmista. In ebraico Davide significa “il diletto”, “l’amato”, ed egli fu, in effetti, l’oggetto dal favore divino:

“Egli edificherà una casa al mio nome ed io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio. Se farà il male, lo castigherò con verga d’uomo … ma non ritirerò da lui il mio favore”(2 Samuele 7, 13-15).

Basta questa citazione a comprendere la straordinaria importanza che ha avuto Davide nella storia d’Israele. Ed ecco che il Figlio di Davide, l’atteso, è colui che cambierà ancora e, per sempre, la storia del popolo eletto. Gesù è discendente della casa di Davide ma è il Figlio di Dio. Si, il Dio fatto Uomo che ha cambiato per sempre la storia e aperto la strada verso la Salvezza.

“E la folla numerosa lo ascoltava volentieri”.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,35-37

In quel tempo, insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo:
“Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piedi”.
Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?».
E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.

Parola del Signore.

Ascolta

Ascoltare, in un tempo come il nostro è rivoluzionario e farlo restando lontani dai condizionamenti e dalle chiacchiere significa avere scelto di vivere davvero da uomini e donne liberi.

Alla pratica dell’ascolto si lega in maniera profonda l’Amore che obbedisce a se stesso e lo fa nel rispetto di una fortissima relazione con Dio che coinvolge «il cuore, l’ anima e le forze» nella loro totalità. In sostanza in questo Ascolto Gesù inserisce non solo il cuore ma anche la mente, cioè la ragione. E questa è una grande ed importante novità perché cuore e ragione si uniscono per fare cose Grandi davanti al Signore

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,28b-34
 
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio».
E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Parola del Signore.

Oltre la morte

La Risurrezione è la nostra”migliore” Speranza. Risorgeremo. Ce lo ha promesso Gesù e questo ci basta.

Quella croce vuota è il simbolo più intenso di questa Verità. Risorgeremo.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

Parola del Signore

La via di Dio

Di fronte alle ipocrisie di farisei ed erodiani (due fazioni del popolo ebraico, una rispettosa della Legge e l’altra collaborazionista con i romani e ora alleate per screditare Gesù davanti al popolo) il Signore risponde alla loro domanda trabocchetto evitando ogni possibile accusa. Egli smaschera il tentativo di screditarlo di fronte al popolo confermando implicitamente la necessità del cristiano di essere lievito del mondo e cioè presente nelle vicende della storia portando il suo contributo per il buon andamento della vita civile ordinata.

La moneta che porta l’effige del potere romano sui popoli conquistati va riconsegnata al loro padrone per riconquistare la propria libertà e la propria autonomia.

Gesù, in questo modo libera il popolo dai dominatori e offre al popolo “la via di Dio”; Egli consegna al popolo una possibilista di riscatto e di libertà. La via di Dio rende l’uomo libero e forte, capace di giudizio e di intervento anche nella società affinché questa resti fedele alla Verità.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,13-17
 
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
 Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
 Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.
 Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.

Parola del Signore

Grandi cose

Il Signore libera l’uomo dal potere dei potenti; libera l’uomo da ogni tipo di schiavitù; libera dai superbi e da chi grazie al suo ruolo schiaccia il suo simile. Ecco, sono queste le Grandi cose che Gesù fa per l’uomo che crede. Egli, (Gesù), accoglie, custodisce, protegge e ripara l’umile e il povere da ogni avversità. Gesù soccorre, protegge, da da mangiare a chi ha fame e innalza gli umili.

Maria che porta nel grembo Gesù, ci dona questo immenso progetto d’amore e cancella la Legge antica donandoci il Dio Bambino che è segno dell’Amore del Padre. Accogliere questa novità è cambiare la propria vita e camminare su strade nuove, strade dove il passo di Gesù cammina accanto a noi.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 1,39-56

In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.

Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva.

D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente

e Santo è il suo nome;

di generazione in generazione la sua misericordia

per quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni,

ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati,

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva detto ai nostri padri,

per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Parola del Signore

Andate dunque

Bellissima notizia: il Signore è con noi “fino alla fine del mondo”. L’annuncio è nell’ultima frase del Vangelo di Matteo ma è, per davvero, un annuncio di Amore. Ed è grazie a questo Amore di cui potremmo dire tante cose ma che possiamo capire solo se lo viviamo che siamo chiamati (e sentiamo di doverlo fare -perché questo è il nostro compito) ad andare anche noi per le strade del mondo per fare discepoli tutti i popoli e battezzarli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Gesù invita i discepoli, cioè tutti noi, ad andare o, meglio, a tornare in Galilea, li dove tutto è cominciato e partire per il nostro percorso di vita verso Gerusalemme. Siamo chiamati a fare la nostra strada e a viverla imitando Gesù. Siamo perciò invitati ad intrecciare relazioni vere, autentiche e fondate sull’Amore per farci Uno con tutti restando, però, unici e diversi.

È questa la stessa relazione che intercorre tra le tre persone della Trinità. Questa relazione è un vero Mistero che non riusciamo a spiegare con le nostre povere parole (gli stessi teologi hanno scritto milioni di pagine senza riuscire pienamente a spiegarla) ma che comprendiamo benissimo se, anche noi, viviamo questa relazione nella vita. È come l’Amore che cambia la vita se la vita che facciamo è piena d’Amore.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Parola del Signore.

Senza parole

A volte restiamo senza parole. Non sappiamo cosa dire e cosa fare. In questi casi spesso facciamo finta di non vedere e di non sapere. È il tipico atteggiamento degli ignavi, degli opportunisti o di quelli che noi chiamiamo “equilibristi senza verità”. Si preferisce non rispondere soprattutto a se stessi. Non si vuole rispondere per evitare di fare scelte e così nascondiamo la Verità anche a noi stessi.

La Fede, invece, ci interpella ed esige una nostra risposta, chiede uno sforzo per decidere da che parte stare. Gesù è o non è il Figlio di Dio? La Sua vita e le Sue Parole sono o non sono un esempio per noi? Preferiamo non rispondere? Preferiamo nascondere queste domande?

Eppure è proprio dalla risposta che daremo a questi punti interrogativi che dipenderà la nostra vita quotidiana, le nostre piccole e grandi scelte. Diamoci il coraggio necessario per dare corpo e forza alle nostre vite.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 11,27-33

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?».
Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».
E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Parola del Signore.

La mia casa è casa di preghierA

Il fico, insieme all’ulivo sono simboli di Israele. I loro frutti permettono al popolo di vivere. La loro coltivazione e cura è, quindi, importante per la vita del popolo. Oggi, leggiamo uno degli episodi che appare tra i più sconcertanti della vita di Gesù. Si tratta dell’albero seccato perché non ha portato frutti. L’episodio è narrato in due tempi e in mezzo c’è la cacciata dal Tempio dei venditori e dei compratori. Perché l’evangelista fa questo? Questo racconto così fatto serve a farci capire, ancora più chiaramente, che Gesù non punta all’apparenza (una bella pianta rigogliosa e senza frutti oppure ad un Tempio splendente ma senza amore). Gesù vuole riformare la vita religiosa del Tempio, vuole portarla all’essenziale, ad essere ispiratrice di pratiche di vita d’amore. Ecco perché caccia chi ha trasformato la vita attorno al Tempio in un mercato. La sua casa, vuole essere casa di preghiera, casa che accoglie il povero, casa che non esclude, che non emargina. La casa del Signore è casa che porta frutto d’amore. Il Tempio, invece, come il fico che non porta frutto (dove non si pratica l’amore), viene invece riconosciuto come sterile perché lontano e distante dal suo compito. Ed ecco allora l’invito finale di Gesù ad avere Fede e a dimostrarla nella pratica di vita quotidiana e dice: “Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe”.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco

Mc 11,11-25

[Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.

La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono.

Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto:

“La mia casa sarà chiamata

casa di preghiera per tutte le nazioni”?

Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».

Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.

La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».

Parola del Signore.

È lA fede che salva

Può capitare a volte di non riuscire a vedere qualcosa o qualcuno. Siamo esattamente come il cieco, il figlio di Timeo. Seduti ai bordi della strada ascoltiamo il vociare dei passanti (cioè cosa sta succedendo nel mondo) ma non comprendiamo cosa accade realmente perché ciechi, e cioè incapaci di ascoltare, vedere e seguire il messaggio di vita di Gesù.

Spesso come i discepoli vorremmo seguire un Gesù come il “Figlio di Davide” cioè come il potente, ricco e grande Re Davide ed è ciò che fa il cieco Bartimeo chiamando Gesù con l’appellativo di Figlio di Davide. Spera di incontrare un Re forte, astuto e potente che gli ridia la vista. Ma la verità di Gesù è diversa. Il nuovo “Davide” è l’espressione della potenza dell’Amore e non del potere terreno. Gesù che aveva ascoltato lo fa chiamare. E quando Bartimeo si sente chiamato butta via il mantello, cioè butta via la sua vecchia vita. Quando giunge vicino a Gesù non lo chiama più Figlio di Davide ma “Rabbuni'” e chiede di poter vedere, chiede, insomma, di capire e seguire il Maestro. Ed ecco ancora la risposta di Gesù e che ognuno di noi deve davvero capire: “«Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

È la Fede in Gesù che salva la nostra vita e non sono i potenti re di questo mondo. Ed è la sua vita di appassionato amante dell’uomo che dobbiamo seguire

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,46-52

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Parola del Signore.

Aquila e Priscilla