Il cappero dell’eremo

Un’antica leggenda racconta di un cappero nato su uno strapiombo sul mare. Di lui si innamorò un delfino che cercava di raggiungerlo. Il cappero notò tutto questo e  ne fu molto felice.  Ebbene dopo molti tentativi il delfino stava quasi per desistere. È a questo punto che illuminato da un lampo di luce decise di attendere l’alta marea e la tempesta. Queste circostanze non tardarono a verificarsi.  Fu proprio in questa occasione che il delfino, aspirando tutta l’aria che poteva, attesa la grande onda saltò in alto più che poteva. Fu cosi che raggiunse il cappero nato sul dirupo  e riuscì a sfiorarlo. Lo toccò quanto basta per suscitare in entrambi un’emozione unica, irripetibile. Il delfino lanciò un urlo di gioia che scosse il mare e la terra. Dopo pochissimo tempo  tra le foglie del cappero spunto un fiore bellissimo. Un fiore come non si era mai visto  prima. Aveva un colore tra il bianco e il rosa il cui frutto era destinato a profumare ogni ambiente e anche le tavole delle coppie innamorate. Da quel giorno i capperi si diffusero in tutto il mondo e sono simbolo di amori forti capaci di superare ogni ostacolo e  ogni avversità fino alla morte e anche oltre.

Cari amici dell’eremo anche voi qualche tempo fa ci avete donato un piccolo cappero. Noi lo abbiamo messo a dimora in un muro di quelli che circonda il nostro eremo. Ora quel cappero è cresciuto e oggi, idealmente, lo condividiamo con voi custodendolo come simbolo di una relazione d’amore che portiamo nel cuore e che ci unisce al di là di ogni ostacolo e di ogni barriera umana.

Un abbraccio di cuore

Franca e Vincenzo osb-cam

Un segno misterioso

È un grande mistero,
mistero di morte e di gloria,
è la croce,
follia, scandalo e dolore.

Via scelta dal Padre
per la salvezza dell’uomo.

Segno distintivo,
che chiede sequela,
che chiede testimoni,
che chiede passione.

Appeso su quel legno,
Lui resta muto,
scruta,
ascolta e
Ama, Ama davvero.

Ama voi, ammalati,
disgraziati, sofferenti,
voi soli, oppressi,
voi miseri e poveri,
voi umiliati ed esclusi,
voi che siete nel pianto.

Quando tutti vi avranno abbandonato,
Lui no,
sarà sempre li accanto a voi per
soffrire con voi
sperare con voi,
gioire con voi.

Questa è la via,
questa è la strada del cristiano,
questo è il cammino di Gesù.

Franca e Vincenzo osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,13-17

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Parola del Signore

Beati voi poveri, Guai a voi, ricchi.

Ricchezza, Gola,
Piacere e Potere
sono i quattro guai
che Luca addita
all’uomo di ogni tempo.

Quattro trappole capaci
di farci vivere l’inferno adesso.

Quattro inganni
che il genio del male
presenta con dolcezza e
con il gusto di rubare l’anima.

Poveri, Affamati,
Sofferenti e Odiati
sono, invece, i beati.

Beati che otterranno il Regno di Dio,
dove vivranno felici, sazi e amati.

Beati voi poveri,
Guai a voi, ricchi.

Franca e Vincenzo osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,20-26

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:

«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

Parola del Signore

In viaggio da naviganti e sognatori

Abbiamo attraversato il “nostro” oceano e continuiamo a farlo solcando altri mari dai nomi sconosciuti. Spesso incontriamo isole dove approdiamo per esplorare e incontrare volti e ascoltare voci.
Oggi ci troviamo in questa “nuova” terra in compagnia di spicchi di memoria e di volti certe volte sbiaditi. Qua e la vediamo mostri in gabbia e ci allontaniamo; vediamo uomini sconosciuti che si affannano a costruire case di cartapesta; donne spesso prive di grazia e di gentilezza; bambini curvi senza sogni e fantasia; anziani privi di forza soli e seduti su panchine rivolte verso il mare con gli sguardi perduti tra i flutti che si spengono su spiagge deserte.
Ci fermiamo, riflettiamo, riguardiamo il paesaggio spento e diciamo in coro: “No. Questo non è il nostro mondo”.
Abbiamo deciso di andare avanti, proseguiamo il viaggio. Non possiamo fermare il nostro pellegrinaggio qui. Non è questa la nostra  “Terra”. Mentre ci giriamo e rigiriamo intorno e continuiamo ad osservare vediamo anche una vecchia casa tra le altre. È mezza diroccata. Il tetto non è ancora crollato ma si vede che nessuno la cura come un tempo. Davanti al portone eroso dall’incuria e dell’umidità un uomo vestito di nero tenta di attrarre i pochi passanti ma senza risultati. Solo tre vecchiette, una delle quali mai stata mamma, gli sono accanto. I quattro celebrano i fasti di un potere perduto a causa proprio della miope gestione precedente quando  l’uomo, il capo, avrebbe potuto (e non ha voluto) cambiare. Non ha voluto  condividere con gli altri idee e progetti fidandosi solo di se stesso. Infatti ha continuato a vivere pensando che avrebbe potuto fare tutto da solo come un tempo non riuscendo a vedere e a comprendere che attorno tutto stava cambiando e che quello era il tempo di mettersi a servizio davvero condividendo strade e pensieri. Il mondo stava vivendo un epoca di cambiamento e lui ha proseguito sulla vecchia strada come se nulla di nuovo stesse accadendo. In qualche occasione sembrava pure che le cose stessero andando bene ma era pura illusione, dentro c’era il vuoto. Lui un po’ se n’era anche accorto ma ha continuato a confidare nel “potere della suggestione”. La sua, purtroppo, è stata solo una vuota illusione non più compresa dagli abitanti del mondo attratti, ormai, dalla “magia” della scienza e dal delirio dell’onnipotenza del far da se. Questa terra, abbiamo detto, non è la nostra Terra.
La decisione è presa. Restiamo solo qualche attimo ancora e poi andiamo, ripartiamo con la nostra barca sempre in ricerca. Non vale la pena rattristarci. Troppe volte ci siamo attardati a perdere tempo in tentativi poi rilevatisi inutili. Ora è davvero tempo di riprendere il viaggio. Lasciamo dietro di noi macerie senz’anima, esseri viventi privi di fantasia, capitani senza coraggio e a volta impauriti al punto di doversi  nascondere dietro l’Autoritarismo. Noi abbiamo ancora tanta voglia di viaggiare e cercare la nostra “perla preziosa”. Sappiamo che esiste. Spesso l’abbiamo intravista e qualche volta toccata. Spesso abbiamo trovato traccia della sua presenza in donne e uomini che ne conservano, senza alcuna gelosia, pezzetti e che sanno anche donarli e condividere. Questi sono segni di futuro. Non siamo soli in questo viaggio. Ci sono altri cercatori di futuro, pellegrini di speranza … Uomini e donne di frontiera che senza farsi notare hanno il coraggio di tentare, di tentare ancora un nuovo esaltante viaggio. A voi che restate diciamo “state bene” e se potete sognate un po’. Sognare fa bene. Lasciate orgoglio, vendetta, potere … La vita è piena di sogni e non può essere sprecata.

Racconteremo ancora di questo e di altro. Condivideremo qualche avventura e qualche incontro, ma adesso sentiamo una voce. Eccola è Lei, sempre Lei. La riconosciamo è la misteriosa Signora chiamata Speranza che non finisce mai di attrarre la nostra attenzione.
Buon viaggio ai naviganti e ai sognatori.

Franca e Vincenzo osb-cam

Io ho scelto voi

È notte e
il silenzio cresce.
È questo il tempo favorevole
il momento delle grandi scelte.

Gesù si ritira sul monte,
solo, nel buio della notte,
testimoni le stelle,
Egli guarda in alto e
chiede aiuto al Padre.

Allo spuntare dell’alba
i suggerimenti ricevuti,
si fanno decisioni per il futuro.

Dodici,
dodici uomini sono chiamati.
Tutti diversi, non hanno meriti,
ma servizi affidati,
Non sono i migliori,
ma sono nel cuore del Padre.

Loro, loro e non altri,
sono inviati nel mondo.

Scelti dal Signore,
disponibili a seguirlo,
camminano con le loro fragilità
e offrono la vita per il Vangelo.

Franca e Vincenzo osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,12-19

In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

Parola del Signore

La mano inaridita

Dotti e sapienti,
ricchi, potenti e spesso duri,
fanno delle forme un culto,
gabbie per i semplici.
Osservano, ascoltano e
impongono pesanti fardelli.
Sono loro, sempre loro,
con fare prepotente,
con palesi abusi,
esercitano il potere.

Intanto la mano inaridita
di un piccolo uomo
messa al centro
riprende coraggio e forza.

Scribi e farisei guardano perplessi,
s’infuriano e ordiscono trame,
meditano vendetta di lesa maestà.

È brutto essere presi di mira,
sentire di non essere compresi e,
per questo, perseguitati.

Ma la fede non ha padroni,
non è una gabbia,
è via che libera gli schiavi,
che costruisce persone,
che invita alla missione.

Il Vangelo, buona notizia,
dona forza e coraggio
a vite spente e mani inaridite
mani che ora toccano quelle del Padre.

Franca e Vincenzo osb-cam

 

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,6-11

Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

Parola di Dio

Il silenzio degli innocenti

Gesù, l’unico maestro,
non esclude, non condanna,
non caccia nessuno.

Gesù corregge, ama e
si fida dell’uomo.
Gesù non minaccia,
non odia e non abusa del suo ruolo.

Gesù, anzi, è vittima del male,
delle calunnie e delle falsità.

Gesù conosce il cuore dell’uomo,
lo accoglie, lo rispetta e lo ama.

Chi nasconde i suoi scheletri nell’armadio,
chi per coprire i suoi fallimenti e manie
condanna e crea mostri è un assassino e
non è testimone del Signore.

Chi vede quanto accade e
non interviene è un complice e
il Signore gliene chiederà conto.

Gesù, ieri, oggi e domani,
indica la via dell’amore vero,
che si esprime in un abbraccio
e non in una scandalosa condanna.

Il giorno del giudizio verrà e
in quel giorno
ogni cosa sarà alla luce del sole
anche gli abusi fatti e
le reticenze di chi sapeva e
ha fatto finta di nulla.

Franca e Vincenzo osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Parola del Signore

Un cuore che vede

Un cuore che vede
è pienezza dello Spirito,
è fede vera,
è vita che racconta del Padre,
è segno della presenza di Lui.

La Legge, invece,
è freddezza,
è forma,
è potere,
è simbolo di giudizio e condanna.

In ascolto silenzioso,
viviamo la libertà dei Figli,
l’abbraccio intimo del Padre,
la gioia di un incontro,
la misericordia dei giusti.

Quanti farisei,
quanto male e dolore,
quanti abusi e violenze.

Accogliere il cuore di Cristo,
offrire spazi allo Spirito e
la Pace misericordiosa
sarà il frutto più bello.

Franca e Vincenzo osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,1-5

Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?».
Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».
E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Parola del Signore

Il bacio che illumina

Scende copioso,
scende nel grembo di Maria,
ed esplode la luce,
che sconfigge le tenebre.

Le antiche promesse, ora,
sono storia realizzata,
grande speranza,
segno potente dell’onnipotente.

Il silenzioso Giuseppe accetta,
l’umile Maria accoglie,
la terra è baciata dall’amore
l’umanità può toccare l’eternità.

L’insperabile Spirito Santo,
ora ha offerto la salvezza,
a chi accetta e accoglie il suo bacio.

L’Emmanuele, il Dio con noi è qui.

O uomo, accetta, accogli e
in umile silenzio,
ascolta la sua voce
che illumina la tua tenebra.

Franca e Vincenzo osb-cam

 

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 1,18-23

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi.

Parola del Signore

Aquila e Priscilla