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Luce per rivelarti alle genti

Simeone, uomo giusto e pio, mosso dallo Spirito incontra il bambino Gesù al tempio, lo accolse tra le braccia e lo benedi così:

«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».

Anche noi lasciamoci stupire da questa rivelazione e, nel silenzio della notte, lasciamoci cullare dal vento dello Spirito.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

 

Ogni uomo e’ sogno di Dio

Ascolta nel cuore e bene dirai di Dio.
Susciterai meraviglia e la
mano del Signore sarà con te.
Nulla potranno gli uomini.
Dio abita il tuo cuore e tu sei il suo sogno.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.

Parola del Signore

Eccomi …

Dio chiede,
Maria risponde.
Dio parla nel nostro cuore,
e noi non possiamo restare indifferenti.

Dio ci vede e ci sceglie (tutti)
con tenerezza e con messaggi,
suscita emozioni e lancia segni,
perché conta su di noi.

Dio aspetta che noi, come Maria,
in piena libertà,
offriamo la nostra disponibilità
e concretamente diciamo “Eccomi”.

Maria aiutaci a dire:
«Ecco il/la servo/a del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

+ Dal Vangelo secondo Luca

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore

Non temere … Vivi!!!

Non temere.
Non temere di prendere …
Non temere di accogliere …
Non temere di essere.

Incrocia lo sguardo,
soffermati sul luccichio degli occhi,
scruta le rughe,
ascolta le storie,
ringrazia e
sorridi alla vita.

Non temere, gioisci.
Non temere, esulta.
Non temere, rallegrati.
Non temere …
la tua preghiera è stata esaudita.

Se camminerai pieno di Spirito Santo,
la potenza dell’Altissimo,
cambierà molti cuori e tu…
proprio tu, Zaccaria, sarai strumento muto nelle mani del Padre.

Nel silenzio vedrai la potenza di Dio che toglierà ogni vergogna e ogni paura.

Non temere … Vivi!!!

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

+ Dal Vangelo secondo Luca

Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso.
Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».

Parola del Signore

Dedicata agli ultimi

Intolleranti e presuntuosi
si oppongono a tutti e a tutto;
vedono il male anche se c’è del bene
ed è così che scrivono pagine di odio.

Si mostrano buoni e comprensivi
e poi, invece, agiscono con perfidia.
Provano invidia,
sono gelosi, presuntuosi,
e per eliminare qualcuno  lanciano false accuse.

Giudicano e condannano
e cosi difendono se stessi.

Gesù osserva tutto,
scruta ogni loro mossa,
lascia fare i malvagi
e protegge le vittime.
Si fa presenza reale, umana
e dona pace e gioa
a chi grida lamenti di disperazione,
a chi è sconfitto dal male,
a chi soffre per un figlio perso,
a chi piange una relazione perduta,
a chi è malato,
a chi cerca una risposta,
a chi è solo e abbandonato,
a chi è messo da parte,
a chi è ultimo tra gli ultimi.

Questi, invece, sono i prescelti del Signore.
A loro e, non ad altri,
Gesù si fa vicino
e a loro consegna le chiavi del Regno.
perché ogni malcontento sia sconfitto
e ogni opposizione battuta.

  • Franca e Vincenzo oblati osb-cam bI

Mt 11,16-19
Non ascoltano né Giovanni né il Figlio dell’uomo.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori” .
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».

Parola del Signore

Sulla strada

Un profeta,
un grande profeta
nessun uomo più grande di lui.

Giovanni il Battista
prepara i cuori ad accogliere Gesù,
apre una via,
e indica che sta per venire.

Apriamo il cuore,
disponiamo corpo e mente
e lasciamoci portare.

Spingeremo i nostri passi
dove Lui vorrà,
lo faremo con gioia
e questo farà di noi
strumenti buoni,
docili, umili e veri…
… presenza dell’Altissimo
sulle strade del mondo.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo.

In quel tempo Gesù disse alla folla: “In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono.
La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda”.

Siamo pietre chiamate a farci piuma

Stanchi e oppressi
ma non vinti.

Il Signore invita a cercarlo
e a seguirlo.

È Lui che offre pace e gioia.
che dona speranza,
che invita ad avere coraggio.

È Lui che si mostra mite,
che indica la via dell’umiltà,
che spinge alla dolcezza.

Animati da una antica forza,
purificati dalla saggezza del suo gioco,
facciamoci semplici come i bambini e
impariamo a seguirlo
con il cuore libero,
consapevoli
che tutto è a tempo,
che abbiamo radici da ricordare,
che ogni talento ha un limite,
pronti ad ammettere gli errori
e a riconoscere i meriti degli altri,
aiutandoli ad avere successo,

Siamo pietre chiamati a farci piuma.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Mt 11,28-30
Venite a me, voi tutti che siete stanchi.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore

Il prodigio di un incontro

Farisei e maestri della Legge
non ci stanno …
non riescono a capire.

Accecati dall’invidia,
contestano Gesù
che continua a guarire,
che perdona i peccati,
che ridona la vista ai ciechi,
che risana le ferite del corpo
e dello spirito.

Stupore,
meraviglia,
prodigi mai visti.

La fede cambia la vita
e la cambia in profondità,
nessuna offesa ci tocca,
nessuna calunnia ci abbatte,
nessuna accusa lo è più…

Il Signore,
il Signore è più grande …
più grande delle miserie umane.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

 

 

Lc 5,17-26
Oggi abbiamo visto cose prodigiose.

Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

Parola del Signore

Fidarsi e affidarsi

 

Ascoltare, meditare e
fare la volontà del Padre,
è segno di saggezza.

È così che si costruisce,
è così che ci si rafforza,
è così che si vive davvero.

Arriverà la povertà,
la critica, la calunnia,
l’isolamento e la sofferenza.

Anche questo sarà un tempo da vivere,
un tempo per meditare,
un tempo per trovare forza,
un tempo per ringraziare.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Mt 7,21.24-27
Chi fa la volontà del Padre mio, entrerà nel regno dei cieli.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

Parola del Signore

Abitare il silenzio

Questo tempo di attesa è anche tempo di silenzio. Un tempo da abitare con discrezione, con gratitudine e con passione. Passione per la vita e per ogni tempo della vita.

Oggi, anche perché qualcuno degli amici dell’eremo ci ha sollecitati, condividiamo con voi il nostro momento di lectio quotidiano. Vi invitiamo a mettere tra le mani il vangelo di oggi e ad immaginare Gesù che con occhi attenti si accorge della sofferenza dell’umanità e si attiva per curare e guarire i malati che lo circondano.

Qualcosa possiamo fare anche noi. Non dobbiamo aver paura di metterci in gioco. Il Signore sa compiere grandi opere proprio attraverso la disponibilità di chi, con cuore libero, gli fa posto e si fa strumento nelle sue mani. Ciascuno di noi può fare e può fare davvero molto.

Vi invitiamo ad “ascoltare” il vangelo di oggi e a fare una piccola azione che possa portare un po’  di consolazione dove ce n’è bisogno.

Franca e Vincenzo oblati can-osb-cam

Vangelo
Mt 15,29-37
Gesù guarisce molti malati e moltiplica i pani

In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.