Servo ed escluso

In un paese lontano accadde questo: un giorno un servo di nome Nemo si presentò, come sempre, per prestare la sua opera ma il suo padrone restava in silenzio.

Il servo attendeva ma non riceveva ordini. Passarono i giorni, passarono i mesi … il servo non contava più il tempo. In fondo quando era più giovane lo avevano chiamato e lui aveva detto si. Ora pur potendo ancora svolgere un compito nessuno gli diceva più che fare anzi aveva anche sentito dire che la sua presenza non era per nulla gradita. Da chiamato a servire ora era diventato un escluso, un reietto, uno scarto, un anawin … E questo per lui era diventata, di fatto, una benedizione. In un primo momento non lo aveva capito ora, però, aveva imparato a vivere il suo essere servo servendo nel silenzio e nel buio. L’unica cosa che gli era rimasta era “fare” da campanello d’allarme: testimone quotidiano con una presenza che è di fatto denuncia con la speranza di scuotere le coscienze. Forse questo era il modo migliore per raccontare con la vita il suo essere servo.

Ed eccolo un testimone che sulla sua pelle vive l’esclusione

Segno dei tempi/diaconi a servizio

Un diacono e padre di famiglia è stato scelto per essere il nuovo economi della Cei. Un segno dei tempi per chi vuole e sa leggerli. Intanto ieri a Milano Papa Francesco rispondendo ad una domanda di un diacono ha detto: “Voi diaconi avete molto da dare, molto da dare. Pensiamo al valore del discernimento. All’interno del presbiterio, voi potete essere una voce autorevole per mostrare la tensione che c’è tra il dovere e il volere, le tensioni che si vivono all’interno della vita familiare – voi avete una suocera, per dire un esempio! –. Come pure le benedizioni che si vivono all’interno della vita familiare”.

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