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Benedetta tu fra le donne

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,39-45

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Parola del Signore.

La visita di Maria ad Elisabetta è una visita fatta con Amore e l’Amore vero riempie di Spirito Santo ogni spazio. Elisabetta, infatti, “fu colmata di Spirito Santo” che le fa dire: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!”.

In questo spazio piccolo, decentrato dai luoghi del potere, lontano dai miti di questo mondo, semplice, povero ma bello, dignitoso, umile c’è l’Amore, c’è, appunto, lo Spirito Santo.

Questo passo del Vangelo è davvero un sogno che si realizza, un evento che, dentro il grande evento della nascita del Salvatore, ci aiuta a Sperare e a vivere perché questa Speranza possa riempire davvero la nostra vita per noi e per quanti incontriamo nel quotidiano.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Non temere

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,5-25
 
Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso.
Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».

Parola del Signore

Quando non abbiamo possibilità di risolvere delle cose che ci fanno soffrire, quando tutto è difficile e complicato, quando rischiamo di perdere la Speranza l’unica alternativa è la preghiera di affidamento: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita … È la preghiera che può aiutarci a trovare soluzioni ai problemi della vita. Accade così per Elisabetta che partorirà Giovanni. Lei è anziana e tutto lascia credere che non potrà avere un figlio. Zaccaria prega, prega con forza e coraggio e accade l’impossibile… Elisabetta resta incinta e avrà un figlio. Lo stesso Zaccaria dubita e, per questo, resterà “muto” fino al giorno del parto. Solo quando le promesse di Dio diventeranno realtà la parola tornerà sulla bocca di Zaccaria che allora loderà Dio.

La preghiera ha una forza che supera ogni ostacolo. Preghiamo e attendiamo che l’impossibile diventi possibile. Solo la preghiera, in certe situazioni, può cambiare la situazione di difficoltà. Questa, ormai, in certi casi, resta l’ultima possibilità.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Con quale autorità fai queste cose?

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 21,23-27

In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?».
Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».
Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Parola del Signore.

Capi dei sacerdoti e anziani chiedono a Gesù: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?». Dobbiamo pensare che, a volte, ci sono persone che vanno da Gesù senza fede e sono proprio questi ad avere dubbi. A loro potremmo rispondere con le parole di Sant’Agostino che dice, “se ti manca la fede, la preghiera è inutile. Poi, quando preghiamo, crediamo e preghiamo perché non ci manchi la fede. La fede provoca la preghiera, e la preghiera produce a sua volta la forza della fede”.

E noi, quando andiamo da Gesù andiamo per Fede o solo per chiedere cose?

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

A chi paragonare questa generazione?

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,16-19

In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”.
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».

Parola del Signore.

Questa generazione (tutte le generazioni) sono paragonate da Gesù a bambini che non si accontentano e che, in buona sostanza, sono sempre in cerca di qualcosa che non ottengono mai secondo i loro desideri che non sono quelli del Padre.

Come ben sappiamo e come il vangelo di questi giorni ci sta ripetendo la vera gioia sta nell’accogliere con fiducia la volontà di Dio e nell’affidarsi con Speranza ad un Padre che, prima di tutto, ama.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Essere grandi

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,11-15
 
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».

Parola del Signore.

C’è chi crede di essere Grande, Potente, Forte … Gesù smentisce clamorosamente questo mito: “fra i nati di donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni Battista” e subito dopo aggiunge, “ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui”.

Tutto questo ci fa comprendere la nostra condizione di essere umani. Nel Regno dei cieli, infatti, il più piccolo, il più umile, il più semplice è più grande del Grande Giovanni.

Forse questo tempo forte dell’Avvento e la nascita di Gesù in semplicità in un luogo tra i più piccoli del mondo lontano da ricchi e potenti ci aiuta a rivedere nel profondo la nostra vita. La vera grandezza dell’uomo sta tutta, ma proprio tutta, nel suo cuore quando questo cuore riesce a guidare le sue parole e le sue azioni concrete. Il resto sono sciocchezze inutili.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Sentire compassione

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,35-3810,1.6-8

In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

Parola del Signore.

Anche il nostro tempo, come il passato, è un tempo complesso. L’intreccio tra follia, ragione e cuore genera spesso tensioni e disarmonie. Come reagire? “Com-passione” e senso della misura allontanando le negatività e chi semina “morte” perché l’unica cosa che conta è la vita ed in particolare la “vita buona”. Il resto sono solo disarmonie, stonature che è necessario correggere … Seguiamo la “stella” e lasciamo andare potenti e prepotenti; lasciamo andare ogni tipo di reazione negativa … Non vale la pena perdere tempo e vita nelle cose brutte o che non possiamo cambiare … Solo Dio può cambiare questo mondo …

Buin cammino

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Gesù guarisce due ciechi

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,27-31

In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

Parola del Signore.

«Avvenga per voi secondo la vostra fede». È questa la chiave che apre tutte le porte. È la Fede che guarisce; è la Fede che dà la forza e la facoltà di vedere; è la Fede che salva la vita.

Anche i due ciechi del vangelo di oggi sono guariti dalla loro Fede. Credere fa miracoli. Credere in Dio è la chiave che apre le porte alla vita vera.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Gesù esultò nello Spirito Santo

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,21-24

In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Parola di Dio.

Il cristianesimo è la rivoluzione dei piccoli che battono dotti e sapienti. Gesù gioisce di fronte alla grande fede dei piccoli e dei semplici. Sono loro quelli che batteranno scribi e farisei cioè i sapienti che credono di credere perché sanno. I piccoli vivono imitando Gesù e con la loro fede semplice possono cambiare il mondo. Sono i piccoli quelli capaci di “vedere” quello che altri non vedono. Sono i piccoli quelli capaci di “ascoltare” quello che sapienti e dotti non sono riusciti ad ascoltare.

In questo “vedere ” e “ascoltare” c’è la grande possibilità di vedere e ascoltare ciò che nemmeno molti Profeti e molti Re hanno desiderato ma non hanno né visto né udito.

Sono loro, i piccoli e i semplici, i Beati che godono la stessa beatitudine di Gesù… Facciamoci piccoli e comprenderemo meglio Gesù, la sua vita e il suo messaggio. Basterà questo nuovo stile di vita a rendere “bella” ogni cosa della vita.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Molti verranno dall’oriente e dall’occidente

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8,5-11

In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».
Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».

Parola del Signore.

Ci sono due grandi temi nel vangelo di oggi. La Fede del centurione. È la Fede che ci salva, cioè l’accordo tra il cuore e la mente capaci di invocare in sintonia il Signore Gesù Cristo. Il secondo tema riguarda l’Universalità della Fede. La Fede in sostanza è per tutti. Israele non ne ha l’esclusiva.

San Paolo nella lettera ai Romani infatti dice: «Non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: “Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”».

Per fare sintesi: “Siamo tutti fratelli”. E se questo è vero prima di respingere qualcuno, chiunque sia, è il caso di farsi qualche domanda

Francs e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Le mie parole non passeranno

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,29-33

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

Parola del Signore.

«Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera» (Sal 33,6).

Contemplando il cielo e la terra possiamo davvero riuscire a percepire la grandezza del Signore. È Lui, infatti, che ha creato tutto; ed è Lui che ha dato un senso alla nostra vita. E allora, quando tutto questo finirà, cosa resterà?

Possiamo rispondere che resterà il Creatore e la sua Parola che continuerà a guidare i nostri passi oltre questa vita.

Perciò oggi alzando gli occhi al cielo o meglio contemplando il creato attorno a noi possiamo intuire e “scoprire” quanto queste parole siano profondamente vere e piene di Speranza.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️