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Se vuoi, puoi purificarmi

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,40-45

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Parola del Signore.

“Se vuoi …” è l’espressione semplice ma potente che spinge Gesù ad intervenire. È la premessa per una richiesta di aiuto che se accolta (ed è sempre accolta) ci cambia la vita. È una dichiarazione di fiducia forte in un Dio che è Amore e Misericordia. È la chiara espressione di una Speranza che apre la nostra storia personale verso una nuova prospettiva.

Se vuoi puoi “cambiare”, possiamo “cambiare”, possiamo cioè accantonare la nostra superbia e la nostra autosufficienza e vivere davvero come “seguaci” del Maestro, come persone che si fidano e affidano. Egli, il nostro Signore, saprà ridare coraggio e forza alla nostra vita e aiutarci a vivere da uomini nuovi dentro un mondo sempre più distratto e sempre meno disposto ad accogliere la Parola che libera.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Guari molti

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,29-39

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, andò subito nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

Parola del Signore.

Il Signore guarisce ogni male. Egli dopo aver pregato agisce nel nostro quotidiano. Ed è così che ci offre l’esempio per vivere da persone davvero umane. Pregare e fare del bene è la via!!!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Insegnava come uno che ha Autorità

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,21b-28

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Parola del Signore.

Diciamolo con chiarezza nessuno di noi è immune dall’azione degli spiriti impuri. Loro sono sempre all’opera per agitare le nostre vite, per insinuare paure, insicurezze, dubbi, perplessità. E allora? Allora l’unica vera alternativa è e sarà per chi si vuole salvare “FIDARSI” del Padre, abbandonare la nostra superbia e convincerci che non ci salverà la ricchezza, il potere o il successo. La salvezza viene dal Signore. Lo stesso Gesù nella vita si è affidato al Padre. Ecco perché le sue Parole erano e sono Autorevoli. Tutto proviene dall’unica Autorità che occorre onorare e rispettare: l’Autorita di Dio che è un Padre premuroso e appassionato amante dei suoi figli. Nessun cosiddetto “potente” della Terra potrà mai farci nulla di buono o di cattivo se il Padre non glielo permette. I “potenti” della Terra i “ricchi e famosi” sono davvero meno della polvere davanti al Dio dei nostri Padri. Restiamo umili e appassionati seguaci del nostro Signore. È Lui che guida i nostri passi. Ascoltiamo con la vita. Decidiamo di farlo adesso e rinnoviamo i nostri buoni propositi.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Venite dietro a me

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,14-20

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Parola del Signore.

Tutti siamo “chiamati” e tutti dovremmo rispondere alla “chiamata” del Signore. Non una risposta generica, vaga, scontata, ripetitiva … già sentita. No, Gesù ci chiede una risposta personale, pensata, profonda. Diciamoci la verità chi abbandonerebbe il proprio padre? Ma leggiamo nel vangelo di oggi: «ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui».

Seguite Gesù significa lasciare certe abitudini, certe “comodità”, certe cose che non ci aiutano a vivere il vangelo in profondità. Gesù non ci chiede di essere come gli altri (fanno tutti così e lo faccio anche io), non ci chiede di essere tiepidi (non dico, non sento e non vedo). Gesù ci chiede di essere veri e di non aver timore di dire ciò che va detto e di fare la sua volontà. Ci chiede di essere uomini che amano la giustizia e che non sono disposti ad essere succubi dei potenti piuttosto ci chiede di essere persone capaci di autonomia e di libertà. La libertà di essere!!!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Il Battesimo di Gesù

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 3,15-16.21-22

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Parola del Signore.

Ascolta la lectio di questa sera appena conclusa presso il Monastero Camaldolese di Sant’Antonio Abate in Roma. Clicca qui

Va in luoghi deserti

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 5,12-16

Un giorno, mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E immediatamente la lebbra scomparve da lui. Gli ordinò di non dirlo a nessuno: «Va’ invece a mostrarti al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua purificazione, come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro».
Di lui si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie. Ma egli si ritira- va in luoghi deserti a pregare.

Parola del Signore.

Il deserto è il luogo della preghiera, il luogo nel quale Gesù si “rifugia” e “sceglie” per dialogare con il Padre. Forse anche noi abbiamo bisogno di ritirarci un tempo nel “deserto”. Abbiamo bisogno di “stare” per poter “essere” nel quotidiano. E, invece, abbiamo paura di stare soli; teniamo il silenzio.

Fare deserto è l’inizio di una rinascita, di una capacità di resilienza ad un mondo spesso ostile e attraversato dal male, male che potrebbe tentarci mentre abbiamo bisogno di pace e di semplicità. Lasciamo andare le cose vuote e vane e abbracciamo il bello che ci circonda nascosto nelle piccole cose.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Meravigliati

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 4,14-22a
 
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo o solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, 
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.

Parola del Signore.

In un mondo nel quale si è perduto il senso e il valore del mistero Gesù Cristo riprova ogni giorno a mostrarlo. Ma cosa farebbe oggi Gesù per suscitare meraviglia? Noi crediamo che direbbe ne più ne meno di quanto ha detto e fatto duemila anni fa e questo, probabilmente, avrebbe lo stesso impatto di allora. Certamente susciterebbe meraviglia, soprattutto tra i giovani, che in maggioranza hanno smarrito il senso e il valore della vera preghiera. Più che parole si chiede silenzio, profondità… si chiede di accendere il cuore, di aprire spazi di vita ad una luce interiore capace di dare senso. Ciò che, oggi, attira è la bellezza e la pace. In un mondo troppo veloce, assordante per la presenza di pessimi suoni e di voci gracchianti proporre armonia, silenzio, tempi lunghi per “stare” può essere rivoluzionario, può riuscire ad attrarre e a scuotere chi si è smarrito nei meandri di un mondo sempre più intricato. Dio è bellezza!!!

Nel bello c’è il Dio che ogni persona desidera e dal quale riceviamo un Amore incondizionato. Avvolti da questo Amore ascoltiamo, siamo ascoltati e abbiamo occasione di aprire il cuore. Sono pratiche semplici che ci meravigliano e ci permettono di assaporare il Mistero. È così che ciascuno di noi in comunione con gli altri può recuperare il senso e il valore di essere donna o di essere uomo e vivere in verità una relazione profonda con Dio, con gli altri e il mondo.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Non abbiate paura

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,45-52
 
[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. 
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. 
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò.
E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.

Parola del Signore.

Ci sono notti oscure della vita per tutti. Forse questa volta il mondo intero sta vivendo una nuova immensa notte oscura che ci coinvolge e preoccupa. Eppure anche nei momenti più bui della vita personale o del mondo intero sappiamo bene che il Signore non ci abbandona … Anche oggi ci dice: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».

Non dobbiamo avere paura. Dobbiamo, invece, sperare in tempi nuovi che arriveranno anzi che sono già germogliati.

Questo giubileo della Speranza allora è l’occasione giusta di cui avevamo bisogno per una ripartenza personale e collettiva.

Cinque pani e due pesci

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,34-44
 
In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli
dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».
E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero loro;
e divise i due pesci fra tutti.
Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

Parola del Signore

Stamattina leggendo, meditando e commentando insieme il senso dei fatti descritti non è stato difficile condividere che la migliore aspirazione per un cristiano è sentirsi e cercare di essere un pezzetto di quei cinque pani e due pesci. Essere poca cosa, per molti insignificante, fragile, semplice eppure potremmo condividere essenziale.

Un piccolo resto, un po’ di lievito, cinque pani e due pesci insomma piccole cose, davvero piccole eppure capaci di vivere nascoste ed essere così segni concreti dell’Amore di Dio.

Di fronte all’arroganza di chi crede di essere potente, di chi pensa di essere lui a guidare la storia e il mondo o di essere lui a prendere le decisioni al posto di tutti gli altri perché si sente migliore o forte c’è, invece, il poco, come i cinque pani e i due pesci, che, in realtà, danno vero cibo al mondo intero; c’è il poco lievito capace di fare fermentare la pasta; c’è il semplice cristiano che in un mondo attraversato dal male di ogni genere continua a proporre il bene e ad Amare.

Il vero miracolo della vita è vivere l’Amore senza nulla chiedere in cambio, accogliere il quotidiano con gioia e sorridere anche nelle difficoltà stimolando, in questo modo, la riflessione e il pentimento di chi vive nell’esaltazione di se stesso e continua, continua a perseguire il potere in un crescendo alienante e pieno di insoddisfazioni … Chi vive per il potere e la ricchezza, infatti, non troverà mai pace e non sarà mai felice!!! La vera gioia è gustare un pezzetto di pane, … è un sorriso e un bacio scambiato con vero affetto e vero Amore. Dio è un bacio!!!

Buona giornata

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Il Regno dei cieli è vicino

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 4,12-17.23-25
 
In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì.  Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

Parola del Signore.

C’è una Luce nuova, una Luce vera, una Luce che ci permette, finalmente, di “Vedere” e di capire. Questa Luce squarcia le tenebre e irrompe nel mondo abitato dal male, dall’odio, dalla violenza, dalla morte … È una Luce potente che illumina la vita quotidiana, suggerisce percorsi, indica bisogni da soddisfare ma soprattutto “impone” di Amare anche se abbiamo subito o subiamo ingiustizie e soprusi da malvagi e persone incapaci di essere felici.

La nuova Luce guarisce malati e sofferenti nel corpo e nello Spirito, dona Speranza a chi è scoraggiato, consola gli afflitti e accarezza i cuori delusi. Questa nuova Luce oltrepassa il dolore, rischiara gli orizzonti offuscati dai mali oscuri e fa brillare il volto dei semplici e degli ultimi.

Lasciamoci avvolgere da questa Luce che è entrata nel mondo per riscattare i posseduti e illuminare i sentieri di chi è chiamato a camminare per incontrare gli altri e costruire comunità autentiche. Facciamoci attraversare dalla Luce nuova e con coraggio spingiamo i nostri passi “oltre”, consapevoli che è nostro dovere convertirci per fare del bene.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️