Archivi tag: sfide

Il giusto non morira’

Non dobbiamo accettare la tristezza e lo scoraggiamento. Anzi siamo chiamati a respingere chi tende a trasmettere ansia e paura. Anche nella difficoltà dobbiamo avere fiducia in Dio. A volte ci sono situazioni drammatiche, momenti bui che appaiono non finire mai. Viene a mancare la pace tutto il male sembra concentrarsi su di noi e i nostri cari. Nella notte gli unici a stare bene sembrano gli empi. Si nascondono e preparano altre azioni malvagie. Sembra proprio che i giusti siano espulsi dalla Terra e che non hanno forza per reagire. Ma il Signore vede tutto, conosce ogni cosa. Sappiamo, invece, che il giusto non morirà e che l’empio non potrà sfuggire all’ira del Signore. 🤗

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Salmo 10

Nel Signore mi sono rifugiato.
Come potete dirmi:
“Fuggi come un passero verso il monte”?

Ecco, i malvagi tendono l’arco,
aggiustano la freccia sulla corda
per colpire nell’ombra i retti di cuore.

Quando sono scosse le fondamenta,
il giusto che cosa può fare?

Ma il Signore sta nel suo tempio santo,.
il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi osservano attenti,
le sue pupille scrutano l’uomo.

Il Signore scruta giusti e malvagi,
egli odia chi ama la violenza.

Brace, fuoco e zolfo farà piovere sui malvagi
vento bruciante toccherà loro in sorte.

Giusto è il Signore, ama le cose giuste;
gli uomini retti contempleranno il suo volto.

 

I sogni dell’uomo con il cappello a cilindro

L’uomo con il cappello a cilindro e il papillon da un po’ di tempo ha ripreso a sognare. Fa strani sogni, sogni davvero curiosi.

Sognare a volte porta in brutte situazioni. Appaiono, per esempio, uomini dal volto buono ma dal cuore di pietra, ingannatori seriali che hanno fatto di questa arte una professione. Spesso raccontano favole e rubano segreti a ingenui e semplici creduloni che poi  vengono venduti per quattro soldi ai loro propositi di esercizio del potere. Questi loschi figuri dal volto buono e dal cuore di pietra si aggirano per strade e piazze, frequentano i salotti buoni ed esercitano il potere credendo di restare impuniti. L’uomo con il cappello a cilindro e il papillon, ormai, gli ha scoperti e restando al gioco ha imparato a difendersi. Non gli piace questa situazione meschina ma cosa altro può fare? Tu cosa gli consiglieresti di fare?

L’uomo con il cappello a cilindro ha però scoperto che questi ingannatori seriali sono più di quanti aveva mai immaginato e allora ha rafforzato la sua corazza. Tra i rimedi più sicuri c’è sicuramente la cernita delle amicizie. Occorre selezionare al massimo, e restringere il campo all’essenziale e non perdere mai la spinta al bene … l’uomo con il cappello a cilindro e il papillon resterà sempre un buono rischiando ogni giorno di essere frainteso ma mai perderà il desiderio di compiere il bene. Ora ha imparato che per vivere cosi dovrà perdere un po’ della sua innata innocenza e corazzarsi di discrezione costruendo relazioni capaci di raccontare con gesti e poche parole che si vive una volta sola e che non possiamo farci sfuggire l’occasione di fare il bene. Ha anche imparato che di fronte agli ingannatori seriali occorre mantenere un comportamento di difesa fatto di poche parole senza alcuna condivisione. Meglio ancora sarà fuggire ogni occasione di incontro per evitare sbagli che possano insospettire. Ma sopra ogni cosa non parlerà di questo argomento e dedicherà la sua attenzione alle cose semplici della vita quotidiana: un pezzo di pane, una ciotola di riso, un filo d’erba che cresce tra le pietre, un frutto appena colto dall’albero, un sorriso e tante altre cose che in questo mondo sono solo amenità. A presto.

Dio e’ fedele e ti benedice

Riponi la tua fiducia in Dio,
e se diffamato,
continua a restare fedele.

Trova in Dio forza e coraggio
per attraversare la notte.

Resta sereno e,
seppur nella difficoltà,
conserva la calma,
dona il perdono e prega.

Confida in Dio,
il suo aiuto non mancherà e
I tuoi nemici saranno umiliati.

Dio è fedele e ti benedice.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Salmo 3

Signore, quanti sono i miei avversari!
Molti contro di me insorgono.

Molti dicono della mia vita:
“Per lui non c’è salvezza in Dio!”.

Ma tu sei mio scudo, Signore,
sei la mia gloria e tieni alta la mia testa.

A gran voce grido al Signore
ed egli mi risponde dalla sua santa montagna.

Io mi corico, mi addormento e mi risveglio:
il Signore mi sostiene.

Non temo la folla numerosa
che intorno a me si è accampata.

Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio!
Tu hai colpito alla mascella tutti i miei nemici,
hai spezzato i denti dei malvagi.

La salvezza viene dal Signore:
sul tuo popolo la tua benedizione.

 

Giornata mondiale del rifiuto della miseria

Oggi è la Giornata mondiale del rifiuto della miseria. La Giornata dedicata agli scartati a chi soffre tra l’indifferenza generale, a chi ha occhi solo per piangere, a chi, purtroppo, è escluso da tutti e da tutto. Il motto di questa trentesima Giornata mondiale è: «Per un mondo che non lasci nessuno indietro».

La Giornata mondiale del rifiuto della miseriafu celebrata per la prima volta il 17 ottobre 1987 a Parigi, quando centomila difensori dei diritti umani di ogni paese, condizione e origine, si riunirono sul Sagrato dei Diritti dell’Uomo, al Trocadéro su iniziativa di padre Joseph Wresinski.

Fu riconosciuta ufficialmente dalle Nazioni Unite nel dicembre 1992.

Il cuore del messaggio della Giornata è racchiuso in queste parole di padre Wresinski: Laddove gli uomini sono condannati a vivere nella miseria, i diritti dell’uomo sono violati. Unirsi per farli rispettare è un dovere sacro.

Infine merita di essere sottolineato che le strategie di contrasto della povertà sono molto simili nel pensiero di Papa Francesco e di Padre Joseph. «Quell’idea delle politiche sociali – afferma Papa Francesco – concepite come delle politiche “verso” i poveri, ma mai “con” i poveri, mai “dei” poveri e tanto meno inserita in un progetto che riunisca i popoli, mi sembra a volte una specie di carro mascherato per contenere gli “scarti” del sistema».

 

Leggi l’articolo pubblicato su Avvenire

 

 

Dotti, medici e sapienti contro Francesco

Dotti medici e sapienti
studiano,
si consultano,
parlottano tra loro,
condannano in nome della legge e
scrivono sentenze.

Agiscono con l’odio nel cuore,
hanno paura di perdere il potere e
cercano di fermare la valanga.

Qualcosa lascia credere
che potrebbero anche vincere e
screditano il Papa.

Scrivono lettere subdole,
mascherano l’odio con parole accattivanti,
si ergono a difensori delle legge ed
in realtà difendono solo il loro potere.

Li riconosci dai gesti duri,
dai sorrisi quasi sempre beffardi,
dall’aria di sufficienza,
di chi crede di saperne più di tutti.

Questi “ominielli”
isolano, escludono e
si pensano i depositari della verità.

Ogni cristiano cattolico,
ogni uomo libero,
ogni uomo che ama l’altro
si stringa attorno a Francesco,
chi può e vuole preghi,
gli altri lo difendano da ogni male
e da ogni tentativo di delegittimazione
dai finti cattolici che in nome di una
tradizione fatta Legge
tradiscono la misericordia di Dio e
giungono finanche
a lanciare pietre contro il Papa.

Chi parla male del Papa
non è cattolico e oggi
vuole solo difendere la sua
nicchia di potere.

Franca e Vincenzo osb-cam

Sempre oltre, fin dove osano le aquile

Bag, abbiamo letto che ti chiamano Bag. Un modo carino, affettuoso e simpatico per dimostrare vicinanza. Bello. Ma chi può azzardare di chiamarti con questa breve sigla? Solo chi sente di esserti amico può permettersi di farlo.
Gli amici, infatti, quando lo sono davvero, ovunque vivono, lo sono per sempre e nulla e nessuno potrà mai cancellare sentimenti che vivono dentro di noi. Così speriamo e crediamo che, in qualche modo, sarà anche per voi che dopo anni ed anni ( quasi tutti vicini ai 30 anni o appena più in là) continuate a conservare più di un filo di unità nonostante alcuni già vivono in città e addirittura nazioni diverse. Anche tu Bag, tra qualche giorno parti. Hai scelto di andare in Canada. È davvero un gran bel posto. Sei un infermiere, hai una professione e avevi anche un lavoro che hai lasciato ma, a volte, questo non basta e non è tutto. Vivi, vivi i tuoi sogni. Inseguili e fanne un capolavoro. Tu solo puoi farlo. Noi saremo tutti a fare il tifo per te e ogni componente di questo gruppo farà altrettanto e ognuno di voi lo farà per l’altro.
Noi due siamo “adulti” … (ma che significa poi?), però sentiamo di essere compagni di viaggio dei tuoi e dei vostri sogni. Non abbiamo la tua, la vostra età, e anche queste poche righe corrono il rischio di non essere proprio calzanti ma, stanne certo o statene certi, sono il segno di un sentire che vuole partecipare senza invadere. Dire solo un semplice “ci siamo”.
Bag ti conosciamo da sempre ed è bellissimo che tu hai scelto questo semplice “gruppo giovani” per fare un saluto con il cuore a tutti e anche a noi. Questo è solo un arrivederci ma qualunque cosa ti ha spinto a lasciare questa terra, qualsiasi sia il tuo sogno, il nostro augurio è che tu riesca a spingere i tuoi passi sempre oltre, … sempre oltre fino a dove osano le aquile.
Non fermarti mai Bag noi saremo sempre dietro di te a soffiare perché il vento ti sostenga e tu possa raggiungere ogni tuo sogno e ogni tuo desiderio.
Vai Bag … sempre oltre fin dove osano le aquile.
A presto Bag

Franca e Vincenzo osb-cam

Accogliere e’ Amare anche se costa

Saper attendere per accogliere e accogliere con saggezza. Accogliere con arte, con pazienza, con cuore capace di abbracciare l’altro e farne un Re.

Saper essere donne e uomini veri e autentici ci spinge sulla strada della verità che a volte, seppur incompresa, è l’unica possibilità di amare alla quale, però, non possiamo rinunciare anche se ci spinge sulla via della croce.

Allora accogli davvero se sei vero, se rinunci alla falsa carità e all’accoglienza di facciata. Amare è saper rinunciare a se stessi e agire nella verità anche se l’altro non ci comprenderà e, forse, ci odiera’.  Amare davvero è un grande rischio che, però, vale la pena di correre. Questa è saggezza che solo il tempo rivelerà .

Ama e fa ciò che vuoi.

Continua la lettura di Accogliere e’ Amare anche se costa

Soffia nel vento

Quante le strade che un uomo deve percorrere prima di essere un uomo, prima di trovare la pace, prima di trovare la libertà, prima di poter guardare il cielo, prima di sentire, vedere e toccare la disperazione della gente, … prima di …

Tante strade vuote, deserte, solitarie,

Tante strade piene, affollate, popolate.

Non c’è una sola strada, una sola possibilità… Grazie a Dio non si è obbligati a percorrere la stessa strada per raggiungere la stessa meta, per arrivare nella stessa città, per toccare il cielo. Questo vale per la vita sociale e per quella dello Spirito. Ognuno ha la sua strada, ognuna diversa, ognuna bella, faticosa, emozionante, piena di ostacoli e di gioie, … Ognuno dovrà essere libero di percorrere quella più vicina alla sua sensibilità. Chi lo impedisce fa un grave errore e non potrà riuscire nel suo intento.

Troppe persone hanno sofferto e c’è chi ha donato la vita perché l’uomo sia libero, libero davvero di percorrere la sua via, con i suoi tempi, con le sue possibilità, con le sue sensibilità, … e qualcuno è chiamato ad assicurare la convivialità delle differenze.

Clicca e ascolta  Blowin’in the wind

Quante strade deve percorrere un uomo
prima che lo si possa chiamare uomo?
e quanti mari deve sorvolare una bianca colomba
prima che possa riposare nella sabbia?
e quante volte i proiettili dovranno fischiare
prima di venir banditi per sempre?
La risposta, amico mio, soffia nel vento
La risposta soffia nel vento

Quanti anni può esistere una montagna
prima di venire lavata dal mare?
e quanti anni devono vivere alcune persone
prima che possano essere finalmente libere?
e quante volte un uomo può voltare la testa
fingendo di non vedere?
La risposta, amico mio, soffia nel vento
La risposta soffia nel vento

Quante volte un uomo deve guardare verso l’alto
prima che riesca a vedere il cielo?
e quante orecchie deve avere un uomo
prima di poter sentire la disperazione della gente?
e quante morti ci vorranno perchè egli sappia
che troppe persone sono morte?
La risposta, amico mio, soffia nel vento
La risposta soffia nel vento