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La gioia nel cuore

Nessuna tristezza è per sempre e, un giorno, ogni dolore sarà gioia e anche le lacrime non scorreranno più sui nostri volti. A prometterci questo è stato Gesù e siamo invitati a fidarci di Lui. Intanto accogliamo il presente così com’è facendo del nostro meglio per affrontarlo. Il Signore non ci abbandonerà. Possiamo confidare in Lui e affidarci alle sue promesse restando attivi e operosi.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».

   Parola del Signore

Viaggi e viaggi

Si, ci sono viaggi e viaggi. Alcuni veloci, altri, invece, durano più giorni, qualcuno un mese, altri rarissimi, 0 tutta una vita, … e così diciamo che la vita è tutta un viaggio.

Ci sono persone che decidono di andare soli, altri, invece, scelgono un compagno, altri mettono al primo posto la meta e poi, magari imparano che la cosa più importanti non e l’arrivo ma il cammino appunto.

Per affrontare il cammino, però, sarà necessario attrezzarsi. A volte è necessario un abbigliamento leggero, altre volte uno più pesante o tutti e due. In certe occasioni il sostegno di un amico e/o la disponibilità a saper cogliere il momento giusto oppure la disponibilità e la forza a saper accogliere il mistero della vita che ci porta dove non vorremmo, magari in situazioni che non avevamo ne immaginato, ne mai sognato.  Ma perché scriviamo queste semplici considerazioni? Lo facciamo perché da un po’ abbiamo occasione di riflettere sul mistero di certi eventi che ci si parano davanti, o di certe persone che irrompono nelle nostre esistenze e sembrano turbare sogni e desideri, di altre che all’improvviso scompaiono o che scopri ti remano addirittura contro. Sono soggetti che di fatto intralciano cammini e, magari nascosti, oppongono ostacoli desiderosi solo di turbare la pace e spezzare il filo al quale ci si è legati e cercano di isolarti e lasciarti in balia delle onde in qualche landa deserta.

Peccato per loro, eventi o persone che siano, noi vi confessiamo, peccando, certamente, di poca umiltà di sentire in noi qualcosa di simile a quanto, in un certo momento della vita avverti Etty Hillesum:

«Mio Dio, prendimi per mano, ti seguirò da brava, non farò troppa resistenza. Non mi sottrarrò a nessuna delle cose che mi verranno addosso in questa vita, cercherò di accettare tutto e nel modo migliore. Il calore e la sicurezza mi piacciono, ma non mi ribellerò se mi toccherà stare al freddo purché tu mi tenga per mano andrò dappertutto allora, e cercherò di non avere paura. E dovunque mi troverò, io cercherò di irraggiare un po’ di quell’amore, di quel vero amore per gli uomini che mi porto dentro. […] Una volta che si comincia a camminare con Dio si continua semplicemente a camminare e la vita diventa un’unica, lunga passeggiata».

E allora, adesso, con maggiore forza, riprendiamo davvero a camminare certi che, con Lui, non c’è d’aver paura.

Preghiera, lavoro, Parola, studio e accoglienza saranno, in maniera ancora più forte, i pilastri del nostro andare quotidiano. Non pretendiamo più nulla credendo anche di aver ricevuto moltissimo e, quindi, ci sentiamo anche più liberi e forti per continuare ad andare “controcorrente” consapevoli dei rischi ma anche della necessità di doverlo fare per non tarpare le ali ad una spinta forte che emerge dal nostro cuore.

Buon cammino anche a voi (o buona vita come abbiamo imparato a dire da un po’), e a chi deciderà di intraprendere il proprio viaggio con i nostri stessi ideali diciamo che insieme si va meglio e, forse, più lontano. Non vogliamo sprecare il tempo. Andiamo, non c’è più tempo da perdere. In verità neanche questa piccola sosta è stata una perdita di tempo. Anzi ci è servita a pensare meglio e a raccogliere idee per riprendere il viaggio.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Tra punti fermi e ricerca della liberta’

_Le indicazioni che il Signore propone a Mosè appaiono in questo nostro tempo asettiche. Forse le percepiamo come eccessivamente formali e, quindi, prive di quella “sostanza” che, oggi, sembriamo privilegiare. Eppure, queste indicazioni mi sembra che offrono l’opportunità di avere a disposizione delle certezze, dei punti fermi, delle indicazioni dall’alto che danno sicurezza. Non mi sembra, come qualcuno, forse, potrebbe obiettare un obbligo che opprime la libertà. Credo, infatti, che la libertà debba riguardare altri aspetti e, tra questi, soprattutto le scelte di vita quotidiana e, cioè, quelle sulle quali ci giochiamo davvero la gioia e la pace interiore e quindi la possibilità di vivere “il paradiso” fin da subito. Buona giornata a voi. 😉😘💫_

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Ecco il testo per la lectio  si tratta del capitolo 27 del Libro dell’Esodo* 💫

L’altare di rame
(Es 38:1-8; Ez 43:13-17)
1 «Farai anche un altare di legno d’acacia, lungo cinque cubiti e largo cinque cubiti. L’altare sarà quadrato, e avrà tre cubiti di altezza. 2 Ai quattro angoli farai dei corni che spuntino dall’altare, e lo rivestirai di bronzo. 3 Farai pure i suoi vasi per raccogliere le ceneri, le sue palette, i suoi catini, i suoi forchettoni e i suoi bracieri; tutti i suoi utensili li farai di bronzo. 4 E gli farai una graticola di bronzo a forma di rete; sopra la rete, ai suoi quattro angoli, farai quattro anelli di bronzo. 5 Porrai la rete sotto la cornice dell’altare, nella parte inferiore, in modo che la rete raggiunga la metà dell’altezza dell’altare. 6 Farai anche delle stanghe per l’altare: delle stanghe di legno d’acacia, e le rivestirai di bronzo. 7 Si faranno passare le stanghe negli anelli; le stanghe saranno ai due lati dell’altare, quando lo si dovrà portare. 8 Lo farai di tavole, vuoto; dovrà essere fatto come ti è stato mostrato sul monte.

Il cortile; la porta del cortile
Es 38:9-20; Ez 40:17-47
9 «Farai anche il cortile del tabernacolo; dal lato meridionale, per formare il cortile, ci saranno delle cortine di lino fino ritorto, per una lunghezza di cento cubiti, per un lato. 10 Questo lato avrà venti colonne con le loro venti basi di bronzo; i ganci e le aste delle colonne saranno d’argento. 11 Così pure per il lato di settentrione, per lungo, ci saranno delle cortine lunghe cento cubiti, con venti colonne e le loro venti basi di bronzo; i ganci e le aste delle colonne saranno d’argento. 12 E per largo, dal lato occidentale, il cortile avrà cinquanta cubiti di cortine, con dieci colonne e le loro dieci basi. 13 E per largo, sul davanti, dal lato orientale, il cortile avrà cinquanta cubiti. 14 Da uno dei lati dell’ingresso ci saranno quindici cubiti di cortine, con tre colonne e le loro tre basi. 15 Anche dall’altro lato ci saranno quindici cubiti di cortine, con tre colonne e le loro tre basi.
16 Per l’ingresso del cortile ci sarà una portiera, una cortina ricamata di venti cubiti, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, con quattro colonne e le loro quattro basi. 17 Tutte le colonne attorno al cortile saranno congiunte con delle aste d’argento; i loro ganci saranno d’argento e le loro basi di bronzo. 18 La lunghezza del cortile sarà di cento cubiti; la larghezza, di cinquanta da ciascun lato; e l’altezza, di cinque cubiti; le cortine saranno di lino fino ritorto, e le basi delle colonne, di bronzo. 19 Tutti gli utensili destinati al servizio del tabernacolo, tutti i suoi picchetti e tutti i picchetti del cortile saranno di bronzo.

L’olio per il candelabro
Le 24:2-4
20 «Ordinerai ai figli d’Israele che ti portino dell’olio puro, di olive schiacciate, per il candelabro, per tenere le lampade sempre accese. 21 Nella tenda di convegno, fuori del velo che sta davanti alla testimonianza, Aaronne e i suoi figli lo prepareranno perché le lampade ardano dalla sera al mattino davanti al SIGNORE. Questa sarà una regola perenne per i loro discendenti, da essere osservata dai figli d’Israele.

Tu lo chiamerai Gesu’

Un angelo di Dio e
un artigiano, Giuseppe,
collaborano al disegno del creatore:
offrire un salvatore che perdona i peccati.

L’uno porta un messaggio,
l’altro lo accoglie.

Maria può stare tranquilla.
Ma non è tutto.

L’angelo dice a Giuseppe
“Tu lo chiamerai Gesù”,
e  così accadrà.

Gesù porta la salvezza;
nel nome c’è il programma di una vita.
Egli è l’atteso da sempre
colui che salva e da la Gioia.

Ma Egli è anche il Cristo,
l’unto con il crisma dei Re.
Egli è l’atteso da sempre
colui che salva e da Gioia.

E allora, Gesù Cristo, Signore nostro,
salvaci dai peccati e
donaci la Tua Pace e la Tua Gioia,
cioè il regno del Padre.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele»,
che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Parola del Signore

Sulla strada

Un profeta,
un grande profeta
nessun uomo più grande di lui.

Giovanni il Battista
prepara i cuori ad accogliere Gesù,
apre una via,
e indica che sta per venire.

Apriamo il cuore,
disponiamo corpo e mente
e lasciamoci portare.

Spingeremo i nostri passi
dove Lui vorrà,
lo faremo con gioia
e questo farà di noi
strumenti buoni,
docili, umili e veri…
… presenza dell’Altissimo
sulle strade del mondo.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo.

In quel tempo Gesù disse alla folla: “In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono.
La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda”.

Briciole di sapienza

Un uomo che aveva conquistato  successo, potere e ricchezza non si sentiva mai pieno e mai soddisfatto. Il vicino di casa, invece, un indiano di nome AYASHA, pur non possedendo tutte quelle cose, era sempre sereno.  A questo punto il potente decise di convocare nel suo palazzo AYASHA, che significa “piccolo”, il quale accettò l’invito. Arrivò all’appuntamento con puntualità e quando si accorse del lusso nel quale viveva il suo vicino si tolse le scarpe per non sporcare il pavimento di marmo pregiato. Quando gli fu davanti si senti chiedere, senza neanche un saluto, com’è che era sempre sereno.  AYASHA, alzò gli occhi e disse: “Non mi sono mai preoccupato di avere ricchezza, potere e successo. Ho sempre cercato di godere delle piccole cose della vita: una carezza, un bacio, un abbraccio e di ammirare il sole di giorno e la luna di notte. Ho apprezzato la piccola fiamma del mio caminetto e i frutti del bosco. Ho trascorso tante giornate a passeggiare soffermandomi a scrutare l’orizzonte e non ho mai raccolto un fiore per strapparlo alla terra.
Insomma vivo apprezzando le bellezze del creato. Ce ne sono in abbondanza per tutti, anche per te.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Dal libro della Sapienza

Nella sapienza c’è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
agile, penetrante, senza macchia,
schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto,
libero, benefico, amico dell’uomo,
stabile, sicuro, tranquillo,
che può tutto e tutto controlla,
che penetra attraverso tutti gli spiriti
intelligenti, puri, anche i più sottili.
La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento,
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.

Gioisci, prega, ringrazia

“In ogni cosa rendete grazie:
questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi”.

Il cristiano non è  un pessimista ha detto papa Francesco qualche giorno fa e lo stesso aveva detto Benedetto XVI. Il cristiano non è mai triste ed è un uomo di speranza. Mai perdere la speranza. Ma dove trovare la forza?

La forza la troviamo nella preghiera. Ecco cosa dice Benedetto XVI:

«Tutte le nostre preghiere – con tutti i limiti, la fatica, la povertà, l’aridità, le imperfezioni che possono avere – vengono quasi purificate e raggiungono il cuore di Dio. Dobbiamo essere certi, cioè, che non esistono preghiere superflue, inutili; nessuna va perduta. Ed esse trovano risposta, anche se a volte misteriosa, perché Dio è Amore e Misericordia infinita»

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Le gioie e le speranze

“Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini di oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore”. Certamente non poteva esserci incipit più bello per un documento che desiderava un incontro rinnovato e cordiale con tutta l’umanità.

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L’ amicizia e’ la gioia della nostra vita

“Un amico fedele è rifugio sicuro:
chi lo trova, trova un tesoro.
Per un amico fedele non c’è prezzo,
non c’è misura per il suo valore.
Un amico fedele è medicina che dà vita:
lo troveranno quelli che temono il Signore.
Chi teme il Signore sa scegliere gli amici: come è lui, tali saranno i suoi amici”.

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