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Vi lascio la pace

La Pace è uno dei doni che Gesù ci ha lasciato e che ci aiuta a guardare il futuro con occhi pieni di speranza. Il dono della Pace è il segno più bello e più intenso con il quale Gesù ci sostiene e ci incoraggia ad affrontare la vita con i suoi ostacoli e le sue difficoltà. E noi siamo chiamati a donarla agli altri e a farlo come piccoli strumenti nelle sue mani. Se crediamo in Lui possiamo farlo e se lo faremo la Pace sarà con noi.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

   Parola del Signore

La libertà dello Spirito Santo

Facciamoci guidare dallo Spirito Santo e saremo davvero liberi. Lo Spirito non sbaglia mai e parla al nostro cuore mettendo pace alla nostra vita. Egli soffia dove, come e quando vuole … ha una creatività che ci sorprenderà e se lo facciamo agire dentro di noi ci offrirà la felicità vera, quella che scende dall’alto e che non accetta mai compromessi che, lo sappiamo bene, giocano sempre al ribasso.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

   Parola del Signore

Porte chiuse

Pace a voi”! – Grazie per essere venuto.

La paura ci abita e il timore di morire si è impadronito della vita. Abbiamo chiuso porte e finestre sbarrato l’ingresso delle case. Rafforzato le misure di protezione con i lucchetti e non sappiamo che fare.

Gesù entra comunque nelle nostre case allo stesso modo di come fece dopo la Pasqua, “il primo giorno della settimana dove si trovavano i discepoli”.

Pace a voi” .

Ecco sembra di vederlo mentre mostra mani e fianco. E dopo aver donato ancora “Pace” soffia su di loro e dona lo Spirito Santo.

Tommaso, assente, tornato non crede. Dopo otto giorni Gesù torna e lo invita a credere e a toccare le sue ferite. E, forse, è proprio nel nostro dolore e nella nostra sofferenza che possiamo vedere e toccare Gesù.

Oggi, domenica in Albis e domenica della Misericordia, Gesù entra nelle nostre case e più ancora nei nostri cuori, soffia il Suo Spirito e ci invita a portare l’annuncio della Sua risurrezione e il Suo Amore.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

   Parola del Signore

Tra punti fermi e ricerca della liberta’

_Le indicazioni che il Signore propone a Mosè appaiono in questo nostro tempo asettiche. Forse le percepiamo come eccessivamente formali e, quindi, prive di quella “sostanza” che, oggi, sembriamo privilegiare. Eppure, queste indicazioni mi sembra che offrono l’opportunità di avere a disposizione delle certezze, dei punti fermi, delle indicazioni dall’alto che danno sicurezza. Non mi sembra, come qualcuno, forse, potrebbe obiettare un obbligo che opprime la libertà. Credo, infatti, che la libertà debba riguardare altri aspetti e, tra questi, soprattutto le scelte di vita quotidiana e, cioè, quelle sulle quali ci giochiamo davvero la gioia e la pace interiore e quindi la possibilità di vivere “il paradiso” fin da subito. Buona giornata a voi. 😉😘💫_

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Ecco il testo per la lectio  si tratta del capitolo 27 del Libro dell’Esodo* 💫

L’altare di rame
(Es 38:1-8; Ez 43:13-17)
1 «Farai anche un altare di legno d’acacia, lungo cinque cubiti e largo cinque cubiti. L’altare sarà quadrato, e avrà tre cubiti di altezza. 2 Ai quattro angoli farai dei corni che spuntino dall’altare, e lo rivestirai di bronzo. 3 Farai pure i suoi vasi per raccogliere le ceneri, le sue palette, i suoi catini, i suoi forchettoni e i suoi bracieri; tutti i suoi utensili li farai di bronzo. 4 E gli farai una graticola di bronzo a forma di rete; sopra la rete, ai suoi quattro angoli, farai quattro anelli di bronzo. 5 Porrai la rete sotto la cornice dell’altare, nella parte inferiore, in modo che la rete raggiunga la metà dell’altezza dell’altare. 6 Farai anche delle stanghe per l’altare: delle stanghe di legno d’acacia, e le rivestirai di bronzo. 7 Si faranno passare le stanghe negli anelli; le stanghe saranno ai due lati dell’altare, quando lo si dovrà portare. 8 Lo farai di tavole, vuoto; dovrà essere fatto come ti è stato mostrato sul monte.

Il cortile; la porta del cortile
Es 38:9-20; Ez 40:17-47
9 «Farai anche il cortile del tabernacolo; dal lato meridionale, per formare il cortile, ci saranno delle cortine di lino fino ritorto, per una lunghezza di cento cubiti, per un lato. 10 Questo lato avrà venti colonne con le loro venti basi di bronzo; i ganci e le aste delle colonne saranno d’argento. 11 Così pure per il lato di settentrione, per lungo, ci saranno delle cortine lunghe cento cubiti, con venti colonne e le loro venti basi di bronzo; i ganci e le aste delle colonne saranno d’argento. 12 E per largo, dal lato occidentale, il cortile avrà cinquanta cubiti di cortine, con dieci colonne e le loro dieci basi. 13 E per largo, sul davanti, dal lato orientale, il cortile avrà cinquanta cubiti. 14 Da uno dei lati dell’ingresso ci saranno quindici cubiti di cortine, con tre colonne e le loro tre basi. 15 Anche dall’altro lato ci saranno quindici cubiti di cortine, con tre colonne e le loro tre basi.
16 Per l’ingresso del cortile ci sarà una portiera, una cortina ricamata di venti cubiti, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, con quattro colonne e le loro quattro basi. 17 Tutte le colonne attorno al cortile saranno congiunte con delle aste d’argento; i loro ganci saranno d’argento e le loro basi di bronzo. 18 La lunghezza del cortile sarà di cento cubiti; la larghezza, di cinquanta da ciascun lato; e l’altezza, di cinque cubiti; le cortine saranno di lino fino ritorto, e le basi delle colonne, di bronzo. 19 Tutti gli utensili destinati al servizio del tabernacolo, tutti i suoi picchetti e tutti i picchetti del cortile saranno di bronzo.

L’olio per il candelabro
Le 24:2-4
20 «Ordinerai ai figli d’Israele che ti portino dell’olio puro, di olive schiacciate, per il candelabro, per tenere le lampade sempre accese. 21 Nella tenda di convegno, fuori del velo che sta davanti alla testimonianza, Aaronne e i suoi figli lo prepareranno perché le lampade ardano dalla sera al mattino davanti al SIGNORE. Questa sarà una regola perenne per i loro discendenti, da essere osservata dai figli d’Israele.

Luce che rischiara

Ti ho tanto cercato,
nei libri,
nella preghiera,
nelle parole degli altri,
ma poi, nel silenzio,
in penombra,
al bagliore di una fioca candela,
che tremolante,
lasciava intravedere una croce
ho scoperto il tuo sguardo.

I tuoi occhi
hanno incrociato gli occhi del mio cuore,
le tue mani hanno sfiorato le mie,
il tepore della tua Parola ha offerto calore,
suscitato emozioni, sollecitato un fremito …

Il mondo si è colorato dell’arcobaleno,
la tua pace ha conquistato la mia vita,
finalmente ti ho visto …
l’altro, prima solo altro, si è vestito di Te,
la Tua luce ha illuminato il mio presente.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

Parola del Signore

Tu lo chiamerai Gesu’

Un angelo di Dio e
un artigiano, Giuseppe,
collaborano al disegno del creatore:
offrire un salvatore che perdona i peccati.

L’uno porta un messaggio,
l’altro lo accoglie.

Maria può stare tranquilla.
Ma non è tutto.

L’angelo dice a Giuseppe
“Tu lo chiamerai Gesù”,
e  così accadrà.

Gesù porta la salvezza;
nel nome c’è il programma di una vita.
Egli è l’atteso da sempre
colui che salva e da la Gioia.

Ma Egli è anche il Cristo,
l’unto con il crisma dei Re.
Egli è l’atteso da sempre
colui che salva e da Gioia.

E allora, Gesù Cristo, Signore nostro,
salvaci dai peccati e
donaci la Tua Pace e la Tua Gioia,
cioè il regno del Padre.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele»,
che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Parola del Signore

Calmare il cuore

Smarriti e impauriti,
perplessi
e spesso senza meta.

Il cuore batte forte,
le mani sudate,
gli occhi agitati.

Persi nel vuoto
si resta paralizzati
e si aspetta un segno.

A volte c’è solo notte,
si è soli, abbandonati,
rifiutati ed evitati.

Ma eccolo,
il Pastore buono,
ci cerca,
ci trova,
ci carica sulle spalle.

Il cuore si calma,
le mani non sudano piu,
gli occhi trovano pace.

Non siamo più soli.
Lui, il Signore,
ci ha salvati.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Mt 18,12-14
Dio non vuole che i piccoli si perdano.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Parola del Signore

Se avessi compreso …

Spesso non comprendiamo, quasi sempre comprendiamo solo ciò che ci piace e a volte costruiamo verità per avere un alibi. In questo modo rifiutiamo la “pace” e viviamo male.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Il Vangelo di oggi –  Luca Lc 19,41-44

In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

Parola del Signore

La Pace va oltre le parole

A Fatima il Signore ci sta chiedendo di essere operatori di Pace perché la Pace è, per davvero il bene supremo. La Pace, infatti. è insieme all’unità un dono dello Spirito da perseguire con ogni mezzo e sappiamo che unità e Pace si possono realizzare solo se si cammina insieme, se camminiamo nella fraternità. se siamo capaci di essere a servizio l’uno dell’altro e se ci accogliamo reciprocamente.

Possiamo fare questo però se cambiamo il nostro cuore, se siamo capaci di chiedere il perdono e se c’è chi lo concede. Si tratta di avere il desiderio di guardarsi negli occhi in profondità, di parlarsi con sincerità comprendendo le ragioni dell’altro.

Per fare questo dobbiamo essere davvero uomini di Dio, uomini di preghiera, uomini che realizzano ciò che predicano. Il Vangelo, infatti, è vita vissuta e non parole predicate.

Vi do un comandamento nuovo che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri (Gv 13, 34-35) […].

Amate i vostri nemici: Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori(Mt 5, 43-44).