Fuoco divorante

La Fede è davvero un fuoco che ti brucia dentro. Un fuoco per vincere ogni pavida concessione a questo mondo e a questo tempo.

Un fuoco che cambia la prospettiva dal quale guardiamo ciò che ci circonda. Un fuoco che infiamma la vita e la rende capace di fare cose che non avresti mai pensato.

Un fuoco che divide il nostro tempo tra un tempo morto e uno nel quale ogni cosa ha valore; nel quale tutto è importante; nel quale anche un filo d’erba merita attenzione e riguardo.

Un fuoco che ci mostra sempre controcorrente e sempre pronti a combattere la buona battaglia.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Vangelo di domenica 18 agosto 2019

Lc 12,49-53
  Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.

                           Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

   Parola del Signore

Semplici

I bambini sono il segno della purezza, di quella innocenza che noi adulti abbiamo perduto … Gesù, invece, privilegia i bambini, privilegia i semplici, accoglie chi, senza pregiudizi, lo cerca per “stare” con Lui.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Vangelo del 17 agosto 2019

Mt 19,13-15
Non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli.

                       Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

Parola del Signore

Durezza di cuore

Avere il cuore duro ci impedisce di perdonare gli altri e anche noi stessi. E’ un principio che vale sempre nella vita e anche nel caso dell’episodio del vangelo di oggi. Per la durezza del nostro cuore, infatti, anche Dio è stato “costretto” a permettere che l’uomo potesse ripudiare la moglie: “all’inizio però non fu così”. Questo ci comunica il vangelo di Matteo di oggi. Ma non basta … Gesù ci dice che con il matrimonio l’uomo è la donna diventano “una carne sola”. … crediamo che queste indicazioni di Gesù siano davvero fondamentali nella costruzione di una famiglia che, a nostro parere, resta davvero la cellula fondamentale della società. Alcuni o molti non saranno d’accordo. Liberi di farlo ma noi condividendo questi nostri pensieri sull’argomento esprimiamo il nostro voler continuare a camminare con ostinazione controcorrente consapevoli che il mondo va in altra direzione. Pur essendo, probabilmente, minoranza pensiamo che sia importantissimo, oggi, avere il coraggio di esprimere questa convinzione. Non facciamoci rubare la speranza di essere e vivere da cristiani.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Vangelo del 16 agosto 2019

Mt 19,3-12
Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così.

                       Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Parola del Signore

La via dell’umiltà

A noi sembra che il tratto distintivo di questa “festa” sia l’esaltazione della virtù dell’umiltà. Maria è umile, semplice, discreta e molto attenta agli altri. La festa di oggi deve aiutarci a lasciare l’attenzione su noi stessi e a concentrare l’ascolto su Dio e gli altri. È una strada controcorrente, certamente poco praticata e per niente cercata. Il cristiano, invece, deve assumerla come stile di vita. Camminando su questa via siamo chiamati ad esaltare gli altri, ad offrire il nostro servizio. A volte non saremo compresi, spesso derisi o peggio osteggiati. Non importa. Questa è la via che ci suggerisce Maria che con semplicità e tanto coraggio ci invita e ci spinge ad imitarla. 💕

Franca e Vincenzo, osb-cam

Vangelo del 15 agosto 2019

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,39-56

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Parola del Signore

Gesù “in mezzo”

Nei primi tempi del cristianesimo gli incontri di preghiera e le stesse celebrazioni avvenivano nelle case. Le case, piccole chiese domestiche, raccoglievano un piccolo numero di cristiani che si incontravano per condividere il racconto della vita e delle opere di Gesù, la storia della sua morte e risurrezione. Questo modo semplice di stare insieme attorno alla “Parola” era anche la maniera migliore per condividere la vita e le cose che si possedevano. Tutto era improntato su uno stile di vita semplice nel quale la condivisione era la prova di ciò che si diceva con la bocca. Oggi Gesù viene a ricordarci che quando siamo in due/tre ad invocare il suo nome, Lui è in mezzo a noi. Ci guarda, ci incoraggia, ci sostiene e ci protegge. Sia lodato il nostro Signore Gesù Cristo.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Vangelo del 14 agosto 2019

Mt 18,15-20
Se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello.

                       Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Parola del Signore

Come bambini

Mettere un bambino al centro. Diventare come bambini. Farsi piccoli e lasciarsi condurre per mano dove il Signore vuole. Restare innocenti, semplici. Emozionarsi, ridere, piangere, giocare … è questo il mistero della vita che come adulti rifiutiamo. E opponendoci al disegno di Dio viviamo i nostri giorni inseguendo le ardite costruzioni della nostra mente. Menti che con la ragione ci portano spesso sull’infelicità. Sono i nostri ragionamenti infatti, che sono all’origine delle nostre insoddisfazioni, delle nostre delusioni … se, invece, fossimo rimasti semplici e puri come i bambini, forse, non avremmo provato dolore e avremmo attraversato la vita con molta meno fatica. 💕

Franca e Vincenzo, osb-cam

Vangelo del 13 agosto 2019

Mt 18,1-5.10.12-14
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli.

                       Dal Vangelo secondo Matteo

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
«In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Parola del Signore

Gesù ha promesso

Lo aveva promesso e lo ha fatto. Gesù è risorto. Questa è la nostra fede. Gesù ha anche promesso il perdono e la salvezza. Ha promesso a ciascuno di noi qualcosa di bello. Siamo sicuri che lo farà. A noi spetta il compito di non cedere di fronte alle battaglie perdute o allo scoraggiamento. Il Signore ci spinge con coraggio a perseguire i sogni possibili. Egli ci sostiene e ci invita a non perdere la Speranza. Si la Speranza nel Signore va sempre rinnovata. È Lui la nostra forza nei momenti di buio, nei momenti di difficoltà, nelle occasioni nelle quali sbagliamo. È Gesù che con dolcezza ci cammina accanto e ci conduce a realizzare le cose belle e buone … Per ogni cosa da compiere abbiamo bisogno di Lui e a Lui dobbiamo chiedere aiuto e sostegno fidandoci e affidandoci certi che non ci farà mancare il suo aiuto. Il Signore ci spinge anche a costruire buone relazioni con gli altri a coltivare il bene e ad agire con amore verso gli altri. Ognuno, infatti, ha bisogno degli altri perché non possiamo fare tutto da soli. E tutti, ma proprio tutti, abbiamo bisogno l’uno dell’altro. Senza degli altri tutto sarà più complicato e più difficile. E se commettiamo qualche errore questo ci servirà da esperienza a non ripeterli. Ogni errore, infatti, aggiunge saggezza al nostro agire che va continuamente corretto e modificato non per imporci all’altro ma per amarlo e rispettarlo profondamente. Anche questo è un cammino complicato ma dobbiamo cercare di farlo costi quel che costi. 💕

Franca e Vincenzo, osb-cam

Vangelo del 12 agosto 2019

Mt 17,22-27
Lo uccideranno, ma risorgerà. I figli sono liberi dal tributo.

                       Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».

Parola del Signore

Essere pace

Il lungo passo del vangelo di oggi meriterebbe una contemplazione più lunga e più intensa. Cose queste che ognuno potrà fare in piena autonomia … quello che, invece, a noi interessa, in questo momento è sottolineare l’esigenza di essere sempre pronti per il giorno nel quale Egli (il Signore) ci chiamerà a sé. Sappiamo già che questa ora non tarderà e non vorremmo essere impreparati. Ma ci chiediamo. Esiste un modo specifico per essere pronti? Esiste uno stile di vita garantito che assicura una risposta adeguata alla volontà di Dio?
Sinceramente non sembra che esista un modello unico, una regola da seguire … esiste, invece, un’arte da imparare a coltivare … la chiamiamo arte del saggio. Si tratta di una capacità che si acquista con gli anni e che merita alcune note. Questa arte conduce la persona alla quiete dei desideri mondani, alla sobrietà della vita quotidiana, al vivere di ciò che si ha e a farselo bastare essendo felici. È un’arte per saggi, uno stile di vita che non si adegua a questo tempo e a questo mondo. Ma è una via per tutti? Noi crediamo di si. Crediamo che tutti coloro che sono abitati dalla “pace” possono praticarla e, anzi, ne sono i maestri. E ci sono queste persone. Crediamo che ci sono. Siamo convinti che queste persone esistono. Sono persone semplici, nascoste tra le pieghe delle città, dei paesi, dei piccoli borghi; persone che hanno imparato a vivere il silenzio in pienezza. Vivono la pace del cuore e hanno il corpo “tatuato” dai disegni dell’umiltà e della pazienza. Sono sordi alle assurde sirene di questo mondo che ad ogni istante provano a rendere la vita un inferno. La loro vita porta impressa nella memoria i segni di una saggezza davvero “umana”. In cammino verso questa meta abbiamo bisogno di illuminarla con l’olio del bene possibile … Dio ci aiuterà. Il silenzio ci incoraggerà. La pace ne sarà uno dei frutti. È questa la nostra speranza 💕

Franca e Vincenzo, osb-cam

Vangelo

Lc 12,32-48
Anche voi tenetevi pronti.

                       Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.
Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

Parola del Signore.

Il coraggio di morire

Il morire del chicco di grano è la via per seguire Gesù è la via per offrire una testimonianza credibile. Si tratta di abbracciare la croce e accogliere gli eventi della vita con umile silenzio. Accanto a questi ci sono poi ulteriori segni che si aggiungono e che vanno accolti con pazienza. Si tratta spesso della diffidenza degli altri, del loro rifiuto, dell’esclusione o emarginazione che ci viene riservata in molte situazioni e ambienti alcuni dei quali, invece, dovrebbero esprimere tutt’altro. Questi segni concomitanti sono, probabilmente, i fatti evidenti che accreditano una predilezione speciale da parte del Signore che chiama ad onorarlo e lodarlo.
In questo “strano” gioco della vita i diaconi, servi del Signore, sono chiamati a non reagire, ad accettare e a proseguire il cammino della vita certi che tutto questo sia ciò che il Signore invita a vivere per testimoniare fedeltà e amore a Lui, infinito bene. Il mondo non comprenderà, il mondo si farà persecutore, il mondo ti metterà sulla graticola (come la tradizione racconta di San Lorenzo) ma nonostante ciò o, meglio, proprio grazie a questa Grazia, viene offerta l’opportunità di conquistare la santità nascosta che il Signore gradisce. Coraggio. 💕

Franca e Vincenzo, osb-cam

Vangelo

Se il chicco di grano muore, produce molto frutto.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 12,24-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».

Parola del Signore

Olio e fede

Lo Sposo (Gesù) arriverà quando noi non immaginiamo. La Parola ci invita ad essere sempre pronti. È un messaggio semplice, un suggerimento fraterno, un invito per salvare la nostra vita qui e dopo. ❤️

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DEL 9 AGOSTO 2019
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 25,1-13

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: Ecco lo sposo! Andategli incontro!. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Le sagge risposero: No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici!. Ma egli rispose: In verità io vi dico: non vi conosco. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Parola di Dio