Respirare a pieni polmoni aria fresca di montagna è possibile se ci si riveste di umile semplicità, se si accoglie la mitezza di un cuore che vede.
Gesù giudicato da sacerdoti, scribi e farisei chiama a se tutti gli uomini che “stanchi e oppressi” dalle leggi della casta del suo tempo non ce la fanno ad osservare prescrizioni, regole ed imposizioni che fanno scoppiare la testa e la vita.
Farsi piccoli e accogliere i piccoli (i semplici e gli ultimi) è la via che permette di vivere le beatitudini e dare “ristoro” e leggerezza alla vita. Un po’ come ha fatto San Francesco di cui oggi facciamo memoria che ha mostrato con la vita come vivere il cuore di questo messaggio di Gesù.
Franca e Vincenzo osb-cam ❤️
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 11,25-30
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
I farisei sono sempre pronti a mettere alla prova Gesù. La durezza del cuore dell’uomo provoca azioni negative. L’eremita Mirella Muià ci guida all’interno delle scritture che ascolteremo questa domenica, la XXVII del tempo ordinario.
Al fondo anche delle questioni di oggi c’è la “relazione” che è davvero un nodo fondamentale della vita. Quando queste relazioni vacillano la vita si fa complicata e nascono questioni che ostacolano il dialogo.
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal libro della Gènesi
Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda».
Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
Allora l’uomo disse:
«Questa volta
è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne.
La si chiamerà donna,
perché dall’uomo è stata tolta».
Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne.
Parola di Dio
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti.
Conveniva infatti che Dio – per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria – rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza.
Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli.
Parola di Dio
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
Invisibili agli occhi ma presenti nella nostra vita; solo il cuore che ha fede ne sente la presenza.
Per rintracciare le loro tracce e chiedere e avere aiuto dobbiamo guardare ogni cosa con gli occhi di Dio.
Gli Angeli custodi ci sono ed è la Fede che ci consente di vederli. Sono loro che sono attenti e presenti nella nostra vita. Esseri viventi che ci proteggono dal male, da ogni male.
Gli Angeli custodi inviati da Dio ci camminano a fianco e invisibili agli occhi sono presenti nella coscienza di ognuno e il loro aiuto è molto prezioso.
Restiamo piccoli ed entreremo nel Regno di Dio; restiamo innocenti e vedremo Dio faccia a faccia come l’Angelo custode che ci è stato donato. 😉
E oggi facciamo festa con i nonni e per i nonni che, come gli angeli, custodiscono e proteggono i bambini.
Auguri anche a chi porta il nome di Angelo, Angela, Angelica e via di seguito.
Franca e Vincenzo osb-cam ❤️
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 18,1-5.10
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
L’indifferenza è uno dei peggiori atteggiamenti che può colpire la vita dell’uomo. L’indifferente non accoglie e chi non accoglie si isola nella sua torre d’avorio e si condanna da se stesso. L’indifferente si esclude dalla salvezza e rifiuta la relazione profonda con gli altri e con il mondo.
Qui sotto potete anche ascoltare il commento dell’eremita Mirella Muià sulle letture di oggi giorno nel quale la Chiesa festeggia Santa Teresa di Santa Teresa di Gesù Bambino.
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse:
«Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».