Ma voi chi dite che io sia?

https://drive.google.com/file/d/1aitlfVIL6k9TO6o8ZTduwwbPd93kh7Q4/view?usp=drive_link

Commento di Padre Gargano sul Vangelo

Mt 16, 13 – 23

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarea di Filippi, domandò ai suoi discepoli: “La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?”. Risposero: “Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti”.
Disse loro: “Ma voi, chi dite che io sia?”. Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.
E Gesù gli disse: “Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli “.
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: “Dio non voglia, Signore, questo non ti accadrà mai”. Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: “Va’ dietro a me, Satana!! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!”.

Parola del Signore

Il commento è di Padre Innocenzo Gargano, monaco camaldolese

La personalità di Pietro che risulta da questi versetti e’ molto complessa, perché inizia con una generosa risposta data a Gesù a nome di tutti gli altri interpellati personalmente da Gesù:
“MA VOI CHI DITE CHE IO SIA”.
Risposta assolutamente completa e precisa, che Gesù condivide
fino a pronunciare una solenne beatitudine rivolta personalmente a lui:
“BEATO SEI TU SIMONE
FIGLIO DI GIONA,
PERCHE’ NE’ CARNE NE’ SANGUE
TE LO HANNO RIVELATO
MA IL PADRE MIO CHE
E’ NEI CIELI”.
Ma poi lascia intravedere qualcosa di misterioso che si nasconde nelle parole aggiunte da Gesù quando dice:
“E IO TI DICO CHE TU SEI PIETRO
E SU UNA PIETRA COME QUESTA
EDIFICHERO’ LA MIA CHIESA”.
Perché Gesù sottolinea quel
“COME QUESTA”?
Il lettore si chiede ovviamente cosa si nasconda dietro quel
?
I Padri della Chiesa e gli esegeti moderni sono andati alla ricerca di una spiegazione e sembra che tutto venga risolto dal riferimento al termine aramaico KEPHAS che viene usato sia in Paolo che in Giovanni e che nell’uso comune ai tempi di Gesù indicava una pietra bucherellata e insicura e quindi tutt’altro che rocciosamente stabile come da sempre si è pensato nella tradizione romana.
Con la conseguenza ovvia che Gesù intendesse riferirsi proprio al carattere impulsivo e, in un certo modo instabile.
Il che mostrerebbe una conferma di ciò che Pietro era stato
durante tutta la narrazione del Nuovo Testamento.
Da qui una reinterpretazione della metafora intesa da Gesù che,
evidenziando questa fragilità di Pietro, sottolineasse con estrema chiarezza, davanti a tutti, che come la confessione di Pietro non proveniva dalla carne e dal sangue, ma “DAL PADRE MIO CHE
E’ NEI CIELI”, così occorreva anche capire che l’espressione su
“LE PORTE DEGLI INFERI
NON PREVARRANNO SU DI ESSA”, avevano la stessa provenienza.
Infatti sarà lui, Gesù stesso, a dare a
Pietro “LE CHIAVI
DEL REGNO DEI CIELI” così che
“TUTTO CIO’ CHE
LEGHERAI SULLA TERRA
SARA’ LEGATO NEI CIELI
E TUTTO CIO’ CHE SCIOGLIERAI
SULLA TERRA SARA’
SCIOLTO ANCHE NEI CIELI”.
Non è dunque Pietro la roccia solida per eccellenza ma piuttosto Gesù stesso che, nonostante la fragilità di Pietro, avrebbe trionfato
sulle porte degli Inferi e avrebbe aperto con autorità le
Porte del Regno dei cieli.
Come? Per ora tutto questo è un segreto che riguarda la sua identità di Messia
“DA NON DIVULGARE AD ALCUNO”
perché Gesù
“DOVEVA ANDARE A GERUSALEMME
E SOFFRIRE MOLTO
DA PARTE DEGLI ANZIANI
DEI CAPI E DEGLI SCRIBI
E VENIRE UCCISO
E RISORGERE IL TERZO GIORNO”.
Eventi, questi, che Pietro non riuscirebbe in alcun modo ne’ a capire ne’ ad accettare fino a sentirsi in dovere di
contestare le stesse
parole di Gesù chiamandolo addirittura in disparte
per protestare con
la sua impulsività di sempre:
“DIO NON VOGLIA, SIGNORE:
QUESTO NON TI SUCCEDERA’ MAI”, ma ricavandone
un rimprovero severo
che non cesserà di pesare sulle sue spalle e probabilmente
anche su quelle
di tanti suoi successori, lungo
tutta la storia della Chiesa, con parole pesanti come queste:
“VA’ DIETRO A ME SATANA!
TU MI SEI DI SCANDALO,
PERCHE’ NON PENSI
SECONDO DIO
MA SECONDO GLI UOMINI”.
Un rimprovero, direbbero all’unanimità i
Padri della Chiesa di lingua greca, che
non riguarda soltanto
la persona singola di Pietro,ma l’intera
Chiesa di Dio, perché
alle quattro note della Chiesa che la definiscono
UNA, SANCTA, CATHOLICA
ET APOSTOLICA ne va sempre aggiunta
una quinta che suona così:
ET SEMPER PERSECUTA.
Infatti non si può assolutamente
parlare di Chiesa di Cristo in assenza
dell’unità indissolubile
Tra PASSIONE E RESURREZIONE,
fino al giorno glorioso
del SUO RITORNO.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *