Dal Vangelo secondo Luca
Lc 5,33-39
In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».
Parola del Signore.
Da quando esiste il mondo ci sono state molti notti oscure. Crediamo che anche noi, in questo tempo così misterioso, stiamo vivendo una notte oscura. Il buio, a volte, è così fitto, così intricato e ingarbugliato che le piccole luci che pur si intravedono non riescono a illuminare la strada. Ed è così che noi ci troviamo di fronte a sfide che sembrano non avere ancora una conclusione ma che devono essere affrontate con determinazione e lungimiranza.
Il vangelo di oggi sembra volerci offrire qualche indicazione al riguardo. La prima cosa: notiamo che ci sono risposte inadeguate a nodi aperti; che molti processi sono bloccati da paure, reticenze e da una mentalità ormai vecchia. Una seconda attenzione riguarda le strutture delle relazioni di scelta, formazione, governo degli stati, associazioni e della stessa Chiesa. C’è una distanza sempre più chiara tra la vita reale e le forme di struttura esistenti ma anche tra le leggi governano o tentano di farlo.
Il Vangelo di oggi, con antica sapienza, ci sta dicendo che occorrono otri nuovi per custodire vini nuovi. Lo Spirito, infatti, continua a donare, ad esortare e a indicare strade nuove ma c’è una parte del mondo e della stessa Chiesa che frena, vorrebbe ingabbiare e contenere il nuovo in otri vecchi (non solo anagraficamente ma soprattutto mentalmente) … c’é l’idea di rispolverare vecchie pratiche per arginare l’esplosione di un rinnovamento sociale e culturale radicale che, almeno nel popolo di Dio più illuminato, aspira a recuperare il cuore delle origini. Ci sono ruoli e modelli superati e fuori dal tempo. Ci sono forme organizzative non più riconosciute e che restano in piedi per inerzia. Spesso, sempre più spesso, invece, emergono proposte pratiche che sanno di vecchio credendo che così facendo si possano rinnovano vecchi fasti o salvare il poco rimasto. Come sempre è Gesù a chiarire i dubbi e ad indicare la via:
“il vino nuovo spaccherà gli otri” vecchi … e, ancora una volta, indica la via: “Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi”.
Franca e Vincenzo, oblati camaldolesi ❤️