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Sobrieta’ ed umilta’…

La sobrietà e l’umiltà non hanno goduto nell’ultimo secolo di una positiva considerazione. Quando però si indebolisce in modo generalizzato l’esercizio di qualche virtù nella vita personale e sociale, ciò finisce col provocare molteplici squilibri, anche ambientali. Per questo non basta più parlare solo dell’integrità degli ecosistemi. Bisogna avere il coraggio di parlare dell’integrità della vita umana, della necessità di promuovere e di coniugare tutti i grandi valori. La scomparsa dell’umiltà, in un essere umano eccessivamente entusiasmato dalla possibilità di dominare tutto senza alcun limite, può solo finire col nuocere alla società e all’ambiente.

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Dormizione e Assunzione Santa Madre di Dio

Nel dichiarare il dogma dell’Assunzione di Maria, nel 1950, Papa Pio XII non volle chiarire se la Vergine morì e risuscitò subito dopo oppure se andò direttamente in Cielo senza passare per il momento della morte. Oggi, come nei primi secoli della Chiesa, la maggior parte dei teologi pensano che anche Lei sia morta, ma che –come Cristo– la sua morte non fu un tributo al peccato – era l’Immacolata! –, ma avvenne perché somigliasse completamente a Gesù.

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Chiamati a costruire la civilta’ dell’amore

. L’amore, pieno di piccoli gesti di cura reciproca, è anche civile e politico, e si manifesta in tutte le azioni che cercano di costruire un mondo migliore. L’amore per la società e l’impegno per il bene comune sono una forma eminente di carità, che riguarda non solo le relazioni tra gli individui, ma anche «macro-relazioni, rapporti sociali, economici, politici».

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Per questo la Chiesa ha proposto al mondo l’ideale di una «civiltà dell’amore».  L’amore sociale è la chiave di un autentico sviluppo: «Per rendere la società più umana, più degna della persona, occorre rivalutare l’amore nella vita sociale – a livello, politico, economico, culturale – facendone la norma costante e suprema dell’agire». In questo quadro, insieme all’importanza dei piccoli gesti quotidiani, l’amore sociale ci spinge a pensare a grandi strategie che arrestino efficacemente il degrado ambientale e incoraggino una cultura della cura che impregni tutta la società. Quando qualcuno riconosce la vocazione di Dio a intervenire insieme con gli altri in queste dinamiche sociali, deve ricordare che ciò fa parte della sua spiritualità, che è esercizio della carità, e che in tal modo matura e si santifica. Papa Francesco

Si, il Signore ci ha creati per Amare. La sua è stata ed è una sfida. Ha voluto vedere se noi esseri uomani, creati a Sua immagine, e dotati di libertà eravamo e siamo capaci di amare come Lui ci ha amati e ci ama. La scommessa di Dio, però, si scontra con il male che ha introdotto nel mondo l’egoismo, la divisione e ogni sorta di cattiveria. Ed è cosi che nel cuore dell’uomo si combatte una lotta tremenda tra bene e male, tra possesso e dono, tra affermazione di se stessi e condivisione dei beni.

Il nostro creatore che Gesù ci ha insegnato a chiamare Padre è paziente, tollerante, disposto s perdonare sempre pur di conquistare al bene il nostro cuore e la nostra vita. È una sfida avvincente nella quale Dio-Padre fa il tifo per l’uomo, ci incoraggia e ci accompagna nei momenti di stanchezza. Non siamo soli.

Siamo convinti che l’uomo, ogni uomo può vincere la battaglia del bene in se stesso e che se s’impegna e riesce la pace e la serenità  sarà il premio finale. E questa pace, questa serenità sono il paradiso che Dio-Padre ci ha promesso.

Possiamo farcela, si possiamo farcela per davvero. Franca e Vincenzo