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Non sono venuto a chiamare i giusti

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 5,27-32
 
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
 
Parola del Signore.

È questo il tempo favorevole per cambiare vita. Si, il tempo di Quaresima è proprio il tempo in cui la chiamata di Gesù si fa piu forte, più intensa, più pressante. Non lasciamoci sfuggire questa nuova ed importante possibilità. Se ci pensiamo bene le parole di Gesù di oggi sono proprio per noi. Essere peccatori è la nostra condizione ordinaria e lo è anche quando le cose non dipendono proprio sempre tutte da noi. Pensiamo a San Paolo che con sincerità dice “18Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; 19infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio”. È probabile che qualcosa di simile sia accaduto anche a noi. La nostra fragilità, infatti, ci fa fare del male non solo volontariamente ma, a volte, anche inconsapevolmente. Questo ci fa capire che tutti, ma proprio tutti, siamo chiamati a fare un esame di coscienza e a cambiare vita. Questo è il momento favorevole e Gesù sta chiamando proprio noi. Non perdiamo tempo, cambiamo vita adesso!!!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Digiunare

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,14-15

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».

Parola del Signore.

Quasi sempre la Scrittura ci parla di digiuno quasi sempre in collegamento con la preghiera. Negli Atti degli Apostoli (13:4; 14:23) si dice che i credenti digiunavano ogni volta che dovevano prendere delle decisioni importanti. Dobbiamo anche prendere consapevolezza del fatto che il digiuno ha lo scopo di fare concentrare la nostra attenzione su Dio e distogliere i nostri pensieri dalle chimere di questo mondo. Il digiuno in buona sostanza ci avvicina a Dio e non è certo praticato per dimagrire oppure per obbligo o per altra ragione mondana. Merita inoltre di essere evidenziato che digiunare ci aiuta a recuperare un rapporto più forte e più intenso con Dio. E, infine, non ci dimentichiamo che il digiuno più forte e più richiesto dal Signore è quello dalle azioni e dai pensieri negativi, dalla gelosia, dall’invidia e da comportamenti che tradiscono l’Amore.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Prendi la tua croce e seguimi

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,22-25

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

Parola del Signore.

Con questo invito a seguirlo sulla Via della Croce Gesù si pone in direzione contraria rispetto a quella di un mondo che spera nel potere e nel successo. La Via che propone Gesù è l’unica capace di battere il peccato e trionfare sulla morte. Seguire la Via della Croce con il sorriso è la via che conduce al giardino fiorito dei nostri sogni più belli accompagnati da Cristo e, alla fine, accolti da un Padre misericordioso.

La via comoda e l’esperienza ce lo conferma non è quella più facile, quella senza ostacoli, quella senza dolore e senza sacrifici. Non è nemmeno quella della ricchezza e del potere. Né soldi, né potere, né successo danno la vera felicità anzi sono spesso fonte di delusione e all’origine di molto problemi psicologici. Le difficoltà, invece, sono occasione e opportunità per appoggiarsi al Signore e fare crescere la nostra fiducia e il nostro affidamento in Lui riconoscendoci piccoli e umili, fragili e poveri. Nessun potente è mai stato davvero felice e la storia lo trasmette bene a chi la conosce in profondità. Buona vita.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Pregare

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 6,1-6.16-18
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Parola del Signore.

Oggi inizia la Quaresima. Per Sant’Agostino la quaresima «è un tempo privilegiato per la preghiera. Egli inoltre dice che il digiuno e l’elemosina sono “le due ali della preghiera”, che le permettono di prendere più facilmente il suo slancio e di giungere sino a Dio. Ma c’è una preghiera particolare per il tempo della Quaresima?

Proviamo a suggerire una:

O Dio, nostro Padre, concedi a noi, insieme a tutta la Chiesa, di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione del cuore e della vita. Salvaci da ogni prova, liberaci da ogni ma- lattia, donaci la tua forza per crescere nella fede, nella preghiera e nell’amore fraterno. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Buin cammino di Quaresima

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Molti dei primi saranno ultimi

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,28-31
 
In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».
 
Parola del Signore.

Abbiamo, oggi, una nuova conferma: viviamo in un mondo capovolto. Noi crediamo che “i primi” siano davvero “primi” e gli “ultimi” sono e resteranno “ultimi”. Gesù ci dice, con chiarezza, che stiamo credendo e vivendo una realtà diversa da quella che Lui ci propone. In altra parte del Vangelo dice “quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; 14e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti”. E noi, nella nostra vita, come ci comportiamo? Il cristianesimo non è una teoria. Il cristianesimo è Vita. Vivere la vita cristiana invece ci fa comprendere come il mondo nel quale viviamo sia un mondo che propone e vive con valori capovolti. A parole ci diciamo cristiano ma con sincerità dobbiamo ammettere che viviamo secondo uno stile capovolto. Oggi ci chiediamo se possiamo abbandonare le nostre ipocrisie, il nostro vuoto perbenismo, le nostre maschere e abbracciare, finalmente, la rivoluzione cristiana nella vita quotidiana.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Vieni e Seguimi!

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,17-27
 
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
 
Parola del Signore.

Per riflettere su questo passo del Vangelo ci facciamo aiutare da una poesia di Davide Maria Turoldo

Vieni di notte,
ma nel nostro cuore è sempre notte:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni in silenzio,
noi non sappiamo più cosa dirci:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni in solitudine,
ma ognuno di noi è sempre più solo:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni, figlio della pace,
noi ignoriamo cosa sia la pace:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni a liberarci,
noi siamo sempre più schiavi:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni a consolarci,
noi siamo sempre più tristi:
e, dunque, vieni sempre, Signore.

Vieni a cercarci,
noi siamo sempre più perduti:
e, dunque, vieni sempre, Signore,

Vieni, Tu che ci ami:
nessuno è in comunione col fratello
se prima non è con Te, o Signore.

Noi siamo lontani, smarriti,
né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo:
vieni, Signore,
vieni sempre, Signore.

La trave e la pagliuzza

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,39-45

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda».

Parola del Signore.

Spesso incontriamo persone che giudicano tutto e tutti e mettono all’indice gli altri. Gesù con loro è molto chiaro e li avverte: «Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello» (6,42). Spesso si tratta di persone che sparlano degli altri e che non si guardano mai dentro. Dobbiamo confessare che questa tentazione, probabilmente, avrà toccato anche noi. Il cristiano, invece, dovrebbe provare dispiacere verso chi sbaglia e dovrebbe cercare, invece, di essere disponibile e accogliente cercando di porre in evidenza le cose belle degli altri. Non c’è dubblio che questo stile di vita ci potrebbe aiutare ad essere persone di misericordia come misericordioso è stato Gesù con tutti. Ci aiuterebbe ad essere persone migliori, persone capaci di fare crescere gli altri fidandoci di loro.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Se vuoi ascolta la lectio dal Monastero di Sant’Antonio Abate in Roma clicca qui

Lasciate che i bambini vengano a me

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,13-16
 
In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
 
Parola del Signore.

Stupore e meraviglia sono le due caratteristiche che vivono i bambini. Poi, da adulti, svaniscono entrambe. Gesù, invece, ci chiede di far rinascere dentro la nostra vita proprio lo stupore e la meraviglia che sono fonte di bellezza e di forti emozioni. Si tratta di sensazioni che ci spingono a fidarci degli altri e soprattutto del Signore e del suo Amore. Dobbiamo, tutti, far riemergere dal fondo del cuore questa innocenza che non è, come qualcuno potrebbe credere, qualcosa di negativo anzi, si tratta di aprire le porte alla fiducia e alla Speranza che le cose sono più belle di quello che vediamo o che sentiamo. La vita è sotto la protezione di un Dio che ci Ama.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,1-12

In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

Parola del Signore. 

Abbiamo un cuore indurito e fragile e questo tempo e questo mondo non ci aiutano a vivere la profondità di una relazione. Spesso, purtroppo, ci si smarrisce dentro la giungla di relazioni false e illusorie. Gesù ci richiama e ci responsabilizza … Crediamo all’amore.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Se il sale diventa insipido

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,41-50
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

Parola del Signore

Quand’è che un cristiano, come il sale, diventa “insipido? Certamente quando si è incoerenti e cioè quando c’è palese differenza tra ciò che si crede e ciò che si fa. Ma si è incoerenti anche quando c’è distanza tra il credere e il pensare. Cioè si crede si ma questo nostro credere non genera un pensiero secondo Cristo. Cioè siamo separati dal nostro credere. Diciamo di credere ma pensiamo non secondo Cristo ma secondo il mondo. Anche in questi casi siamo sale insipido. E siamo sale insipido anche quando diciamo di credere ma in realtà abbiamo dei dubbi e cerchiamo risposte ai nodi della vita esplorando altre vie. In sostanza siamo sfiduciati verso il Signore. Non ci fidiamo di Lui. Infine l’esperienza ci insegna che in tantissimi casi si crede pienamente fino a che non si diventa più grandi e ci si innamora o si entra nel mondo del lavoro. Da quel momento la vita cristiana sembra cedere il passo alla relazione con il partner o con l’impegno lavorativo. Diciamo “non abbiamo più tempo”. È a questo punto, perciò, che diventiamo sale insipido.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️