Archivi categoria: Commento ai Vangelo

La vita eterna

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,13-17
 
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

Parola del Signore.

Crediamo o no alla vita eterna? E quante sono le persone, tra quelle che frequentano la Messa, che credono nella vita eterna? Sembra che, da un sondaggio di qualche anno fa, sia emerso che solo il 50% di chi va a Messa crede alla vita eterna. Questo dato è sorprendente. Si, perché un cristiano che non crede alla vita eterna non è un cristiano. Le donne e gli uomini, invece, sono stati creati da Dio per la vita eterna. Se così non fosse, il nostro Dio sarebbe stato un mostro. Il nostro, invece, è un Dio D’Amore. Dio non vuole perdere nessuno di noi. Questa verità di fede viene direttamente da Gesù che oggi lo dice a Nicodemo e in quel Nicodemo lo dice a ciascuno di noi. Se possiamo, oggi, scopriamo meglio chi è Nicodemo che incontra Gesù di notte e che desidera capire chi è quell’uomo che sta conquistando i cuori del popolo d’Israele. Gesù è il Maestro, l’unico Maestro, il Figlio di Dio mandato dal Padre per salvare le nostre vite e donarci una vita eterna piena di gioia. Una vita eterna che inizia fin da ora, su questo pianeta terra. Questa è la nostra Fede.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Beati i poveri

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,20-26
 
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
 
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. 
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.

Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

Parola del Signore.

Oggi lasciamo un commento che è una domanda che ci fa papà Francesco:

«Quando facciamo l’elemosina a un povero, lo guardiamo negli occhi, gli tocchiamo la mano o gli gettiamo la moneta?».

È un interrogativo semplice, ma nella sua concretezza lacera la coscienza e interpella tutti coloro che incontrano i poveri.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Guariva tutti

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,12-19
 
In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. 
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

Parola del Signore.

Prima di ogni scelta importante Gesù si ritira in preghiera. Prega il Padre affinché lo ispiri e lo aiuti. E questo accade anche quando Gesù decide di scegliere i dodici tra i discepoli che lo seguivano. Tra loro c’è anche Giuda Iscariota che poi lo tradirà. Non dobbiamo preoccuparci se a volte qualcosa di simile può capitare anche a noi. A volte, purtroppo, siamo traditi da persone dalle quali non ce lo saremmo mai aspettato. Capita. È capitato anche Gesù.

Dopo questo momento così importante (ci riferiamo alla scelta dei dodici) Gesù scende tra la gente. Gesù è all’apice del successo. Le persone che lo seguono sono tante. Tra queste ce sono tante malate o “tormentati da spiriti impuri”. Luca ci dice che ascoltando le sue Parole venivano “guariti”. Gesù parla alla folla e guarisce soprattutto i cuori, ridà coraggio e forza a vite spente, riconsegna energia a chi si sente demotivato e stanco.

Infine troviamo molto suggestiva l’immagine che l’evangelista Luca ci consegna: “Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti”. È un’immagine potente, una sottolineatura che ci colpisce. Anche noi vogliamo “toccarlo” per essere invasi dalla sua forza. In realtà abbiamo una grande possibilità per farlo: prendere la Santa Bibbia tra le mani e venerarla perché in questa piccola collezione di libri è racchiusa tutto il “codice” dei segreti più importanti per una vita bella e felice. Una vita senza egoismo, senza invidia, senza rabbia. Se, infatti, apriamo la Bibbia e ci facciamo guidare dalla Parola la forza di Gesù entrerà nella nostra vita e saremo guariti, miracolosamente guariti.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Tendi la tua mano

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,6-11
 
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. 
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. 
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. 
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

Parola di Dio.

Tendere la mano è una necessità e un bisogno prima di tutto nostro e poi anche una cosa molto bella per gli altri. A volte, però, le mani degli uomini sono paralizzate, rattrappite e incapaci di chiedere e donare. Le cose cambiano se, invece, abbiamo incontrato Gesù. L’incontro con Lui, il Maestro, l’unico Maestro, ci cambia la vita. È Lui che permette alla nostra mano di distendersi e di avere il coraggio di chiedere aiuto. Ed è sempre Lui che ci dà il coraggio di entrare nella logica del dono. Entrambi questi gesti non sono compresi in profondità da questo mondo. Entrambi sembrano essere atteggiamenti di debolezza, di povertà, di piccolezza. Ebbene sono proprio questi gli atteggiamenti e lo stile di Dio che l’incontro con Gesù permette di vivere trasformando debolezza, povertà e piccolezza in uno stile bello ai suoi occhi. Si tratta di incarnare uno stile di vita che questo mondo non comprende e forse nemmeno accetta ma che, invece, è proprio quello che l’incontro vero con Gesù ci permette di realizzare. Un incontro che ci permette di sognare un mondo nuovo guardando in alto, in alto proprio li dove volano gli aquiloni.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Se ti ascolterà

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Parola del Signore.

Dopo aver letto e riletto questo brano ci è venuta in mente la procedura prevista dalla Regola di san Benedetto nei confronti di un fratello peccatore: “L’abate si comporti come un esperto medico: se ha usato i lenitivi, gli unguenti delle esortazioni, i medicamenti delle divine Scritture, e, da ultimo, il cauterio dell’esclusione o delle battiture della verga, se vede che tutto il suo darsi da fare non serve a nulla, allora ricorra a ciò che è ancor più efficace: la preghiera sua e di tutti i fratelli per lui, affinché il Signore, che tutto può, operi la guarigione del fratello malato” (28,2-5).

E, pregare nel silenzio, è l’ultima possibilità che possiamo esercitare.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Il Signore del sabato

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,1-5
 
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?».
Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».
E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Parola del Signore.

Gesù sempre mette al centro l’idea del dono. Ogni cosa, ogni parola, ogni azione deve essere vista nell’ottica del dono. La stessa Legge di Dio è un dono. Un dono d’amore. Un dono di un Dio che ama profondamente l’umano. Ma, se tutto questo è vero, è ancora più vero che il dono sta ad un livello inferiore del donatore. Comprendere questo è fondamentale per dare un ordine alla vita e per capire l’Amore di Dio. L’amore di Dio, infatti, mette al primo posto la libertà… L’obbedienza che ci è chiesta, infatti, non è agli uomini, alle strutture, alle Leggi ma alla Parola. Possiamo e dobbiamo obbedire nella comunione e salvando sempre la comunione mettendo al centro la Parola. Ecco perché, tornando al vangelo di oggi, si dice che il sabato (cioè il riposo) è per l’uomo e il Figlio dell’uomo, cioè Gesù, è il signore del sabato. Nel giorno del riposo dalle occupazioni quotidiane (sabato o domenica che sia), infatti, occorre riposarsi dedicando spazio al Signore … ridando energia non solo al corpo ma anche allo Spirito.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

La giovane Maria e i giovani

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 1,18-23

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi.

Parola del Signore

La tradizione ci tramanda che Maria, nasce da Anna e Gioacchino e come tutti i giovani di tutti i tempi e di ogni parte del mondo ha vissuto la sua gioventù facendosi delle domande. Dalle risposte a queste domande poi ha costruito la sua vita. Anche oggi i giovani si fanno domande e probabilmente sono sempre le stesse. Si chiedono ad esempio dove è possibile trovare il senso della vita. Nella nostra esperienza di vita ne abbiamo incontrati diversi anche quando siamo stati impegnati a servire da educatori nel gruppo scout che abbiamo contribuito a fondare. Ebbene, condividiamo che i giovani di oggi come quelli di ieri cercano slancio cercando donne e uomini capaci di ascoltarli e magari di indicare dove trovare le sorgenti della fede e prepararsi ad affrontare la vita. Forse la più grande emergenza del tempo presente è l’assenza di adulti che Ascoltano, di adulti che testimoniano con la vita.

Oggi, infatti, stiamo assistendo al fenomeno di tanti giovani che si allontanano dalla fede. Forse occorre che gli adulti escano dai loro gusci e come pellegrini si facciano “compagni di viaggio” dei giovani per mostrare che la comunione è l’unica possibilità per costruire relazioni capaci di fare esperienza del Signore. Non si tratta di costruire gruppi o associazioni ma di mostrare la possibilità di vivere un “cammino di fiducia”, una “speranza”, forme di “accoglienza” … vivendo tutto con semplicità di cuore. Maria è un modello molto moderno e attuale. La sua icona ci mostra che tutto questo è possibile!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Lasciarono tutto

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 5,1-11
 
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. 
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo:  «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». 
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Parola del Signore.

Lasciare tutto per riempirsi del tutto. Forse è proprio questa l’unica cosa da fare, l’unica cosa che conta. Spesso, invece, presi dai pensieri e dai desideri restiamo immobili, quasi paralizzati mentre sarebbe proprio il caso di lasciare tutto per vivere con leggerezza pronti a viaggiare oltre noi stessi, oltre le contingenze che appesantiscono il cammino. Sarebbe proprio necessario, infatti, farsi portare dal vento e volare alto per cambiare prospettiva. Sarebbe proprio il caso di lasciare tutte le meschinità, le zavorre mentali e materiali che ci impediscono di essere noi stessi. Forse è proprio questo il tempo di aprirsi e seguire, per davvero, l’unico Maestro, Amico e confidente che non tradisce, l’unico che permette allo Spirito di alzarsi in volo e restare stupito guardando il mondo dall’alto. E ci chiediamo: se non ora, quando?

Il tempo si è fatto breve e c’è chi vorrebbe continuare come prima e, quel che è peggio, più di prima a trascinarci dentro storie, diatribe, discussioni e intrighi di ogni genere nei quali consumare il poco tempo rimasto lottando, distruggendo, rovinando relazioni e rapporti per sgomitare e tagliare per primi dei traguardi.

No, l’unica vera cosa da fare è lasciare queste persone che si sono fatti conquistare dal “male” e vivono del male e nel male. Noi non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo vivere in questo modo. Non possiamo recitare o fingere, mentire o vivere nella falsità. Seguire il Maestro che ci invita a camminare al suo seguito è l’unica bella alternativa ad una vita sterile, piatta e, perfino, vuota. Si, vuota, perché qualsiasi desiderio terreno non potrà mai riempire pienamente davvero il nostro cuore e offrire quella gioia e quella felicità che portiamo nel cuore. Fino a quando ci faremo prendere dalle tentazioni del potere, del danaro e del successo resteremo sempre infelici. Ecco perché il vero senso della vita è lasciare tutte le vanità e liberarci dei fardelli che rendono il cammino pesante. Lasciare tutto per andare oltre con il sorriso e la leggerezza. Se non ora, quando?

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

PS La nostra piccola riflessione odierna potrebbe apparire a qualcuno fuori luogo e fuori contesto mentre noi crediamo che tocchi proprio il cuore della vita.

La buona notizia

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 4,38-44
 
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva. 
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo. 
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.

Parola del Signore

La buona notizia è per tutti. Nessuno è escluso. Gesù scende lungo le strade, attraversa le piazze, bussa alle case di donne e uomini e cerca di incontrare i feriti, chi è arrabbiato, chi è incattivito, chi è deluso, povero o preoccupato. Egli porta la Parola del Padre e non giudica ma accoglie e così risana e porta salvezza e consolazione.

Gesù bussa alle porte del cuore per liberarlo dalle schiavitù del possesso, del danaro e del potere. Egli ascolta le nostre parole, anche quelle non dette esplicitamente e si abbassa per curare le nostre ferite, ci guarda e si china sui piccoli, sui fragili, sugli ultimi.

Gesù ci accoglie tutti così come siamo, allarga le braccia e accoglie con semplicità per accompagnarci e farci rialzare quando cadiamo, quando siamo stanchi, quando delusi abbiamo perso le forze. Gesù è accanto a noi e non ci lascia mai perché non c’è nulla che non può essere perdonato per ricominciare a vivere da liberi Figli di Dio.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Io so chi sei tu, il Santo di Dio

Dal Vangelo secondo Luca 
Lc 4,31-37

In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».
Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. 
Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.

Parola del Signore.

Il male riconosce subito il bene e si ribella. Il male agisce di nascosto e di fronte all’Amore alza la voce e protesta, accusa e digrigna i denti. Il male si muove con astuzia, deve assolutamente fare il suo “mestiere” e quando incontra l’Amore, quando incontra la persona Umile, quando incontra un Servo buono e fedele scatena la sua rabbia. Sa, infatti, che non potrà vincere il bene; sa che non può opporsi all’Amore. Di fronte al “potere” del bene deve solo tacere e fuggire. È un po’ quello che accade in questo brano di Luca. Tutti, infatti, restano meravigliati delle Parole pronunciate da Gesù. Diciamo la verità non se lo aspettavano.

Sappiamo bene che per molti l’autorità significa avere successo, avere potere e dominare gli altri. Ma per Dio non è così: per Dio la vera Autorità è Amare tutto e tutti; è Servire il prossimo; è vivere in umiltà senza aver paura di esprimersi anche se farlo può costare.

I tiepidi non ce la fanno. Occorre una fede forte capace di vivere con semplicità per costruire un mondo migliore, un mondo più umano, un mondo libero.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️