Archivi categoria: Parole dal cuore

Il sognatore e il cervo bianco

È notte. Il buio sovrasta la luce e i sogni prendono il sopravvento. Ebbene, un uomo da un po’ fatto oggetto di pesanti attenzioni, qualche notte fa, mentre il sonno lo accarezzava vide apparire davanti a se un cervo bianco. Aveva il pelo vellutato, il musetto bagnato, gli occhi lucenti, le zampe eleganti ed appariva davvero molto agile.

Una bella leggenda racconta che il Creatore aveva eletto proprio il cervo segno e simbolo della tenerezza e della purezza e suo buon messaggero.. Ogni sua apparizione, infatti, era considerata segno di predilezione e anche portatrice, appunto, di un messaggio divino che univa il cielo e la terra.
Quella notte ad apparire fu proprio un cervo ed in particolare un cervo bianco. Al sognatore parve anche di aver ascoltato un messaggio, poche parole che lasciavano trasparire la vicinanza del Dio misterioso. Un Dio che proprio quella notte buia e senza luce aveva inviato un suo messaggero per consolare e offrire protezione.

Al risveglio il cielo era terso e il sole accarezzava la pelle offrendo un dolce tepore.

Franca e Vincenzo osb-cam

Il cappero dell’eremo

Un’antica leggenda racconta di un cappero nato su uno strapiombo sul mare. Di lui si innamorò un delfino che cercava di raggiungerlo. Il cappero notò tutto questo e  ne fu molto felice.  Ebbene dopo molti tentativi il delfino stava quasi per desistere. È a questo punto che illuminato da un lampo di luce decise di attendere l’alta marea e la tempesta. Queste circostanze non tardarono a verificarsi.  Fu proprio in questa occasione che il delfino, aspirando tutta l’aria che poteva, attesa la grande onda saltò in alto più che poteva. Fu cosi che raggiunse il cappero nato sul dirupo  e riuscì a sfiorarlo. Lo toccò quanto basta per suscitare in entrambi un’emozione unica, irripetibile. Il delfino lanciò un urlo di gioia che scosse il mare e la terra. Dopo pochissimo tempo  tra le foglie del cappero spunto un fiore bellissimo. Un fiore come non si era mai visto  prima. Aveva un colore tra il bianco e il rosa il cui frutto era destinato a profumare ogni ambiente e anche le tavole delle coppie innamorate. Da quel giorno i capperi si diffusero in tutto il mondo e sono simbolo di amori forti capaci di superare ogni ostacolo e  ogni avversità fino alla morte e anche oltre.

Cari amici dell’eremo anche voi qualche tempo fa ci avete donato un piccolo cappero. Noi lo abbiamo messo a dimora in un muro di quelli che circonda il nostro eremo. Ora quel cappero è cresciuto e oggi, idealmente, lo condividiamo con voi custodendolo come simbolo di una relazione d’amore che portiamo nel cuore e che ci unisce al di là di ogni ostacolo e di ogni barriera umana.

Un abbraccio di cuore

Franca e Vincenzo osb-cam

In viaggio da naviganti e sognatori

Abbiamo attraversato il “nostro” oceano e continuiamo a farlo solcando altri mari dai nomi sconosciuti. Spesso incontriamo isole dove approdiamo per esplorare e incontrare volti e ascoltare voci.
Oggi ci troviamo in questa “nuova” terra in compagnia di spicchi di memoria e di volti certe volte sbiaditi. Qua e la vediamo mostri in gabbia e ci allontaniamo; vediamo uomini sconosciuti che si affannano a costruire case di cartapesta; donne spesso prive di grazia e di gentilezza; bambini curvi senza sogni e fantasia; anziani privi di forza soli e seduti su panchine rivolte verso il mare con gli sguardi perduti tra i flutti che si spengono su spiagge deserte.
Ci fermiamo, riflettiamo, riguardiamo il paesaggio spento e diciamo in coro: “No. Questo non è il nostro mondo”.
Abbiamo deciso di andare avanti, proseguiamo il viaggio. Non possiamo fermare il nostro pellegrinaggio qui. Non è questa la nostra  “Terra”. Mentre ci giriamo e rigiriamo intorno e continuiamo ad osservare vediamo anche una vecchia casa tra le altre. È mezza diroccata. Il tetto non è ancora crollato ma si vede che nessuno la cura come un tempo. Davanti al portone eroso dall’incuria e dell’umidità un uomo vestito di nero tenta di attrarre i pochi passanti ma senza risultati. Solo tre vecchiette, una delle quali mai stata mamma, gli sono accanto. I quattro celebrano i fasti di un potere perduto a causa proprio della miope gestione precedente quando  l’uomo, il capo, avrebbe potuto (e non ha voluto) cambiare. Non ha voluto  condividere con gli altri idee e progetti fidandosi solo di se stesso. Infatti ha continuato a vivere pensando che avrebbe potuto fare tutto da solo come un tempo non riuscendo a vedere e a comprendere che attorno tutto stava cambiando e che quello era il tempo di mettersi a servizio davvero condividendo strade e pensieri. Il mondo stava vivendo un epoca di cambiamento e lui ha proseguito sulla vecchia strada come se nulla di nuovo stesse accadendo. In qualche occasione sembrava pure che le cose stessero andando bene ma era pura illusione, dentro c’era il vuoto. Lui un po’ se n’era anche accorto ma ha continuato a confidare nel “potere della suggestione”. La sua, purtroppo, è stata solo una vuota illusione non più compresa dagli abitanti del mondo attratti, ormai, dalla “magia” della scienza e dal delirio dell’onnipotenza del far da se. Questa terra, abbiamo detto, non è la nostra Terra.
La decisione è presa. Restiamo solo qualche attimo ancora e poi andiamo, ripartiamo con la nostra barca sempre in ricerca. Non vale la pena rattristarci. Troppe volte ci siamo attardati a perdere tempo in tentativi poi rilevatisi inutili. Ora è davvero tempo di riprendere il viaggio. Lasciamo dietro di noi macerie senz’anima, esseri viventi privi di fantasia, capitani senza coraggio e a volta impauriti al punto di doversi  nascondere dietro l’Autoritarismo. Noi abbiamo ancora tanta voglia di viaggiare e cercare la nostra “perla preziosa”. Sappiamo che esiste. Spesso l’abbiamo intravista e qualche volta toccata. Spesso abbiamo trovato traccia della sua presenza in donne e uomini che ne conservano, senza alcuna gelosia, pezzetti e che sanno anche donarli e condividere. Questi sono segni di futuro. Non siamo soli in questo viaggio. Ci sono altri cercatori di futuro, pellegrini di speranza … Uomini e donne di frontiera che senza farsi notare hanno il coraggio di tentare, di tentare ancora un nuovo esaltante viaggio. A voi che restate diciamo “state bene” e se potete sognate un po’. Sognare fa bene. Lasciate orgoglio, vendetta, potere … La vita è piena di sogni e non può essere sprecata.

Racconteremo ancora di questo e di altro. Condivideremo qualche avventura e qualche incontro, ma adesso sentiamo una voce. Eccola è Lei, sempre Lei. La riconosciamo è la misteriosa Signora chiamata Speranza che non finisce mai di attrarre la nostra attenzione.
Buon viaggio ai naviganti e ai sognatori.

Franca e Vincenzo osb-cam

I Vecchi “fuorigioco”

“I vecchi sulle panchine dei giardini
succhiano fili d’aria a un vento di ricordi”.

Fuori dal tempo e dalla storia portano inciso sulla pelle il mistero delle loro esistenze;
nei solchi delle rughe tracce di lacrime e accenni di sorrisi; nelle mani indurite i segni della fatica; nella memorie i fallimenti e i successi di una vita intensa.

I Vecchi, a volte, nascondono il dolore e mostrano smorfie di sorriso; spesso esclusi, abbandonati, emarginati vivono l’ultimo scampolo di vita quasi ignorati; lasciati ai margini continuano a sognare immaginano terre nuove e cieli nuove.

I Vecchi hanno vissuto prima di noi gioie, dolori, fallimenti, successi … hanno l’esperienza che tanti, oggi, rifiutano.

I Vecchi sono il più grande e importante patrimonio che abbiamo che certe mode “giovalistiche”, di questo tempo, stanno disperdendo.

QUESTO È DAVVERO UN PECCATO IMPERDONABILE.

Franca e Vincenzo osb-cam

 

Qui dove i sogni hanno corpo e anima

“Qui dove il mare luccica e tira forte il vento su una vecchia terrazza” …
Qui dove le luci sembrano lucciole e la luna piena ricostruisce i contorni di alberi e case;
Qui dove memoria e sogni si fondono e confondono ed è dolce viaggiare.
Qui dove idee e progetti, ancora oggi, tracciano strade per il domani .
Qui, dove l’unico Re è il Dio dell’infinito e un cielo pieno di stelle ne svela il sorriso.
Qui e non altrove ci sei tu dolce, piccolo, grande, immenso, senza tempo e oltre ogni spazio misurabile  … un pensiero affiora e il tempo andato svanisce e il vagito di qualcosa di nuovo segna la Tua presenza creatrice.
Qui, ci sei tu e con te ricominciamo a navigare sognando di consegnare speranze, sorrisi e vita a cuori spezzati, mani incallite da esistenze sofferte, braccia stanche da fatiche quotidiane, menti disperse tra pensieri e parole .

Qui dove la semplicità è ordinaria, dove tentiamo di pronunciare parole vere, dove vediamo il mondo come una scatola spesso vuota, dove il tempo è senza tempo.
Qui all’eremo (di famiglia camaldolese Aquila e Priscilla) il tempo non ha età e con la compagnia dei frutti della terra si può tentare di risalire la montagna, di sperare di andare oltre curando l’essenziale nonostante sappiamo che ci sarà sempre qualcuno pronto a chiudere strade, ad abbattere sogni, a spegnere idee e progetti fingendo di sapere o  credendo di essere migliore.
Se lo incontri,  digli di smettere, la vita è breve per tutti, anche per lui che crede di possedere il mondo, … l’eremo è un sogno, un posto di quiete agitata  dove tu con Lui, il Dio dell’infinito, puoi costruire un domani e offrire spazi di libertà vera e autentica a chi incontri nel tuo quotidiano … ogni casa è un eremo e nessuno potrà mai spegnere il mio, il nostro sogno, … vado, andiamo avanti, dove Lui vuole … un angelo ce lo ha detto nel cuore della notte e noi ci crediamo … un calice, due colombe e una stella ci guidano, ci incoraggiano e spingono i nostri passi su sentieri ancora non battuti, … oggi, come ieri  e anche domani … ai potenti curvi sui loro progetti disegnati a matita lasciamo il loro vuoto potere, ai piccoli i sogni nei quali la vita è già domani.
Buon viaggio a tutti i naviganti e buoni sogni in compagnia degli angeli!!!

Franca e Vincenzo osb-cam

Appello per Giulio Regeni in tutte le Chiese

Giulio Regeni – L’appello per un ricordo collettivo
Domenica 3 settembre saranno passati 19 mesi dal ritrovamento del corpo straziato di Giulio Regeni. Sarebbe auspicabile un ricordo collettivo che unisca la memoria alla preghiera nei diversi itinerari e differenti espressioni delle fedi religiose; per chi si riunisce nelle chiese durante le celebrazioni dell’Eucarestia. Una preghiera che nutra la consapevolezza e l’impegno di tutti i cittadini e delle persone impegnate in politica perché si possa finalmente svelare la verità: conoscere tutti gli autori e i complici del tradimento, del sequestro, delle torture e dell’uccisione di Giulio e sapere perché, come è stato possibile e come sia possibile che 4 persone al giorno in Egitto subiscano la stessa orribile sorte. Una preghiera affinché l’unica pace possibile, quella che deriva dalla verità e dalla giustizia, venga finalmente concessa ai familiari di Giulio e a tutti noi, e significhi la liberazione dai compromessi, dall’ipocrisia, dalle complicità, dagli interessi. Violazione dei diritti umani, commercio delle armi, questione dei migranti e di tutta l’area del Mediterraneo costituiscono un unico intreccio. Non si possono tollerare violazioni dei diritti umani ovunque avvengano e a danno di chiunque e dichiararsi cristiani e pregare. Si invitano tutte le persone che lo desiderano, a cominciare dai parroci e dai responsabili di comunità di altre fedi religiose a sottoscrivere in brevissimo tempo questo appello, che si cercherà di far giungere per domenica anche a papa Francesco.
Per aderire, inviare una mail a segreteria@centrobalducci.org

Piccolo, bello, semplice

Piccolo, Bello, Semplice,
immagine della Speranza,
segno della Vita

Un fiore,
un semplice fiore spuntato per miracolo,
eccolo il mistero dell’esistenza.

L’incanto della Vita si espande e
offre ai giorni il tempo della Speranza,
il tempo della Grazia

Non dobbiamo avere paura,
anche nei tempi aridi
Dio è capace di far nascere cose belle.

Buon viaggio sulle strade del mondo.

Oltre le nuvole

Oltre le nuvole,
oltre le logiche umane,
oltre ogni convenzione…
qui dove il cielo incontra la terra
e la terra accoglie il vento,
tutto si fa più chiaro.

Non vedi con gli occhi,
non ascolti con gli orecchi,
non tocchi con le mani,
non assapori con il palato e
non odori con le narici …
eppure vedi, ascolti, tocchi, gusti e odori cose che mai potevi immaginare.

Oltre le nuvole,
dove il cielo e la terra si baciano,
un arcobaleno di pace ti accarezza il cuore
ed è dolce sprofondare immaginando
il bello e il buono che è possibile costruire
con le piccole e grandi rinunce di ogni giorno.

Si tutto questo è vero e possiamo viverlo se guardiamo il mondo e la sua infinita piccolezza dal buco di una nuvola sapendo, però, di avere i piedi ben saldi a terra sulla strada.

Ancora in cammino  grazie a Dio seguendo la sua scia.

Franca e Vincenzo osb-cam

Infinito silenzio

Infinito silenzio … pagine piene di memoria … volti scavati dal tempo … parole nel vento … ora comprendi … fidati solo del Dio misterioso … il resto è chiasso infinito e vuoto … bello il tempo che rivela persone e scopre le maschere…

Infinito silenzio,
pagine piene di memoria,
volti scavati dal tempo,
parole nel vento,
ora comprendi,
fidati solo del Dio misterioso,
il resto è chiasso infinito e vuoto.

Bello il tempo che rivela persone e
scopre le maschere.

Franca e Vincenzo osb-cam

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