Andate in tutto il mondo

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 16,15-18

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

Parola del Signore.

Gesù ci chiede di portare il Vangelo nei luoghi di vita; ci chiede di avere il coraggio di proclamarci cristiani più che con le parole con i gesti; ci chiede di non aver paura o di vergognarci del Vangelo. La vita ci offre continue opportunità per dimostrare la nostra fedeltà a questa missione. Osiamo e certamente riusciremo a rendere questo “viaggio” più leggero e semplice per noi e per chi incontriamo sulla nostra strada.

Buon cammino

Francs e Vincenzo

Ne costituì Dodici

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 3,13-19

In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni.
Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.

Parola del Signore.

Siamo figli amati, … tutti chiamati, con il battesimo, a stare con Gesù e a portare il Vangelo nei nostri luoghi di vita. Siamo stati scelti per raccontare con la vita e le parole che la vita vera è Accogliere e Amare come ha amato Gesù.

Gesù ha scelto tutti perché tutti coloro che poi lo accolgono e lo accettano come compagno di viaggio hanno un dono da condividere, un modo di Servire e di costruire relazioni belle.

Quella di Gesù resta sempre una proposta che possiamo accogliere o respingere, che possiamo seguire o abbandonare… Egli ci lascia la libertà di seguirlo e testimoniarlo con la vita. Non ci chiede cose oltre le nostre possibilità ma ci indica una direzione verso la quale spingere i nostri passi …

Oggi, allora, possiamo pregare affinché ciascuno di noi risponda alla chiamata di Gesù ed essere suo Amico confidando a Lui ogni nostro dubbio o perplessità e chiedendo un aiuto ogni volta che dobbiamo fare una scelta. Buon cammino.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Tu sei il Figlio di Dio

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 3,7-12

In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

Parola del Signore.

A cercare Gesù arrivano dai quattro angoli della Terra. Lo cercano, lo ascoltano e vogliono toccarlo. Vedere la sua persona, ascoltare le sue Parole e toccare il suo corpo risana e guarisce. Vista, udito e tatto sono i sensi che aiutano a dare senso alla vita in Cristo… Gesù, però, non gradisce che si sveli la sua identità e questa circostanza appare un mistero. Probabilmente Gesù non vuole svelarsi totalmente perché il nostro vero Dio doveva prima mostrarsi sulla croce e, quindi, testimoniare fino in fondo la sua missione di Uomo-Dio cioè di creatura capace di Servire in umiltà offrendoci l’esempio da seguire.

Oggi possiamo chiederci se la nostra Fede è più attratta dai doni e dai miracoli oppure dalla sua persona semplice, umile e coraggiosa. Lo cerchiamo perché chiediamo o perché contempliamo?

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Tennero consiglio contro di Lui

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 3,1-6

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Parola del Signore.

Nessuno potrà impedire o vietare di fare del bene. Fare il bene, infatti, è l’unica Legge che dovrebbe governare l’agire Umano. Nessuna legge umana, quindi, potrebbe contrastare il bene. Neanche Dio può impedire all’Uomo di fare il bene. Fare il bene distingue l’Uomo di ogni tempo, di ogni colore, di ogni lingua, sesso, popolo e/o nazione da chi pensa e opera il male. È chiaro che chi cerca di vivere facendo il bene da fastidio a chi, come i farisei, fa della legge un paravento per i loro affarucci e il loro potere. Ma perché chi fa del bene da fastidio? Semplice perché chi fa il male o vive nell’indifferenza (che è un male gravissimo), verrebbe scoperto e dovrebbe ammettere che chi vive facendo il bene è migliore di loro. Chi fa il male o vive, come si diceva, nell’indifferenza ha paura del bene e allora deve eliminare o denigrare chi fa o tenta di fare il bene. Nel caso dei farisei con Gesù loro devono eliminare Gesù che con la sua vita offre uno spaccato dell’Uomo nuovo, dell’Uomo che fa o lavora per fare del bene l’unica ragione della sua vita. Ecco perché per vivere davvero una vita piena dobbiamo dedicarci a fare del bene, costi quel che costi. E, se, il male e le sue tentazioni dovessero bussare alla porta del nostro cuore dobbiamo avere la forza di non cedere e di non reagire. Facciamo parlare la vita.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Il sabato è per l’uomo

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 2,23-28

In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.
I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo  e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».

Parola del Signore.

Il nodo centrale è la Legge. La Legge è un aiuto non è l’assoluto. Dobbiamo stare attenti al contenuto e non al suo rispetto esteriore. Gesù anche nel Vangelo di oggi torna a sottolinearlo. I discepoli raccolgono da terra le spighe di grano. Lo fanno perché hanno fame. I farisei lo vedono e li accusano di non rispettare la Legge. Gesù risponde: «Il sabato è stato fatto per l’uomo  e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato». Ed è così che giustifica i suoi discepoli. Questo principio vale sempre. Non basta, per esempio, andare a messa la domenica (anche se non si può non andare) ma la verità è che per dare pienezza e verità alla propria fede occorre andare a Messa e riempirsi di Dio. Occorre andare nel senso profondo di ciò che si fa’, entrare nello Spirito di Dio e respirare l’aria della Verità che genera senso.

Ftanca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Vino nuovo in otri nuovi

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 2,18-22

In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».

Parola del Signore.

Nessun uomo per quanto grande, importante, facoltoso o intelligente potrà aggiungere qualcosa alla Verità che viene dal Signore. Questa mattina la Parola ci sta suggerendo che ognuno di noi è chiamato a cambiare e farsi “nuovo” accogliendo la novità sempre “nuova” che viene dall’ascolto della Parola. Ogni passo del Vangelo, infatti, è nuovo, totalmente “una novità” continua se Ascoltato con apertura mentale e cuore disponibile a cambiare. Il Vangelo, infatti, si fa comprendere o ricomprendere sempre meglio generazione dopo generazione permettendo a ciascuno di “penetrare”, con decisione dentro le pieghe di un significato che da un senso vero a questa vita. Dare un senso, infatti, è la rivoluzione che dobbiamo di generazione in generazione riconquistare in un crescendo di saggezza che da all’umanità il suo significato più vero e autentico.

Apriamo il cuore e trasformiamo le nostre otri in otri nuove per accogliere la perenne novità della Parola dando, quindi, un nuovo slancio a quella Speranza che da fuoco alla vita e la spinge ad esprimersi dentro mondi in perenne attesa di bellezza, verità e grazia.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Donna, madre e sposa

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 2,1-11
 
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Parola del Signore

Ascolta la lectio dal Monastero di Sant’Antonio Abate in Roma clicca qui

Seguimi

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 2,13-17

In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Parola del Signore.

Tutti abbiamo bisogno di essere “visti”. Se nessuno si accorge della nostra esistenza siamo infelici e ci sentiamo perfino non amati. Se, infatti, ci pensiamo bene, i bambini fanno di tutto per attrarre la nostra attenzione. Ma quando si è adulti, invece, il farsi notare, da un lato può denotare di essere “narcisisti” e dall’altro, denota un bisogno fisiologico di sentirsi integrati nel contesto sociale nel quale si vive.

Tutta questa premessa è per dire che l’iniziativa di Gesù verso Levi, il figlio di Alfeo rientra proprio in questo bisogno fisiologico di essere notato. Un bisogno, in questo caso, spirituale che Gesù fa riaffiorare dal profondo del cuore. Una chiamata che scuote la vita e la ricolloca dove è giusto che sia. Lo sguardo interessato di Gesù alla vita di Levi spinge quest’ultimo a rispondere con generosità. Se, però, nessuno si interessa a noi siamo spenti, sempre affaticati e non riusciamo ad esprimere i doni che portiamo dentro di noi. Ora è più facile capire perché Gesù mangia con peccatori e pubblicani. Egli, infatti, dice di essere venuto per malati e peccatori persone spesso emarginate e trascurate. Lo sguardo di Gesù risana e restaura “l’Uomo” ridandoli la possibilità di Essere persona e vivere seguendo il suo Amore.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Àlzati, prendi la tua barella e cammina

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 2,1-12

Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». 
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”?  Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico -: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

Parola del Signore.

Non basta guarire nel corpo. Ogni guarigione fisica ha bisogno della guarigione dello spirito. Occorre la voglia e il desiderio di vivere e di farlo da persone autentiche. Ogni guarigione è, quindi, un risveglio, una risurrezione, … l’inizio di una vita nuova, piena e leggera. Leggera? Si leggera perché è una vita libera dalle pesantezza del peccato, dai rimorsi, dagli sbagli commessi, dagli errori … Guarire nel corpo e nello spirito è il “miracolo” che solo Gesù è capace di suggerire e che solo noi possiamo accogliere e vivere. Attenzione, non basta il desiderio di Gesù di guarirci (quello c’è sempre). Occorre anche il nostro desiderio e la nostra volontà di abbandonare il passato. Se continuiamo a fare le stesse cose di prima significa che nulla cambierà. Dobbiamo dare una svolta profonda lasciando andare le cose di prima perché il Signore ne sta facendo di nuove adesso e per noi. Come facciamo a non vederlo? Come facciamo a non decidere di cambiare? Il tempo giusto è adesso. Non domani. Il tempo giusto per cambiare è adesso.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Se vuoi, puoi purificarmi

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,40-45

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Parola del Signore.

“Se vuoi …” è l’espressione semplice ma potente che spinge Gesù ad intervenire. È la premessa per una richiesta di aiuto che se accolta (ed è sempre accolta) ci cambia la vita. È una dichiarazione di fiducia forte in un Dio che è Amore e Misericordia. È la chiara espressione di una Speranza che apre la nostra storia personale verso una nuova prospettiva.

Se vuoi puoi “cambiare”, possiamo “cambiare”, possiamo cioè accantonare la nostra superbia e la nostra autosufficienza e vivere davvero come “seguaci” del Maestro, come persone che si fidano e affidano. Egli, il nostro Signore, saprà ridare coraggio e forza alla nostra vita e aiutarci a vivere da uomini nuovi dentro un mondo sempre più distratto e sempre meno disposto ad accogliere la Parola che libera.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Aquila e Priscilla