Oltre le stelle

In un tempo nel quale non si attende più nulla;
nel quale la povertà di Spirito è sconosciuta;
l’obbedienza scambiata per debolezza;
il Natale di Gesù da quasi fastidio.

La sua nascita in famiglia, indifferente;
l’accoglienza e la crescita con due genitori,
quasi un evento;
la perseveranza nell’attesa, lentezza;
la disponibilità a “offrire i propri corpi”, cioè tutta la propria vita, “in sacrificio vivente, santo e gradito a Dio”, un segno di non vita.

Eppure c’è ancora speranza.

Piccola, intensa, forte,
la speranza vive della fiducia,
si ciba della Parola,
e offre il coraggio per osare e spingere i nostri passi ancora avanti.

Oggi, possiamo,
nel nostro silenzio,
prendere tra le mani il Dio bambino,
possiamo alzare gli occhi al cielo
e dire, come l’anziano Simeone:
«Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele  … affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

Auguri di buon anno … c’è ancora speranza.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Lc 2,22-40
22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore:Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
Il cantico di Simeone
29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
31preparata da te davanti a tutti i popoli:
32luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Profezie di Simeone e di Anna
33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35- e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
36C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Compagni di viaggio

Dedichiamo queste poche povere righe ai nostri compagni di viaggio. Le dedichiamo a te se senti di far parte davvero dei nostri “Amici”.

Con te condividiamo spiritualità, passione, sabbia del deserto, sogni nascosti, sguardi, parole, notti buie, gioia, abbracci e molto, molto altro ancora.

Chi non avverte un brivido di gioia quando i nostri occhi si guardano, quando le nostre parole si incrociano, quando la vita ci chiama a camminare insieme e non  sente il cuore battere con lo stesso ritmo dell’altro non è nostro amico.

L’amico, i nostri amici, non hanno tutti la stessa età, lo stesso taglio di capelli, non pronunciano le stesse parole, non fanno gli stessi gesti e non leggono gli stessi libri eppure sentiamo che, in qualche modo, ci apparteniamo.

Se senti di farne parte te ne siamo grati e se vuoi condividi queste semplici parole con i tuoi amici e compagni di viaggio.  A voi dedichiamo questa bella canzone di Francesco De Gregori.

Un abbraccio caro amico.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Luce per rivelarti alle genti

Simeone, uomo giusto e pio, mosso dallo Spirito incontra il bambino Gesù al tempio, lo accolse tra le braccia e lo benedi così:

«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».

Anche noi lasciamoci stupire da questa rivelazione e, nel silenzio della notte, lasciamoci cullare dal vento dello Spirito.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

 

In cammino

Oggi è la Festa del Santi innocenti, martiri. Condividiamo un versetto della prima lettura tratta dalla prima Lettera di San Giovanni Apostolo.

“Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato”.

Siamo poveri peccatori in cammino.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Povero Giuda

Questa mattina sentiamo il bisogno di condividere una delle tante citazioni che don Andrea Gallo fa di don Primo Mazzolari.

“C’è un passaggio -scrive don Gallo- che è fondamentale: “Povero Giuda. Che cosa gli sia passato nell’anima io non lo so. E’ uno dei personaggi più misteriosi che noi troviamo nella passione del Signore. Non cercherò -scrive don Primo Mazzolari- neanche di spiegarvelo, mi accontento di domandarvi un po’ di pietà per il nostro povero fratello Giuda. Non vergognatevi di assumere questa fratellanza. Io non me ne vergogno, perché so quante volte ho tradito il Signore; e credo che nessuno di voi debba vergognarsi di lui. E chiamandolo fratello, noi siamo nel linguaggio del Signore. Quando ha ricevuto il bacio del tradimento, nel Getsemani, il Signore gli ha risposto con quelle parole che non dobbiamo dimenticare: “Amico, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo!” Amico! Questa parola che vi dice l’infinita tenerezza della carità del Signore, vi fa anche capire  -conclude- perché io l’ho chiamato in questo momento fratello”.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

 

 

Papa Francesco e i diaconi

“Il diaconato nel pensiero di Papa Francesco” scritto dal nostro amico Enzo Petrolino, “La profezia del don” (libro di don Andrea Gallo e Loris Mazzetti) e una teiera per le tisane che ci accompagneranno nelle letture accanto al caminetto sono i doni che abbiamo ricevuto in questo Natale 2017. Tre pensieri gentili per buoni momenti dell’anima; tre opportunità per riflettere e gustare buone atmosfere; tre strumenti per riflettere sul senso della vita e, quindi, del servizio.

A tal proposito condividiamo un pensiero di Papa Francesco sul servizio diaconale ripreso da San Giovanni Paolo II, che cita nella Prefazione creando così, tra loro, un ponte di unità profonda.

“Il servizio del ministero diaconale -scrive Papa Francesco-  trova nell’evangelizzazione la sua identità, come diceva San Giovanni Paolo II in un omelia del 1979 rivolgendosi ad un gruppo di neo diacono e ricordando la formula di consegna dell’Evangelario durante l’ordinazione: “Ricevi il Vangelo di Cristo di cui ora diventi araldo. Credi a ciò che leggi, insegna ciò in cui credi, pratica ciò che insegni”. In questo modo siete stati chiamati a prendervi a cuore le parole degli Atti degli Apostoli. Come diaconi siete stati associati a Pietro e Giovanni e a tutti gli Apostoli. Voi sostenete il ministero apostolico ed avete parte alla sua proclamazione. Come gli Apostoli voi pure dovete sentire l’urgenza di proclamare in parole ed opere la Risurrezione del Signore Gesù. Anche voi dovete portare la parola di Dio dentro la vita del suo popolo”.

Papa Francesco dopo aver ribadito la necessità di costruire “una Chiesa povera e per i poveri” indica in Francesco d’Assisi che, “la tradizione ci dice essere stato diacono” come “l’uomo al quale i diaconi devono ispirarsi” e conclude con una nuova citazione di San Giovanni Paolo II: “I diaconi possono a ragione essere definiti i pionieri della nuova civiltà dell’amore, come amava dire Giovanni Paolo II. Questo è il mio auspicio augurando a tutti una buona e fruttuosa lettura”.

Grazie Papa Francesco avevamo proprio bisogno di queste tue parole che ci incoraggiano e ci esortano a spingere i nostri fragili passi oltre gli ostacoli che gli uomini costruiscono nel quotidiano.

Franca e Vincenzo (diacono), oblati osb-cam

Martiri per amore

Senza tempo,
per questo tempo,
per ogni tempo,
per te,
per me.

La Parola
evoca, annuncia e segna.

Il suo unico padrone è il vero,
taglia l’aria, divide, separa,
provoca e inquieta.

Se, davvero, la segui
non temere …
lo Spirito ti guiderà,
non sarai mai solo,
i potenti non prevarranno.

La forza dell’amore vincerà
ogni meschinità,
ogni inganno,
ogni invidia,
ogni falsa accusa.

Nessun odio ti potrà colpire,
nessuna pena potrà abbatterti ,
lo Spirito ti suggerirà pensieri,
parole e gesti.

Nessun martirio ti piegherà,
nessuna pena potrà abbatterti,
il Vento ti sospingera’ oltre,
ti solleverà alto nel cielo.

La salvezza sarà la tua ricompensa,
ogni falsità scoperta,
ogni odio vinto,
ogni rancore represso,
ogni viltà denudata.

Non aver paura, il bene vincerà,
ogni male sarà sconfitto.
Credi all’amore e ama,
ama e fa ciò che vuoi.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Mt 10,17-22

Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.

Dal Vangelo secondo Matteo.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

Parola del Signore

Ogni uomo e’ sogno di Dio

Ascolta nel cuore e bene dirai di Dio.
Susciterai meraviglia e la
mano del Signore sarà con te.
Nulla potranno gli uomini.
Dio abita il tuo cuore e tu sei il suo sogno.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.

Parola del Signore