Tutti gli articoli di eremo

Strada facendo, predicate …

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,1-7

In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

Parola del Signore.

Oggi ci chiediamo cosa “predicare” nel cammino della nostra semplice vita … Intanto dobbiamo iniziare con il riconoscere che la vita non é un premio che dobbiamo meritare o qualcosa a cui puntare. La vita é certamente un grande regalo, un qualcosa da accogliere e meglio ancora un dono da donare. È un qualcosa che dobbiamo anche saper condividere. Diciamo che sarà importante costruire e ricostruire relazioni, perdonare ed chiedere perdono. Se non perdoniamo e non chiediamo di essere perdonati restiamo prigionieri del male. Solo donando possiamo liberarci dal male e dal peccato, solo donando possiamo guarire ogni nostra paralisi. Chi non accoglie il perdono e non perdona non è un predicatore cristiano ma un uomo doppio e bisognevole di cure. Infine merita di essere puntualizzato che tutto deve avvenire nella gratuità. Questa pratica, infatti, ci edifica e rasserena nel nostro rapporto con il Dio di Gesù Cristo. Il nostro Dio che, non dimentichiamolo mai, è Padre e non un Padre come tanti ma un Padre Misericordioso.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Vedendo le folle, ne sentì compassione

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,32-38

In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

Parola del Signore.

Gesù prova compassione cioè Ama, Ama intensamente e profondamente. Egli si abbassa avvicinandosi alle nostre povertà e debolezze per offrirci un’ancora di salvezza. In fondo la sua venuta sulla Terra, in mezzo a noi, ha proprio questo senso. Ed è così che ci da un esempio e ci chiama a partecipare a questa opera di salvezza chiedendoci di essere come Lui. Siamo invitati ad avere compassione per ogni povertà, per ogni miseria e per ogni dolore. Ci chiama a portare luce, sollievo e un sorriso. Ci chiama a seguirlo con Fede, nella Speranza e con Carità.

Buona Festa di Aquila e Priscilla

Franca e Vincenzo, oblati camaldolesi ❤️

La tua fede ti ha salvata

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,18-26

In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

Parola del Signore.

La fede che salva la vita è la più bella e più forte possibilità che abbiamo per attraversare il nostro tempo con “serenità”. Con la fede nel cuore e nella mente non vediamo e non ascoltiamo più le provocazioni di questo mondo dove il male, l’indifferenza e la morte appaiono dominanti. Per chi ha fede tutto è bello, tutto è gioia perchè tutto crede e tutto Spera.

Franca e Vincenzo, oblati camaldolesi ❤️

Come agnelli in mezzo a lupi

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-12.17-20
 
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi .accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro:  “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Parola del Signore.

Ci è chiesto di andare come pellegrini per le strade della vita portando la buona notizia e ci è consigliato di pregare perchè ci siano più “operai” del Vangelo. Ci è chiesto di avere fiducia di Dio e di portare Pace in un mondo lacerato dalle guerre, dall’odio, dalla violenza e da ogni male. Non ci è chiesto, quindi, di compiere cose grandi, di essere potenti o forti bensì di rallegrarci perchè i nostri “nomi sono scritti nei cieli”. 

Ci è chiesto di essere docili alla volontà di Dio e, nella semplicità dell’ordinario di stare vicino ai malati portando una parola di conforto. 

Ancora una volta Gesù non parla solo agli Apostoli ma a tutti gli uomini di buona volontà che credono in Lui, si fidano di Lui e pregano con costanza. È la preghiera, infatti, che costruisce ponti di umanità e provoca la nascita di nuove vocazioni. Anche la nostra.

Franca e Vincenzo Testa, Eremo di famiglia

Vino nuovo in otri nuovi

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,14-17

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno.
Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

Parola del Signore.

Abbiamo bisogno di svoltare, di cambiare registro. Mi fanno paura quanti credono di andare avanti ripristinando modi di fare ormai fuori tempo. Il monfo è cambiato e sempre cambierà ciò che non cambia e non può mancare è la Verità della Fede che ha sempre bisogno, però, di essere compresa meglio.

Siamo perciò chiamati a cambiare abito, a rinnovare il guardaroba, a buttare i vecchi recipienti e a recuperare il vino nuovo della Verità evangelica. È Cristo che cambia il mondo e non certi nostri modi di fare peggio ancora se attinti da abitudini obsolete. Oggi, come ieri e domani la vera priorità è e sarà vivere da donne e uomini nuovi. Ma vivere …

Franca e Vincenzo, oblati camaldolesi ❤️

Misericordia io voglio …

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,9-13

In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Parola del Signore.

Il passato non conta più, Sedendo a mensa con noi, il Signore ci risana e ci trasforma. Spesso abbiamo sentito che “Non c’è santo senza passato e non c’è peccatore senza futuro”. Perchè ciò possa davvero accadere però occorre abbandonare superbia e orgoglio, cioè sentirsi “giudici”. Chi siamo noi per giudicare? È proprio vero che nella vita si incontrano persone “curiose” che amano ergersi a giudici e classificano gli altri sentendosi migliori o, ancora peggio, investiti di un potere che è quello di giudicare separando cosiddetti buoni da cosiddetti cattivi.

Il mondo, questo mondo; la Chiesa, questa Chiesa non sono abitati da perfetti. Siamo tutti in cammino e chi è senza peccato scagli la prima pierra.

Gesù, ancora una volta ci mostra la via. I discepoli si riconoscono peccatori e chiedono perdono. Sono umili e accolgono, non rifiutano di stare dove e con chi sta nel bisogno. È questo lo stile che ci apre alla grazia. È questo lo stile di chi segue il Signore. Di fronte all’umile il castello di sabbia del superbo svanirà non lasciando alcuna traccia.

Franca e Vincenzo, oblati camaldolesi ❤️

Due indemoniati

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8,28-34

In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?».
A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.
I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.

Parola del Signore.

Di fronte all’indifferenza del mondo Gesù invece mostra tutta la sua infinita misericordia e libera i due indemoniati dal maligno.

Il mondo è o appare sempre più indifferente alla sofferenza e al dolore. A volte, come nel caso delle guerre in atto, si ingegna addirittura per giustificarle. È paradossale che per avere Pace occorre prepararsi alla guerra. Davvero siamo di fronte al male che si traveste da bene.

Liberiamo il nostro cuore dalle tenaglie del male e restiamo “Umani” nel nostro piccolo quotidiano.

Franca e Vincenzo, oblati camaldolesi ❤️

Perchè avete paura gente di poca fede?

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8,23-27

In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva.
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».

Parola del Signore.

Oggi chiediamo il dono di una Fede autentica, capace di avere il sopravvento sulla paura.

Seguimi

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8,18-22

In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva.
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».

Parola del Signore.

Seguire il Signore, il nostro unico Maestro è avere Fede in Lui, cioè fidarsi e affidarsi. Non possiamo davvero essere suoi seguaci se lo facciamo per ricevere prodigi, “miracoli”, vantaggi o altri favori. Gesù è il nostro unico Signore, la nostra unica ancora di salvezza.

Buon cammino

Franca e Vincenzo, oblati camaldolesi ❤️

Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 16,13-19

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Parola del Signore.

Un Dio che si è fatto uomo e che lo fa intuire. È questa la “vera” ragione che spinge scribi, farisei e capi religiosi a tramare e a far condannare a morte Gesù. Non sono i cosiddetti “miracoli” che fanno problema agli Ebrei osservanti. Ma un uomo che si “proclama” Figlio di Dio questo è davvero un problema. Il Dio degli Ebrei è un Dio forte e potente, un Dio che chiede l’osservanza dei precetti. Il Dio di Gesú Cristo, invece, si è fatto uomo e dice di essere venuto per Servire e non per essere Servito. Ma, per gli ebrei, un Dio che Serve è incomprensibile, è qualcosa di assurdo. Ma a Gesù interessa cosa pensano i suoi discepoli. La risposta corretta arriva da Pietro, un uomo semianalfabeta che però ascolta la voce di Dio che lo aiuta a dire: “Tu sei il Cristo, il Figlio  di Dio”. È evidente, quindi, che qui c’è l’irruzione dello Spirito Santo che svela il Mistero.

Vincenzo e Franca, oblati camaldolesi ❤️