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Luce per rivelarti alle genti

Simeone, uomo giusto e pio, mosso dallo Spirito incontra il bambino Gesù al tempio, lo accolse tra le braccia e lo benedi così:

«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».

Anche noi lasciamoci stupire da questa rivelazione e, nel silenzio della notte, lasciamoci cullare dal vento dello Spirito.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

 

Povero Giuda

Questa mattina sentiamo il bisogno di condividere una delle tante citazioni che don Andrea Gallo fa di don Primo Mazzolari.

“C’è un passaggio -scrive don Gallo- che è fondamentale: “Povero Giuda. Che cosa gli sia passato nell’anima io non lo so. E’ uno dei personaggi più misteriosi che noi troviamo nella passione del Signore. Non cercherò -scrive don Primo Mazzolari- neanche di spiegarvelo, mi accontento di domandarvi un po’ di pietà per il nostro povero fratello Giuda. Non vergognatevi di assumere questa fratellanza. Io non me ne vergogno, perché so quante volte ho tradito il Signore; e credo che nessuno di voi debba vergognarsi di lui. E chiamandolo fratello, noi siamo nel linguaggio del Signore. Quando ha ricevuto il bacio del tradimento, nel Getsemani, il Signore gli ha risposto con quelle parole che non dobbiamo dimenticare: “Amico, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo!” Amico! Questa parola che vi dice l’infinita tenerezza della carità del Signore, vi fa anche capire  -conclude- perché io l’ho chiamato in questo momento fratello”.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

 

 

Non temere … Vivi!!!

Non temere.
Non temere di prendere …
Non temere di accogliere …
Non temere di essere.

Incrocia lo sguardo,
soffermati sul luccichio degli occhi,
scruta le rughe,
ascolta le storie,
ringrazia e
sorridi alla vita.

Non temere, gioisci.
Non temere, esulta.
Non temere, rallegrati.
Non temere …
la tua preghiera è stata esaudita.

Se camminerai pieno di Spirito Santo,
la potenza dell’Altissimo,
cambierà molti cuori e tu…
proprio tu, Zaccaria, sarai strumento muto nelle mani del Padre.

Nel silenzio vedrai la potenza di Dio che toglierà ogni vergogna e ogni paura.

Non temere … Vivi!!!

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

+ Dal Vangelo secondo Luca

Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso.
Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».

Parola del Signore

Tu lo chiamerai Gesu’

Un angelo di Dio e
un artigiano, Giuseppe,
collaborano al disegno del creatore:
offrire un salvatore che perdona i peccati.

L’uno porta un messaggio,
l’altro lo accoglie.

Maria può stare tranquilla.
Ma non è tutto.

L’angelo dice a Giuseppe
“Tu lo chiamerai Gesù”,
e  così accadrà.

Gesù porta la salvezza;
nel nome c’è il programma di una vita.
Egli è l’atteso da sempre
colui che salva e da la Gioia.

Ma Egli è anche il Cristo,
l’unto con il crisma dei Re.
Egli è l’atteso da sempre
colui che salva e da Gioia.

E allora, Gesù Cristo, Signore nostro,
salvaci dai peccati e
donaci la Tua Pace e la Tua Gioia,
cioè il regno del Padre.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele»,
che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Parola del Signore

Non ti riconosco

Guardiamo
ma non sappiamo “VEDERE”,

sentiamo
ma non vogliamo “ASCOLTARE”

e così che non “RICONOSCIAMO”.

Ora come allora,
Cristo è
il rifiutato,
l’abbandonato,
l’escluso,
l’isolato.

E allora apriamo gli “occhi del cuore”
per “VEDERE”, “ASCOLTARE” e
“RICONOSCERE” il Cristo
che vive per strada,
che bussa alla porta,
che nel silenzio soffre,
che solo vive la notte,
che vive accanto …
che abita più vicino di quanto immaginiamo.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Mt 17,10-13
Elìa è già venuto, e non l’hanno riconosciuto.

Dal Vangelo secondo Matteo

Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Parola del Signore

Purezza e bellezza

Pura e bella,
ascolta e accoglie,
permette l’avverarsi
e apre il mondo
al dono della salvezza.

Immacolata,
dolce, tenera e attenta,
nel silenzio guarda e “vede”.

Lo Spirito agisce e Maria
si apre al Mistero
il Signore entra nel mondo
e la speranza della salvezza si fa storia.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam


Ecco, concepirai un figlio e lo darai alla luce.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.Parola del Signore

Vegliate

Chi veglia aspetta. Aspetta il suo “padrone”. Aspetta il suo Signore, quello che gli ha affidato la sua casa. Un compito di fiducia, di grande fiducia. Siamo, quindi, investiti di una bella responsabilità che ci chiede un agire attivo. Un “fare” per “essere”; un vivere semplice, vero, autentico. Restiamo svegli (quindi “operativi”) aperti ad accogliere l’altro che incrociamo faccia a faccia per comunicare con parole e gesti che noi siamo fratelli e figli dello stesso Padre che ci ama e ci ha affidato la sua casa.

Franca e Vincenzo, oblati osb-cam

Mc 13,33-37
Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Parola del Signore

Saremo giudicati sull’amore

Cari amici, oggi termina l’anno liturgico e Matteo, con questa scena del giudizio universale ci ricorda che non saremo giudicati sul male che facciamo ma sull’omissione del bene, sul nostro “passare oltre”, sulla nostra indifferenza, sul nostro far finta di non vedere, non sentire, non parlare e non condividere ciò che abbiamo con chi è nel bisogno.

Gesù dal suo trono di gloria separerà i buoni dai cattivi, cosi come l’agricoltore separa il grano dalla pula, o il pescatore i pesci grandi da quelli piccoli…

Questo “atto” di separazione è un mettere ordine definitivo, ultimo … un fare chiarezza … inutile rispondere “quando mai ti ho visto e non ho fatto…”. L’altro, ogni altro uomo è immagine e somiglianza di Dio…, in ogni altro c’è il Dio da accogliere con amore.

Saremo giudicati sull’amore e non sulle chiacchiere o sui riti ai quali abbiamo presenziato. Saremo giudicati sulle opere che danno senso e qualità alla fede che diciamo di professare.

Non siamo noi i giudici dell’altro. Siamo solo piccoli Gesù che camminando sulle strade del mondo sono chiamati a specchiarsi nell’altro riconoscendoci fratelli con i quali condividere. Il resto, tutto il resto,  sono solo chiacchiere inutili.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

Fare silenzio e immaginare il dopo

Cari amici ci prepariamo a vivere un tempo straordinario, il tempo  della grande attesa che ha cambiato la storia del mondo. Dopo domenica 26 novembre, Cristo Re dell’Universo,(ultima domenica dell’anno liturgico),  entreremo tutti in un tempo di attesa che sarà scandito, per noi,  dal ritmo del silenzio. Parole e pensieri continueranno a viaggiare solo da cuore a cuore e solo attraverso il pensiero e la preghiera. Avremo solo quattro luci della Parola, una per  ogni domenica che precede il Natale. Saranno le uniche quattro condivisioni della Parola pregata e contemplata.

Vivremo un viaggio della memoria in attesa di accogliere la Grande Speranza del mondo, quel Dio bambino che è potenza capace di scolpire con il vento del suo Spirito, le rocce del nostro cuore e aprirlo all’incontro reale dell’Altro per fare Festa subito e oltrepassare la notte buia. Sarà un viaggio abitato dal Grande Silenzio in attesa del mistero che ogni giorno vuole trasformare questo presente in un presente pieno della Luce infinita dell’Amore.

Buon viaggio

Franca e Vincenzo oblati osb-cam

 

Zaccheo il peccatore accoglie Gesu’

 Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Lc 19, 5-7

Zaccheo scendi !
Scendi dal tuo piedistallo.
Gesù viene da te.
Viene da un peccatore.

La gente mormora.
Come può Gesù andare da un peccatore?

I soliti benpensanti non ci credono.
Non possono credere che il Figlio di Dio possa andare a casa di un peccatore.
Come può essere?

Zaccheo è pieno di gioia.
Gesù vuole incontrarlo nella sua casa.

Zaccheo accoglie Gesù.
Gesù non ha paura del peccatore.
Gesù non ha paura delle mormorazioni.
Entra da Zaccheo e cena con Lui.

La salvezza è entrata nella casa di Zaccheo.

Franca e Vincenzo oblati osb-cam