Gesu’ non e’ il potente che noi crediamo

  • «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».

Eh, si. Gesù ce lo dice con chiarezza. Il suo Regno non è di questo mondo e Lui dovrà molto soffrire perché gli uomini lo tortureranno e uccideranno. Lui, infatti, non è il potente o il liberatore che Israele attendeva per riscattarsi dal dominio romano. La sua liberazione tocca, invece, le profondità dell’esistenza, tocca lo spirito e il cuore delle scelte fondamentali della vita e dona una libertà che nessun potere terreno potrà opprimere.

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Ma le parole chiare di Gesù non sono comprese o meglio sia i discepoli che noi  facciamo finta di non capire. La nostra attenzione come quella degli uomini di 2000 anni fa, compresi gli stessi apostoli, continua a concentrarsi sui gesti e le azioni straordinarie che Gesu compie.  Continuiamo a ragionare secondo i nostri desideri e i nostri progetti e non siamo capaci, invece, di svuotarci per vivere nella fiducia e nell’abbandono in Dio assecondando la sua volontà. Non siamo capaci di convertirci e attendiamo posti, cerchiamo privilegi, carriera, onore, potere e ricchezza tutte cose che Gesù ha rifiutato. Egli ci ha chiesto di essere umili, docili, miti e a servizio l’uno dell’altro. Ci ha chiesto di amare con tutte le nostre forze, ci ha chiesto di essere uomini e donne della gioia sorridendo anche nelle difficoltà. Riusciremo a farlo davvero? Siamo capaci di amare Gesù e gli altri che incontriamo ogni giorno con un amore senza se e senza ma?

Franca e Vincenzo

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