Liberare il cuore, liberare la vita.

«Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro»

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Purificare il cuore e non l’esterno.

Gettare via l’egoismo, il perbenismo, ogni immagine falsa di noi stessi, l’avidità e ogni altra maschera per fare spazio al bello e all’amore.

Gettare via le forme vuote, le pratiche devozionali che non esprimono più il bello e il buono che abita i cuori, liberarsi di ogni finzione per dare senso alla fede vera capace di esprimere il volere del creatore.

Anche oggi, come allora, appare urgente e necessario liberare e purificare il nostro esterno e quello della stessa Chiesa per ridare a noi e alla Chiesa un cuore di carne capace di emozionarsi di nuovo davanti a chi soffre, a chi è malato, a chi viene ogni giorno fatto schiavo, sfruttato e deriso.

Non è un’impresa ne facile, ne semplice ma è l’unica vera possibilità per vivere da cristiani nonostante tutto, per raccontare con la vita il bello di una fedeltà allo Spirito giornalmente tradito da furbizia, indifferenza ed egoismo dei potenti di turno.

Oggi Gesù ci invita a denunciare i farisei contemporanei che abusando della loro posizione e del loro ruolo esercitano un potere a danno dei fratelli nella fede abusando della loro obbedienza e tradendo Cristo e il suo messaggio d’amore.

Far finta di nulla, perciò, diventa quasi un farsi complici e questo non ci è più consentito. Pertanto, più che denunce occorre azione; più che proteste è necessario vivere ed agire da liberi Figli di Dio e questo, ormai, siamo chiamati a fare. È lo stesso Spirito di Dio che ce lo chiede e non possiamo tradire lo Spirito.

Franca e Vincenzo

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