Prendersi cura con bonta’ e tenerezza

La sapienza della Chiesa orientale ci aiuta a scoprire come questa fiducia sia radicata nell’esperienza di “tre nascite”: la nascita naturale come donna o come uomo in un mondo capace di accogliere e sostenere la vita; la nascita del battesimo «quando qualcuno diventa figlio di Dio per grazia»; e poi una terza nascita, quando avviene il passaggio «dal modo di vita corporale a quello spirituale», che apre all’esercizio maturo della libertà (cfr. Discorsi diFilosseno di Mabbug, vescovo siriano del V secolo, n. 9).

Christ Pantocrator – Mosaïque de la Déisis – Sainte-Sophie (Istambul, Turquie)

Offrire ad altri il dono che noi stessi abbiamo ricevuto significa accompagnare i giovani  lungo questo percorso, affiancandoli nell’affrontare le proprie fragilità e le difficoltà della vita, ma soprattutto sostenendo le libertà che si stanno ancora costituendo.

Da tutto questo la Chiesa, a partire dai suoi Pastori, è chiamata a mettersi in discussione e a riscoprire la sua vocazione alla custodia con lo stile che Papa Francesco ha ricordato all’inizio del suo pontificato: «Prendersi cura, il custodire chiede bontà, chiede di essere vissuto con tenerezza”.

Un commento su “Prendersi cura con bonta’ e tenerezza”

  1. La tenerezza e’ il segno esteriore che siamo abitati dalla Trinità luogo della tenerezza Divina ove l’Amore reciproco tra il Padre e il Figlio si fa Persona altra da loro ma connaturata con loro. Una carezza uno sguardo accogliente un cuore 💖 aperto e dilatato parlano il linguaggio dell’amore di Dio.

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