“Mettersi nelle scarpe degli altri ‘”.

“Quante volte ho incontrato persone che, dopo aver cercato conforto in un cristiano, sia esso un laico, un prete, una suora, un vescovo, mi dice: «Sì, mi ha ascoltato, ma non mi ha capito». Capire significa mettersi le scarpe degli altri. E non è facile. Spesso per supplire a questa mancanza di grandezza, di ricchezza e di umanità ci si perde nelle parole. Si parla. Si parla. Si consiglia. Ma quando ci sono solo le parole o troppe parole non c’è questa “grandezza” di mettersi nelle scarpe degli altri” (Papa Francesco)

Buon cammino di Quaresima

Un commento su ““Mettersi nelle scarpe degli altri ‘”.”

  1. Capire l’altro nei suoi problemi, nelle sue difficoltà, nelle sue preoccupazioni spesso comporta una rinuncia da parte nostra al nostro modo di pensare e valutare , senza pregiudizi. Prima ancora di entrare nelle scarpe degli altri, bisogna far diminuire il nostro IO, altrimenti quelle scarpe risulteranno sempre troppo strette. Bisogna avere il coraggio del Maestro che si è chinato fino a lavare i piedi, solo così possiamo entrare non solo nelle scarpe ma soprattutto nel cuore dei nostri fratelli.

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