Oltre ogni ipocrisia

Fuori, … ti hanno cacciato fuori,
“nessun profeta è accetto nella sua patria”,
è accaduto a Te e accade anche oggi.

Meschini, incapaci di confronto,
ti volevano solo per loro,
ti volevano possedere …
un servo personale.

Confondono amicizia e vangelo e
si esprimono con parole vuote e piene
solo di un potere senza ragione,

Ecco perché non ti hanno voluto,
ecco perché si sono liberati di Te e
volevano buttarti giù dal ciglio del monte
volevano addirittura ucciderti..

Oltre le loro banalità, le loro invidie,
oltre le loro gelosie e le loro ipocrisie,
oltre le falsità e le menzogne c’è
l’amore per i poveri, i prigionieri e gli oppressi.

Vale la pena accettare il rifiuto, l’esclusione,
l’emarginazione senza chinare il capo
di fronte ai soliti opportunisti e
rimettersi in cammino altrove.

Franca e Vincenzo osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 4,16-30

In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
a proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Parola del Signore

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