Essere “pace”

Qui si ripropone l’idea che vivere secondo la legge di Dio fa restare sotto la protezione di Dio. Si ribadisce che accettare la sofferenza è una purificazione che fa crescere la fede. Si accredita l’idea che il dolore e la sof­ferenza possono avere una dimensione educativa: Dio purifica la fede dei credenti con il dolore. Ma è anche vero che non tutto il dolore, specialmente il dolore dell’in­nocente, può essere spiegato in questo modo. Il libro di Giobbe è stato scritto anche per rifiutare questa logica stringente. No, il dolore e la sofferenza, nono­stante le motivazioni senz’altro giuste addotte da Raf­faele, non possono essere visti solo come prova man­data da Dio all’uomo per renderlo migliore. Il mistero della croce resta, certamente almeno per i cristiani, l’unica risposta possibile al problema del dolore.

*Ma cosa significa fare il bene”?* Il libro di Tobia propone tre pratiche: *PREGHERA, ELEMOSINA E DIGIUNO.* 🤗💫

Franca e Vincenzo, oblati osb-cam

Tobia – Capitolo 12

[1]Quando furon terminate le feste nuziali, Tobi chiamò il figlio Tobia e gli disse: «Figlio mio, pensa a dare la ricompensa dovuta a colui che ti ha accompagnato e ad aggiungere qualcosa d’altro alla somma pattuita». [2]Gli disse Tobia: «Padre, quanto potrò dargli come salario? Anche se gli lasciassi la metà dei beni che egli ha portati con me, io non ci perderei. [3]Egli mi ha condotto sano e salvo, mi ha guarito la moglie, è andato a prendere per me il denaro e infine ha guarito te! Quanto posso ancora dargli come salario?».[4]Tobi rispose: «E’ giusto ch’egli riceva la metà di tutti i beni che ha riportati».[5]Fece dunque venire l’angelo e gli disse: «Prendi come tuo salario la metà di tutti i beni che tu hai portati e và in pace». [6]Allora Raffaele li chiamò tutti e due in disparte e disse loro: «Benedite Dio e proclamate davanti a tutti i viventi il bene che vi ha fatto, perché sia benedetto e celebrato il suo nome. Fate conoscere a tutti gli uomini le opere di Dio, come è giusto, e non trascurate di ringraziarlo. [7]E’ bene tener nascosto il segreto del re, ma è cosa gloriosa rivelare e manifestare le opere di Dio. Fate ciò che è bene e non vi colpirà alcun male. [8]Buona cosa è la preghiera con il digiuno e l’elemosina con la giustizia. Meglio il poco con giustizia che la ricchezza con ingiustizia. Meglio è praticare l’elemosina che mettere da parte oro. [9]L’elemosina salva dalla morte e purifica da ogni peccato. Coloro che fanno l’elemosina godranno lunga vita. [10]Coloro che commettono il peccato e l’ingiustizia sono nemici della propria vita. [11]Io vi voglio manifestare tutta la verità, senza nulla nascondervi: vi ho già insegnato che è bene nascondere il segreto del re, mentre è cosa gloriosa rivelare le opere di Dio. [12]Sappiate dunque che, quando tu e Sara eravate in preghiera, io presentavo l’attestato della vostra preghiera davanti alla gloria del Signore. Così anche quando tu seppellivi i morti. [13]Quando poi tu non hai esitato ad alzarti e ad abbandonare il tuo pranzo e sei andato a curare la sepoltura di quel morto, allora io sono stato inviato per provare la tua fede, [14]ma Dio mi ha inviato nel medesimo tempo per guarire te e Sara tua nuora. [15]Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore».[16]Allora furono riempiti di terrore tutti e due; si prostrarono con la faccia a terra ed ebbero una grande paura. [17]Ma l’angelo disse loro: «Non temete; la pace sia con voi. Benedite Dio per tutti i secoli. [18]Quando ero con voi, io non stavo con voi per mia iniziativa, ma per la volontà di Dio: lui dovete benedire sempre, a lui cantate inni. [19]A voi sembrava di vedermi mangiare, ma io non mangiavo nulla: ciò che vedevate era solo apparenza. [20]Ora benedite il Signore sulla terra e rendete grazie a Dio. Io ritorno a colui che mi ha mandato. Scrivete tutte queste cose che vi sono accadute». E salì in alto. [21]Essi si rialzarono, ma non poterono più vederlo. [22]Allora andavano benedicendo e celebrando Dio e lo ringraziavano per queste grandi opere, perché era loro apparso l’angelo di Dio.

Nelle parole di Azaria/Raffaele colpisce l’affer­mazione: “

Fate il bene, e il male non vi colpirà”

 

 

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