Pregiudizi

I pregiudizi segnano tante storie e lasciano segni incancellabili nella vita di chi li subisce. Sono loro che, spesso, invitano al disprezzo; che animano le ragioni dello scandalo e che ci invitano ad abbandonare le relazioni e le amicizie per lasciare spazio all’invidia, al rancore, perfino all’odio.

Gesù finirà per essere disprezzato, rifiutato e allontanato dalla sua terra. È insopportabile che il figlio del falegname Giuseppe e di Maria sua sposa potesse esprimere una così potente conoscenza. Lo stupore si trasforma in disprezzo.

Quante volte qualcosa di simile accade anche nella nostra realtà, quante volte neghiamo e rifiutiamo le competenze e le capacità degli altri animati solo da pregiudizi e da invidia?

Anche Gesù si meraviglia della reazione dei suoi compaesani e si allontana dalla sua terra per insegnare altrove.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

   Parola del Signore

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