Cerchiamo segni, quasi, quasi li pretendiamo. Ma è chiaro che non ce ne saranno. O siamo capaci di credere oppure no.
Il “segno“, per noi cristiani, c’è già stato, ed è quello di Gesù, morto e risorto ma non tutti hanno creduto e non tutti credono. È un po’ ciò che scelgono di fare scribi e farisei diversamente dai pagani di Ninive che invece cambiano vita e si convertono. Insomma, con sorpresa vediamo che i pagani si convertono mentre i conoscitori della Legge non credono in Gesù e lo snobbano .
Noi cosa intendiamo fare? Vogliamo continuare a chiedere segni (miracoli) per credere oppure desideriamo una relazione più autentica con Gesù? Vogliamo fidarci di Lui? Ci vogliamo affidarci a Lui? Oppure vogliamo fare da soli (senza Dio) credendo di essere così forti e potenti da non aver bisogno di Lui?
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
Parola del Signore