L’unico maestro

 Per tanti anni siamo stati scout, per tanti anni abbiamo accompagnato ragazzi e giovani e, per tanti anni abbiamo cantato una canzone dal titolo “L’unico maestro”. È la prima cosa che ci è venuta in mente leggendo il passo del Vangelo di Matteo di oggi. Ed è così che abbiamo deciso di condividerne con voi il testo come riflessione odierna sul vangelo:

Le mie mani, con le tue possono fare meraviglie,
possono stringere, perdonare e costruire cattedrali.
Possono dare da mangiare e far fiorire una preghiera.

Perché tu, solo tu, solo Tu sei il mio Maestro e insegnami
ad amare come hai fatto Tu con me se lo vuoi
io lo grido a tutto il mondo che Tu sei,
l’unico Maestro sei per me.

I miei piedi, con i tuoi, possono fare strade nuove
possono correre, riposare, sentirsi a casa in questo mondo.
Possono mettere radici e passo passo camminare.

Perché tu, solo tu, …

Questi occhi, con i tuoi, potran vedere meraviglie,
potranno piangere, luccicare, guardare oltre ogni frontiera.
Potranno amare più di ieri, se sanno insieme a te sognare.

Perché tu, solo tu, …

Tu sei il corpo, noi le membra, noi siamo un’unica preghiera,
Tu sei il Maestro, noi i testimoni, della parola del Vangelo.
Possiamo vivere felici, in questa chiesa che rinasce.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

   Parola del Signore

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