Portare la croce

Il Signore è molto ma molto esigente. Egli da noi vuole tutto e ci chiede di lasciare tutto. Essere discepolo è, davvero, una scelta che non ammette sconti. Gesù chiede tutto: chiede finanche la nostra vita.

La Parola di oggi, infatti, è molto dura e ci invita a fare scelte radicali, scelte che implicano rinunce forti e che vanno in direzione ostinata e contraria rispetto a come viviamo.

Forse prima di riprendere il cammino dovremmo fermarci un attimo a riflettere per cercare di dare risposte di senso. Questo ci aiuterà a vivere il nostro quotidiano con maggiore consapevolezza.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

   Parola del Signore

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