Trovare la vita

Il Vangelo di oggi lega incarnazione e martirio e aiuta nel discernimento ogni persona nel proprio contesto e ci mostra il destino del vero discepolo: “Chi avrà perduto la sua vita a causa mia la troverà” (Mt 10,39). Il discepolo non si distingue per capacità ma, semplicemente, per essere stato scelto. Il legame con Cristo provoca avversione, esclusione e, a volte, violenza fino al punto di essere odiati, finanche dalla propria “famiglia”. Questo potrebbe spaventarci e umanamente ci ferisce ma Gesù e, oggi, Stefano, ci indicano la via. Poniamo la nostra fragilità nelle mani di Gesù e chiediamo l’aiuto dello Spirito che ci sosterrà nel cammino.

Franca e Vincenzo, osb.cam


Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,17-22
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
 «Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
 Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

Parola del Signore

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