Aspettando

La parola da vivere oggi è: l’attesa.

Ci sono attese che durano tutta la vita, misteriosi eventi che segnano l’esistenza, come fiori che sbocciano tra pietre arse dal sole. Ci sono segreti nascosti nelle pieghe della storia che solo la fiducia sa farci scoprire nello scorrere del tempo. Ci sono esistenze che illuminano i nostri giorni bui e stelle che brillano tra gli squarci di nuvole nere. Accade così anche per Anna, profetessa del tempio, che attende per tutta la vita il bimbo che salva e quando lo accoglie eleva una potente preghiera di lode. Forse anche noi, dovremmo, come Anna, lodare Gesù e parlare di Lui a gente smarrita che attende chi le accoglie e le ascolta.

Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2,36-40

[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret.
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Parola del Signore

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